Unipol e Well-Work verso una maggiore e completa penetrazione del mercato assicurativo
Anche il Gruppo Unipol sta per dotarsi di una piattaforma per il welfare aziendale. E forse avrà anche una società specifica a occuparsi dello sviluppo del mercato cresciuto negli ultimi cinque anni, dopo la Legge di Stabilità del 2016, e che durante la crisi Covid ha dimostrato una resilienza non scontata. La centralità delle risorse umane, proclamata da tutte le piccole o grandi imprese, impone un’attenzione costante e rinnovata al benessere in azienda. E nei territori in cui le aziende sono insediate e in cui lavorano (magari in modalità remota) i propri collaboratori. Quindi nessun taglio alle risorse per il benessere dei dipendenti.
Il primo passo è stato compiuto qualche settimana fa con la definizione di un accordo commerciale “quadro” tra UnipolSai e Well-Work, uno dei primi provider nati in Italia, inizialmente molto radicato in Piemonte, ormai con una clientela di grandi e piccole aziende in tutto il territorio nazionale. La società è stata fondata da Marco Milanesio, consulente del lavoro che vanta forti e radicati rapporti con alcune delle poche multinazionali italiane e una penetrazione verticale in molti territori delle province italiane, cioè nel tessuto delle Pmi.
L’accordo commerciale prelude a un’acquisizione? Di certo Unipol è uno dei pochi grandi gruppi a non essersi ancora dotato di una piattaforma e di una società specifica; a differenza di Generali o di Intesa Sanpaolo per fare due esempi.
Eppure sono dieci anni che il Gruppo Unipol presta al mondo del “nuovo Welfare” un’attenzione insistente. Il progetto “Welfare, Italia. Laboratorio per le nuove politiche sociali”, venne promosso nel 2010 dal Gruppo Unipol. Dopo dieci anni di esperienza e grazie al contributo attivo di centinaia di stakeholder di settore, il progetto si è rafforzato attraverso la partnership con The European House – Ambrosetti, diventando un vero e proprio Think Tank. Il prossimo 18 novembre verrà presentato il secondo Rapporto annuale, in un evento che avrebbe dovuto essere “in presenza” e che invece dovrà assumere le sembianze determinate dalla recrudescenza dell’emergenza Covid.
Sul fronte del business l’approccio del Gruppo Unipol verso il mercato del welfare aziendale si è affidato alla forte penetrazione assicurata dalle buone relazioni con il mondo sindacale. Eppure anche in questo caso il quasi monopolio nei confronti della gestione della totalità dei fondi sanitari integrativi di origine contrattuale si è infranta un paio d’anni fa con l’ingresso di Rbm (dallo scorso anno nell’orbita del Gruppo Intesa) in Metasalute (il fondo sanitario integrativo dei metalmeccanici).
Era tempo di dotarsi di una dimensione aziendale diretta e in qualche modo istituzionalizzata? Di certo poter contare su di una piattaforma consentirebbe una penetrazione più completa e articolata di quanto possano fare i 2500 agenti della rete assicurativa. L’accordo quadro commerciale siglato con Well-Work consente una vendita dei prodotti assicurativi su una piattaforma efficiente e pervasiva. E sulla carta la possibilità di moltiplicare le occasioni di business con le Pmi, che rischiavano di diventare terreno di caccia privilegiato di Generali Italia, anche con l’iniziativa che da cinque anni consente un monitoraggio continuo e diretto, Welfare Index Pmi (l’ultima ricerca promossa da Generali ha coinvolto 6500 Pmi).
Un colosso come UnipolSai avrebbe potuto scegliere altro, oltre a Well-Work? Certamente il mondo dei provider di welfare aziendale si sta trasformando. Dopo gli anni della moltiplicazione delle imprese (sono state censite più di 90 imprese intermediarie di soluzioni di welfare aziendale) è in atto una inevitabile concentrazione. Il Gruppo Zucchetti ha acquisito DoubleYou e Amilon, il colosso francese Edenred quasi due anni fa ha comprato Easy Welfare. Alcuni dichiarano la loro volontà di indipendenza – come Eudaimon – altri sembrano interessati a loro volta a fare acquisti sul mercato come Day. Well-Work potrebbe diventare rapidamente da partner commerciale di UnipolSai a società acquisita. Il legame con il territorio è un valore: “Well-Work è sensibile alla crescita del territorio in cui opera l’azienda e in cui vivono i suoi dipendenti. Allo stesso modo Well-Work sta sviluppando una forte attenzione ai servizi di care-giving sempre più personalizzati e ritagliati su misura dei nuovi bisogni dei dipendenti”.
C’è chi giura che entro la fine dell’anno, dopo questo percorso di partnership commerciale, ci potrebbero essere le condizioni per una acquisizione. Staremo a vedere.
Marco Barbieri
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Novembre 18, 2024