Un imprenditore del welfare aziendale vuole diventare sindaco. Abbiamo intervistato Alberto Perfumo fondatore e AD di Eudaimon, uno dei principali provider del mercato del welfare aziendale: vuole diventare primo cittadino di Vercelli. AGGIORNAMENTO: L’intervista è stata rilasciata prima di conoscere l’esito elettorale, che ha visto la lista Siamo Vercelli fermarsi al 7,4% impedendo a Perfumo di accedere al ballottaggio.
Ci riprova. Cinque anni fa non gli andò bene. Domenica 26 maggio, a capo di una lista civica, “Siamo Vercelli”, Alberto Perfumo, fondatore e ad di Eudaimon, si propone come possibile primo cittadino della sua città. Amministratore pubblico e imprenditore privato: un doppio impegno compatibile? Che cosa ne direbbero concittadini e clienti? A lui lo abbiamo chiesto.
Un imprenditore che vuole fare il sindaco. Pubblico e privato che si incrociano. Conflitto di interessi?
L’affinità politica è maturata gradualmente in questi anni, iniziai cinque anni fa forse troppo in prossimità delle elezioni per questo ottenemmo soltanto il 18% dei voti; non pochi per la città di Vercelli ma comunque non sufficienti. La consapevolezza di un’attinenza tra le motivazioni che contraddistinguono dal 2002 il mio mestiere in Eudaimon con quelle della mia lista civica si sta concretizzando proprio in questi ultimi giorni. Ciò che conta nel portare avanti il mio lavoro come amministratore di una realtà che da oltre 15 anni è al fianco delle imprese, è la volontà di sviluppare le condizioni per una società giusta dove le persone vivano bene insieme, affinché lavoratori e imprese si relazionino nel modo migliore. Stessi obiettivi si propone la lista Siamo Vercelli; specie in un periodo in cui la città si è avviata verso un percorso di declino e degrado c’è bisogno di uno spirito teso a migliorare le condizioni di vita del cittadino e a cambiare le regole del gioco di una politica locale ora impantanata.
Insomma, c’è affinità di impegno, secondo lei, tra politica e impresa. O almeno questa impresa. Una specie di strategia congiunta tra territorio e impresa, tra politica e business. Ma i clienti di Eudaimon saranno contenti di avere un partner “a mezzo servizio”?
A dispetto degli impegni e pur riconoscendo quanto la campagna politica sia faticosa, mi ritengo molto fortunato a rintracciare una sintonia tra il mio lavoro aziendale e il privato politico. Sono una persona molto programmatica e mi sono trovato spesso a usare la stessa dialettica e visione in entrambi i contesti, e per mantenere salda questa mia progettualità ho bisogno di collaboratori validi. Come per il team in Eudaimon, i miei candidati assessori sono persone competenti che vanno a comporre una squadra con la quale poter lavorare congiuntamente.
Ha pensato di volere o dovere lasciare, o vendere Eudaimon in caso di vittoria alle elezioni?
Manterrò sicuramente il mio incarico. Eudaimon ha bisogno di me e penso di essere un elemento fondamentale che non può distaccarsi. Se dovessi vincere al ballottaggio, conserverò il mio ruolo di amministratore facendo il sindaco e sapendo di poter contare sui miei colleghi. Non c’è solo la mia faccia a rappresentare la lista, ma una squadra preposta alla massima trasparenza e al dialogo, metafora dell’azione che vogliamo portare avanti con la città perché abbiamo bisogno che questa reagisca.
Quali sono gli interlocutori principali ai quali si rivolge?
Energia e innesco propositivo sono le variabili fondamentali, per questo non possiamo che affidarci ai giovani. Purtroppo a Vercelli il tasso di anzianità è molto alto e i giovani restano quindi un elettorato sottovalutato e contano poco nelle deleghe. Non è retorica trovare forza nei giovani e vorrei mi fosse data la possibilità di rilanciare attività che possano catalizzare i loro interessi. Congiuntamente anche i piani di welfare aziendale stanno sempre più concentrando il loro target market sulle giovani generazioni tra i 18 e i 35 anni.
Lucia Medri
Le nuove dinamiche del welfare aziendale: l’integrazione dei public benefit
Agosto 28, 2024