Servizi aziendali

09 Settembre 2021

Welfare Index PMI: “la cultura del fare insieme fa bene al paese”

Generali

Welfare Index PMI: il welfare aziendale continua a crescere, oltre il 64% delle piccole e medie imprese italiane ha superato il livello iniziale; in 6 anni le imprese più attive nel welfare sono più che raddoppiate.

Il Rapporto Welfare Index PMI 2021 sullo stato del welfare nelle piccole e medie imprese italiane è giunto alla sesta edizione e ha coinvolto più di 6000 imprese di tutti i settori produttivi e di tutte le dimensioni, assegnando il rating 5W a 105 imprese Welfare Champion (22 nel 2017). Le piccole e medie imprese italiane hanno avuto un ruolo centrale nell’affrontare l’emergenza Covid-19 ed è aumentata la consapevolezza del loro impatto sociale attraverso iniziative di welfare aziendale. Oggi le PMI sono fondamentali per la ripresa e rinascita del Paese e le loro strategie di welfare aziendale sostengono le priorità del PNRR: Salute, Donne, Giovani, Famiglie e Comunità.

Quest’anno Welfare Index PMI promuove il valore del welfare aziendale in Europa con la partecipazione alla prima edizione di SME EnterPRIZE, l’iniziativa di Generali che premia e valorizza i migliori esempi di business sostenibile sviluppati dalle piccole e medie imprese europee. Durante l’evento internazionale, che si terrà a Bruxelles il 28 settembre alla presenza di rappresentanti delle istituzioni europee e dei media, sarà inoltre presentato il White Paper sull’integrazione dei principi di sostenibilità nelle PMI europee, sviluppato da Generali in collaborazione con SDA Bocconi. Per la prima volta l’indagine misura l’impatto sociale delle iniziative di welfare aziendale su tutti gli stakeholder: lavoratori, famiglie, comunità, fornitori, consumatori e rafforza lo strumento di analisi di Welfare Index PMI, che valuta 127 variabili per indagare le misure delle iniziative, della capacità gestionale e di performance. Il nuovo modello di analisi è stato sviluppato con Cerved Rating Agency. Oltre alle iniziative di welfare per i lavoratori e le loro famiglie, ha monitorato l’impegno delle imprese nella tutela dei diritti e delle diversità, la responsabilità verso consumatori e fornitori, e sono state rafforzate le aree dello sviluppo del capitale umano, della tutela delle condizioni di lavoro, del welfare di comunità.

Il nuovo modello è organizzato in dieci aree: 1) Previdenza e protezione, 2) Salute e assistenza, 3) Conciliazione vita-lavoro, 4) Sostegno economico ai lavoratori, 5) Sviluppo del capitale umano, 6) Sostegno per educazione e cultura, 7) Diritti, diversità, inclusione, 8) Condizioni lavorative e sicurezza, 9) Responsabilità sociale verso consumatori e fornitori; 10) Welfare di comunità.

Secondo il Rapporto 2021, il welfare continua a crescere nelle PMI: oltre il 64% delle piccole e medie imprese italiane ha superato il livello iniziale. In 6 anni le imprese con un livello di welfare elevato sono più che raddoppiate, passando dal 9,7% del 2016 all’attuale 21%. Il Rapporto ha messo in evidenza che per affrontare la pandemia le imprese hanno attuato numerose iniziative di welfare aziendale: in ambito sanitario, dai servizi diagnostici per il Covid-19 (43,8%) ai servizi medici di consulto anche a distanza (21,3%) a nuove assicurazioni sanitarie (25,7%); nella conciliazione vita-lavoro, con maggiore flessibilità oraria (35,8%) e nuove attività di formazione a distanza (39%) e aiuti per la gestione dei figli e degli anziani (7,2%); a sostegno dei lavoratori e delle famiglie, con aumenti temporanei di retribuzione e bonus (38,2%) e sostengo nell’educazione scolastica dei figli (4,8%); ma anche offrendo contributi alla comunità esterna, come donazioni (16,4%) e sostegni al Sistema Sanitario e alla ricerca (9,2%). La gran parte di queste iniziative sono tuttora in corso e per il 42,7% delle imprese sono strutturali e permanenti. Inoltre, emerge che il 54,8% delle imprese che hanno inserito il welfare nella strategia aziendale ha registrato ritorni positivi sulla produttività. Guardando al futuro 2 imprese su 3 intendono rafforzare l’impegno sociale verso i lavoratori (67,5%) e verso gli stakeholder esterni: la comunità locale e la filiera produttiva (63,1%).

Oggi le PMI sostengono le priorità del PNRR con un impatto su: Salute, Donne, Giovani, Famiglie e Comunità

Salute: cresce al 92,2% il numero di imprese che mette salute e sicurezza dei lavoratori come valori centrali nella gestione dell’azienda; il 22% hanno già attivato numerose iniziative di salute e assistenza per i lavoratori e i familiari.

Giovani – occupazione: oltre la metà delle PMI più attive nel welfare ha assunto nuovi lavoratori (51,2% vs media del 39,8%) contribuendo alla mobilità sociale di donne e giovani:

Donne – opportunità di lavoro e di carriera: la presenza femminile sale al 42% nelle imprese più attive nel welfare vs media 32,5%; salgono al 45,5% le donne in posti di responsabilità vs media 36,2%

Giovani: il 4,8% (in rapida crescita) sostiene le famiglie nell’educazione scolastica dei figli

Comunità: il 56% delle imprese hanno attivato numerose iniziative a sostegno della propria comunità

Marco Sesana, Country Manager & Ceo Generali Italia e Global Business Lines: “In questo nuovo contesto ancora caratterizzato dal Covid-19, attraverso Welfare Index PMI abbiamo osservato come le imprese abbiano agito come soggetto sociale, oltre che economico e di mercato, per la loro diffusione nel territorio e per la vicinanza ai lavoratori e alle famiglie, dando vita a un nuovo welfare di comunità. Le imprese hanno dimostrato che il welfare aziendale oggi può e deve uscire dall’azienda. Guardare non solo ai dipendenti e famiglie, ma includere e creare valore per fornitori, territorio e comunità. Il maggior numero di iniziative intraprese sostengono le priorità del PNRR sui grandi asset del Paese con un impatto su: salute, donne, giovani, famiglie e comunità. Questo oggi ci conferma che il welfare, oltre ad essere strategico per la crescita delle imprese, sarà leva per la ripresa sostenibile del Paese”.

Lucia Sciacca, Direttore Comunicazione e Sostenibilità di Generali Country Italia e Global Business Lines e Membro del Comitato Welfare Index PMI: “Questa è nuova consapevolezza. Questa è responsabilità sociale. Questa è la cultura imprenditoriale che fa bene al Paese e che oggi Welfare Index PMI premia. Una cultura del fare, come sempre è stato per la PMI italiana. E una cultura del fare insieme, come la pandemia ci ha insegnato. Noi come Comitato Scientifico, crediamo che si debba prendere ispirazione da ciò che sta cambiando nel rapporto fra impresa e società, e valorizzare l’impatto che il welfare aziendale può avere”.

Il Comitato Guida di Welfare Index PMI ha dichiarato: “Già nella scorsa edizione registravamo una crescente consapevolezza del ruolo di responsabilità sociale che le PMI sentivano di doversi assumere, accelerato anche dall’emergenza Covid. In questa nuova edizione abbiamo voluto registrare scientificamente l’impatto sociale che le attività di welfare aziendale hanno avuto su tutti gli stakeholder, interni ed esterni all’impresa. Welfare Index PMI può costituire non solo informazione, servizio, fonte d’ispirazione per le PMI che vogliono intraprendere o migliorare le loro politiche di welfare aziendale, ma una fotografia che, auspichiamo, possa essere un contributo importante per il rilancio del nostro Paese. Questa fotografia nasce dalla collaborazione di imprese, istituzioni, esperti ed associazioni”.

 

 

 

 

 

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