15 Giugno2023

Educazione finanziaria come welfare aziendale. Il caso Roma Tre (che piace alla CONSOB)

Roma Tre

L’Università di Roma Tre ha dedicato la scorsa primavera un programma di corsi in educazione finanziaria ai propri dipendenti. Un’azione di welfare aziendale e formazione strutturata che per la prima volta un’amministrazione pubblica rivolge al suo personale

Nella sua ultima Relazione al Ministro dell’Economia e delle Finanze la Consob riserva come sempre un capitolo dedicato alle “attività di tutela dell’investitore”. Un’attenzione particolare viene rivolta quest’anno alle “attività di educazione finanziaria”, sia in autonomia, sia in collaborazione con il Comitato Edufin (il Comitato per la programmazione e il coordinamento delle attività di educazione finanziaria).

“In seno al Comitato Edufin – si legge nella Relazione – la Consob ha coordinato, organizzato e lanciato un progetto di educazione finanziaria sul posto di lavoro in collaborazione con l’Università Roma Tre, che prevede l’erogazione di un corso di educazione finanziaria, articolato in oltre 20 video-lezioni, dedicato ai dipendenti tecnico-amministrativi dell’Ateneo”. L’iniziativa presentata nello scorso mese di novembre ha preso avvio nella primavera di quest’anno. Il rilievo dedicato da Consob al progetto di Roma Tre è ampiamente giustificato dalla novità dell’iniziativa: è la prima volta che un’Amministrazione pubblica rivolge un’attenzione così strutturata per i propri dipendenti per promuovere l’educazione finanziaria.

Quella che nasce come una componente del piano di welfare aziendale per i dipendenti dell’Università, si propone di diventare un’opportunità per tutti nel territorio in cui è insediata Roma Tre. Il progetto interesserà infatti platee di utenti sempre più allargate (con ben oltre 30.000 potenziali fruitori tra personale tecnico-amministrativo, personale docente, studenti), per poi aprirsi ai cittadini romani. A questo proposito, al corso di educazione finanziaria, si aggiungeranno incontri divulgativi sul tema rivolti ai cittadini, anche organizzati sul territorio.

La domanda di educazione finanziaria non riguarda solo i giovani. Se è vero che quasi il 90% degli italiani si dichiara favorevole ad introdurre l’educazione finanziaria nelle scuole (lo rileva l’ultimo Rapporto 2022 realizzato dal Comitato Edufin in collaborazione con BVA Doxa), è altrettanto vero che quasi l’80% la vorrebbe “somministrata” anche sul posto di lavoro.

Il progetto Edufin-Roma Tre, di cui parla la Relazione Consob, prevede la fruizione di oltre 20 video-lezioni multimediali e la somministrazione di questionari preventivi e successivi utili a verificare l’avanzamento dell’apprendimento a ogni step del percorso. Per fruire dei video, gli utenti avranno a disposizione una piattaforma e-learning open-source personalizzata con il supporto della Fondazione Roma Tre Education.

Un’opportunità di welfare aziendale per poter acquisire nuove conoscenze utili e necessarie alla comprensione della finanza quotidiana, articolata in percorsi tematici: pianificazione e gestione delle finanze personali; strumenti di pagamento, finanziamento e risparmio; scelte di investimento; principali strumenti e servizi finanziari e abusivismi; strumenti previdenziali e assicurativi; tutele del cliente bancario, dell’investitore e dell’assicurato sostenibilità e digitalizzazione; elementi di finanza per la piccola impresa.

L’iniziativa è stata presentata alla fine dello scorso anno in un convegno cui hanno partecipato, tra gli altri, Annamaria Lusardi, Direttrice del Comitato, Magda Bianco e Marilisa Guida per Banca d’Italia, Maria Luisa Cavina e Serena Marzucchi per IVASS, Elisabetta Giacomel per COVIP, Nadia Linciano e Paola Soccorso per CONSOB, Salvatore Monni per Roma Capitale. Per Roma Tre sono intervenuti oltre al Rettore Massimiliano Fiorucci, Marco Tutino (Dipartimento di Economia Aziendale), Paolo Cursi (Direzione 7 – Ufficio Formazione e Area Studenti), Antonio Cocozza (Dipartimento di Scienze della Formazione) e Massimo Caratelli (Scuola di Economia e Studi Aziendali).

Tra le conoscenze finanziarie, è incoraggiante che circa il 67% della popolazione conosca gli effetti dell’inflazione sul potere di acquisto. Ma nonostante i miglioramenti riscontrati la strada da fare in questo campo è ancora molta. Rimane infatti bassa la percentuale di persone con un elevato livello di conoscenza finanziaria (appena il 44,3%), in particolare tra i più giovani (solo il 30,5%), che proprio in virtù di questa scarsa alfabetizzazione mostrano una propensione verso investimenti più rischiosi. In generale emerge un grande divario tra la percezione di conoscenza delle persone e le loro conoscenze effettive. Sui temi previdenziali, per esempio, più del 50% degli intervistati dichiara di conoscere approssimativamente il rischio di longevità e il funzionamento del primo pilastro della previdenza pubblica, ma la percentuale di coloro che conoscono effettivamente questi concetti e il loro funzionamento risulta molto più bassa.

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