La terza edizione di Well@Work si svolgerà il prossimo 16 giugno: la costruzione del welfare aziendale del futuro. L’iniziativa di HRC Community avrà quest’anno una modalità diversa, compatibile con il distanziamento richiesto dall’emergenza Covid-19. Il 29 maggio si svolgerà una tavola rotonda online. Il 16 giugno la premiazione dei migliori progetti. Un’occasione di dibattito e confronto tra Hr e provider. Oggi interviene Giuseppe De Nichilo di Toyota Motor Italia.
Coerenza e flessibilità: sono le due parole che dovremmo scegliere per sintetizzare l’approccio per il welfare del futuro secondo Giuseppe De Nichilo, Hr di Toyota Motor Italia. Coerenza con i valori dell’azienda, flessibilità nella loro applicazione e nelle iniziative da realizzare. “Un welfare adattivo, capace di mutare sulla base delle esigenze delle persone, che cambiano; ma restando nel solco dei valori dell’azienda. L’ancoraggio non può venire meno”.
Con una metafora aderente all’automotive bisogna usare con attenzione e sagacia i due pedali freno/acceleratore, sapendo che resta centrale l’attenzione alle persone. “È la storia di Toyota: valorizzare le risorse umane. Welfare e wellbeing ormai coincidono, sono due aree sovrapposte. Non c’è un piano di welfare se non si propone di assicurare il benessere in azienda. Respect for people è il nostro valore, da sempre” spiega De Nichilo.
L’approccio di welfare/wellbeing di Toyota Motor si traduce in quattro obiettivi: people engagement, benessere psico-fisico delle persone, smart working ed employability. “Si crea benessere quando le persone sono coinvolte nella mission dell’azienda – spiega De Nichilo, a proposito di “people engagement”. Vuol dire condividere l’importanza di un nuovo prodotto, vuol dire coinvolgersi nelle iniziative di impatto sociale. Vuol dire far sentire i collaboratori parte integrante di qualcosa di più grande. Abbiamo attivato anche una piattaforma digitale per misurare l’engagement giornalmente”. Il benessere psico-fisico è un obiettivo che viene perseguito assicurando servizi interni sul luogo di lavoro, così come la partecipazione e il sostegno alle iniziative esterne, come ad esempio alcune iniziative legate alla partnership con il CONI per i giochi olimpici e paralimpici. “Lo smart working è stata da anni una modalità di lavoro che l’azienda ha favorito. Anche per questo, di fronte all’emergenza Covid-19 siamo riusciti ad andare in modalità smart working al 100% in modo naturale. Per noi – aggiunge De Nichilo – non si tratta solo di far lavorare da casa i nostri collaboratori, ma di una modalità di engagement, perché è un modo per aumentare la responsabilizzazione e l’autonomia dei nostri dipendenti”. Last but not least, l’obiettivo dell’occupabilità, ossia della formazione e dell’aggiornamento continui. “Benessere e welfare coincidono con il mantenimento di un profilo professionale sempre aggiornato e sempre pronto a nuove sfide. Abituare le persone al cambiamento, non solo dei ruoli , attraverso delle job rotation, ma anche delle modalità lavorative, fa bene alle persone stesse e all’azienda, allenando la capacità di mettersi in discussione e migliorarsi.
Lo sviluppo dei piani di welfare aziendali per Toyota Motor Italia vuol dire poter contare anche sulle risorse sviluppate dalle aziende del gruppo: la Toyota Financial Services, società finanziaria che gestisce i finanziamenti per i clienti, elabora proposte convenienti anche per i dipendenti e propone nuove piattaforme di mobilità (a esempio per il car pooling con il brand Kinto); la Toyota Insurance Management, società assicurativa che propone le coperture alla clientela è la prima che può definire pacchetti di integrazione assicurativa sul fronte previdenziale e sanitario per i collaboratori. Lo stesso dicasi per la rental company di Toyota, la Toyota Fleet Mobility, che gestisce uno dei benefit da sempre più appetibili.
Una survey periodica consente alla direzione del personale di misurare la soddisfazione per le iniziative proposte, e sempre disponibili sulla Intranet aziendale. “Al momento non utilizziamo una piattaforma digitale dedicata all’offerta dei flexible benefit – spiega De Nichilo – ma fa parte dei progetti da attivare nel corso dell’anno e degli orizzonti che stiamo esplorando”. Su tutto prevale – come detto all’inizio – il ruolo centrale della persona. “Sono le persone che ci consentono di uscire dalle crisi” commenta De Nichilo, evocando altre e diverse criticità che il mercato ha attraversato negli ultimi anni. La frontiera del welfare non può arretrare, sarebbe un arretramento nei confronti dell’impegno profuso per i collaboratori.
“Le occasioni come quelle offerte da Well@Work – aggiunge De Nichilo – sono preziosissime opportunità di confronto e di dibattito per la comunità degli Hr. Un modo per conoscere visioni ed esperienze che possono diventare un tesoro utilissimo sempre e soprattutto nelle fasi di grande cambiamento come questa”.
Marco Barbieri
L’educazione finanziaria potenzia il welfare aziendale
Novembre 18, 2024