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16 Settembre 2019

Con Sanofi, a scuola per lo sviluppo sostenibile

ENPAP
La multinazionale farmaceutica ha permesso ai ragazzi dai 4 ai 14 anni di aggiornarsi riguardo alla scoperta degli obiettivi globali di sviluppo sostenibile dell’Onu: i Sustainable Development Goals
Al ritorno dalle ferie e anticipando l’inizio dell’anno scolastico, Sanofi, la multinazionale farmaceutica, ha permesso ai ragazzi dai 4 ai 14 anni di aggiornarsi riguardo alla scoperta degli obiettivi globali di sviluppo sostenibile dell’Onu, i Sustainable Development Goals, siglati dai 193 Paesi membri delle Nazioni Unite con l’impegno di traghettare il pianeta al 2030. Come emerge nell’articolo firmato da Andrea Ropa, tra le tematiche oggetto di approfondimento sono state inserite il rispetto per l’ambiente e le risorse naturali, i diritti fondamentali come la giustizia, l’accesso alla salute, le pari opportunità e la valorizzazione delle differenze. Iniziativa nata nell’ambito delle attività di welfare aziendale, del supporto alla genitorialità e della conciliazione vita-lavoro, coerente con il progetto globale Planet Mobilization dell’azienda, i cui punti e obiettivi principali si concretizzano nella riduzione delle emissioni, nella razionalizzazione dei consumi di risorse naturali e nella gestione dei rifiuti per limitare l’impatto ambientale delle attività aziendali.
Oltre al campus per i figli, Sanofi contribuisce attivamente all’obiettivo sulla buona salute ‘Good health and well being (inserito sempre nell‘ambito dei Sustainable Development Goals), ad azioni contro gli stereotipi e ai processi di mentoring per supportare le proprie collaboratrici. In Sanofi Italia è donna il 41% dei collaboratori, percentuale che sale al 43% nelle funzioni di business e al 56% nelle funzioni di supporto. Una percentuale destinata a crescere, in linea con l’impegno preso dal Gruppo di raggiungere la parità di genere a livello dei propri Senior Leaders entro il 2025 superando a pieni voti il processo di valutazione elaborato da Winning Women Institute e guadagnandosi il `bollino rosa’ che, per la prima volta in Italia, certifica la gestione delle pari opportunità delle aziende.

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