Continuiamo a parlare di Metaverso, delle potenzialità che questi nuovi spazi virtuali possono offrire alle aziende e al personale in termini di attrattività, investimento e intrattenimento. Lo facciamo con Gian Luca Comandini, imprenditore, divulgatore tecnologico, founder e CEO di You&Web
Il 2021 si è concluso con la dichiarazione di Mark Zuckerberg che ha affermato “il Metaverso raggiungerà un miliardo di persone in un decennio e creerà milioni di posti di lavoro» ed è stato annunciato un piano per creare 10mila nuovi posti di lavoro altamente qualificati nell’Unione europea (Ue) nei prossimi cinque anni”. A quanto pare siamo agli albori di una rivoluzione digitale che vedrà la creazione di nuovi spazi online in cui fare esperienza fuori dall’ordinario e all’interno dei quali le aziende si riverseranno per attrarre clienti. In che modo il Metaverso potrebbe rientrare nei piani di welfare aziendale? Sembrerebbe, attraverso l’intrattenimento e lo storytelling tramite quindi una comunicazione che coinvolga dipendenti e aziende in un dialogo rinnovato e diverso in cui essere protagonisti sia nel mondo fisico che in quello virtuale.
Facciamo subito chiarezza: cos’è il Metaverso, quali le potenzialità e i rischi?
Il Metaverso sarà un’evoluzione dei social network molto più immersiva e contaminante: un mondo virtuale nel quale passare momenti della nostra quotidianità compiendo azioni che non ha senso fare nel mondo fisico. È necessaria quindi un’alfabetizzazione al Metaverso per coglierne i pro e limitare i rischi. Il vantaggio è avere la possibilità di fare esperienze che altrimenti non sarebbero potute accadere. Chi ha disabilità fisica può per esempio partecipare a un concerto o a una partita, a eventi dall’altra parte del mondo, uscire con gli amici o avere relazioni sentimentali, conoscere nuove persone e fare tutto rimanendo dentro casa. Oppure ci si può dare un appuntamento, anche professionale, con altre persone dislocate nel mondo in un luogo scelto, come la Cappella Sistina o in un’isola delle Maldive collegandosi comodamente dal proprio ufficio. I rischi riguardano l’accentuazione di una serie di emozioni e comportamenti. I social network hanno visto l’esacerbarsi dietro lo schermo di sentimenti come la rabbia, l’odio, il bullismo, e il Metaverso può acuirli maggiormente. Schermati dalla distanza, non si avrà più la percezione di star commettendo un reato ma ci si sentirà addirittura tutelati nel compiere una violenza.
Perché se ne parla molto e quali scoperte sono state fatte ultimamente?
Come diceva Einstein è solo la crisi che porta all’innovazione. Due anni di pandemia ci hanno insegnato ad avere consapevolezza nell’utilizzo del digitale, dello smart working, della didattica a distanza. Il bisogno imposto ci ha permesso di approfondire le nostre conoscenze e usufruire di alcune comodità, in questo contesto rientra appunto il Metaverso, che non ha solo scopi ludici ma può avere funzionalità commerciali. Un’azienda o un esercente può sfruttare il Metaverso per mantenere ingaggiata la sua community: sullo scontrino ci sarà un qr code con scritto “inquadra qui e con soli due euro in più aggiorneremo il tuo avatar!”. L’utente sarà quindi invitato ad aggiornare il suo profilo avatar con l’acquisto che ha fatto, l’avatar indosserà le scarpe comprate o partirà per il viaggio scelto, o inizierà una relazione nuova. Ad oggi, le scoperte sono pochissime ma le stiamo valutando in un tempo molto breve, a grande velocità, questo significa che tra un anno utilizzeremo il Metaverso da un’infinità di punti di vista che non immaginavamo, e i social network diverranno delle piattaforme obsolete.
Come e perché le aziende dovrebbero investire nella creazione di questi spazi?
I dati ci dicono che prima dell’avvento di internet l’attenzione delle persone era 100% sul mondo fisico, con internet l’attenzione si è spostata dall’80% fisica al 20% digitale, con i social network l’attenzione si è spostata 50% fisica e 50% online. Con internet, le aziende con la creazione delle newsletter e dei siti hanno iniziato ad investire, anche se con molto scetticismo, parte del loro budget pubblicitario sull’online, con l’arrivo dei social network è morto quasi del tutto l’investimento della pubblicità offline ed è finito tutto nelle sponsorizzazioni. Oggi, con l’arrivo del Metaverso, si stima che l’attenzione di un utente si sposterà al 75% sul digitale, contro il 25% del mondo fisico. Le aziende sono allora costrette ad anticipare il trend investendo ora nel Metaverso, non solo per raggiungere nuovi target ma per riuscire a mantenerli nella community, evitando che la propria clientela venga attratta da competitor che già presidiano questi spazi. Nelle fase iniziali il posizionamento in un nuovo trend è possibile farlo a costi bassissimi, entrare oggi nel Metaverso significa poter crescere e svilupparsi. Qualsiasi sia il settore di provenienza, è bene che le aziende facciano il loro ingresso in questo nuovo spazio, con lo storytelling giusto, senza spendere troppo ma avendo in mano nuove idee.
In che modo il Metaverso può favorire una buona comunicazione tra il personale e l’azienda incrementando il benessere sul posto di lavoro e nella vita di tutti i giorni?
Il Metaverso viene visto in questa fase come intrattenimento, quindi innestare un dialogo tra l’azienda e il personale in questo orizzonte è sinonimo innanzitutto di serenità. Se un’azienda dovesse decidere di utilizzare internamente il Metaverso per poter permettere al proprio personale di vivere esperienze aggiuntive a quelle della vita professionale e familiare di tutti i giorni, di sicuro innescherebbe una dinamica positiva e competitiva rispetto alle altre aziende. La sfida è proprio questa: capire quanto l’intrattenimento digitale possa migliorare esponenzialmente il benessere delle persone.
Come è possibile far crescere l’occupazione attraverso il Metaverso?
Aziende in tutto il mondo stanno versando miliardi di dollari nel Metaverso ma non c’è ancora un’applicazione, e un utilizzo concreto di questi capitali. Avverrà nell’arco dei prossimi mesi, entro il 2022, quando questo capitale creerà funzionalità, sviluppo, assett, programmazione e di conseguenza forza lavoro. Tra sei, nove mesi, ci si ritroverà in un mercato completamente nuovo che ha alle spalle ingenti capitali e che richiederà forza lavoro. Prevedo quindi all’inizio del 2023 un picco importante di occupazione nel mondo del Metaverso e degli ecosistemi ad esso legati.
Lucia Medri
Le nuove dinamiche del welfare aziendale: l’integrazione dei public benefit
Agosto 28, 2024