Pubblichiamo i dati della Ricerca UNGUESS Research CENTRE sulle piattaforme di welfare aziendale
Dall’indagine UNGUESS Research CENTRE – il centro che raccoglie insight diretti dagli utenti attraverso sondaggi mirati – risulta che più della metà delle aziende italiane offre ai propri dipendenti una forma di welfare aziendale attraverso piattaforme digitali. Tuttavia – nonostante gli italiani ne riconoscano un impatto positivo – l’esperienza utente di queste applicazioni appare ancora poco soddisfacente, con evidenti margini di miglioramento soprattutto per quanto riguarda la navigazione da mobile, la personalizzazione e il supporto agli utenti.
I benefit più utilizzati dai lavoratori in Italia comprendono principalmente i buoni pasto (67%), seguiti dai rimborsi per le spese di trasporto e di benzina (27%) e per la salute e il benessere (23%). Tra coloro che usufruiscono di un servizio di welfare aziendale, il 55% utilizza la piattaforma Edenred per i buoni pasto. Considerando, invece, l’intero panel di intervistati, Satispay risulta essere la piattaforma più popolare e conosciuta (79%), a conferma di un mercato in cui la notorietà del marchio gioca un ruolo fondamentale nell’adozione dei servizi. Tuttavia, quasi 4 utenti su 10 dichiarano di non identificare un provider “migliore” tra quelli provati, evidenziando un vuoto di leadership e ampi spazi di differenziazione per gli attori del settore.
Le difficoltà più comuni riscontrate dall’utente nelle piattaforme di welfare aziendale
Sebbene il 65% degli utenti che utilizza piattaforme di welfare nella propria azienda sia comunque soddisfatto dei vantaggi offerti (il 62% la consiglierebbe infatti a colleghi o amici), il 30% ha riscontrato problemi tecnici durante l’uso.
Oltre ai bug più frequenti – arresti anomali dell’app o difficoltà legate al servizio di cassa (42%), complicazioni in fase di accesso e/o di registrazione (28%), problemi nel collegare l’applicazione ad altre piattaforme (18%), errori nel rimborso o nel conteggio dei ticket (9%) – gli utenti segnalano una qualità dell’esperienza solo parzialmente soddisfacente: la varietà di benefit è giudicata positivamente (4,5 su 7), ma aspetti chiave come la personalizzazione (3,4 su 7) e l’esperienza da mobile (4 su 7) restano deboli, evidenziando come il welfare digitale in Italia sia promettente ma ancora immaturo.
«Questi dati ci mostrano chiaramente come il servizio clienti, ormai dato per scontato, riveste un ruolo cruciale soprattutto nel momento in cui si presentano problemi tecnici o difficoltà d’uso. È proprio in queste situazioni che il supporto efficace e tempestivo fa la differenza tra un’esperienza soddisfacente e una meno, che costituisce una fonte di frustrazione per l’utente. Un ampio margine di miglioramento per queste piattaforme potrebbe essere perseguito puntando su una navigazione più fluida e intuitiva da mobile, un’elevata personalizzazione delle piattaforme in base alle esigenze individuali e un’assistenza utente più attenta e proattiva», afferma Alessia Casorati, UX Researcher & Accessibility Expert di UNGUESS.
Percezione del welfare aziendale in Italia
L’82% dei dipendenti che attualmente non usufruisce di servizi di welfare, ritiene che dovrebbero diventare imprescindibili in tutte le aziende e sarebbe disposto ad accettarli, a patto che offrano vantaggi concreti e tangibili (come buoni, sconti o risparmi), che siano proposti direttamente dall’azienda e che le piattaforme siano facili da usare, con un’interfaccia semplice e intuitiva.
Tuttavia, la percezione di equità nell’accesso al welfare aziendale risulta ancora piuttosto bassa (solo 3,6 su 7 in media), con un divario tra non utenti (3,2 su 7) e chi già utilizza piattaforme welfare (3,8 su 7). Questo dato mette in luce una doppia frattura: tra chi ha accesso e chi ne è escluso, tra la promessa del welfare digitale e la sua reale diffusione. Diventa quindi fondamentale rendere le informazioni più trasparenti e le opportunità più inclusive, per aumentare l’impatto positivo e favorirne l’adozione. Questo apre nuove possibilità per sperimentare politiche e strategie comunicative che rafforzino la percezione di equità e inclusività nelle aziende.
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