14 Luglio2025

L’INPS digitalizza il welfare italiano

INPS

“Welfare as a Service” (WaaS) è il progetto realizzato dall’INPS che integra e rende fruibile a tutte le PA il rilevante patrimonio informativo dell’INPS riguardante le prestazioni di welfare erogate anche dagli Enti Locali

Le piattaforme digitali, in tutti i settori, sono sempre più indispensabili per l’efficiente organizzazione dei più diversi servizi. La PA non fa ovviamente eccezione e la rivoluzione digitale in atto sta, infatti, cambiando in profondità anche il modo con il quale progettare e realizzare il welfare. Tutto il welfare, perché ciò vale non solo per quello aziendale (ben note sono le piattaforme offerte dai numerosi Provider attivi in Italia, cui si si sono affiancate, in tempi recenti, anche quelle offerte dai Welfare Integration Partner che integrano nei piani di welfare delle imprese l’offerta di bonus e agevolazioni di natura pubblica), ma vale senz’altro anche per quello pubblico la cui infrastrutturazione sociotecnica basata su piattaforme ha assunto crescente importanza. Va da sé che nell’era della “platform society” e della “platform economy”, tecnologie come l’AI, i big data e soluzioni IoS stiano ridefinendo strumenti, pratiche e modelli di erogazione (e di governance) anche dei servizi sociali pubblici.

Arriva il “WaaS” – Welfare as a Service

In questo quadro s’inserisce il progetto il progetto “Welfare as a Service” (WaaS) realizzato dall’INPS del quale recentemente, con il Messaggio 2171 del 7 luglio scorso, si sono conosciuti i dettagli. Il progetto – che rientra nella Missione 1 del PNRR: “Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura” – si propone di integrare e rendere fruibile a tutte le PA il rilevante patrimonio informativo dell’INPS riguardante le prestazioni di welfare erogate anche dagli Enti Locali.

In particolare, il patrimonio di dati di cui l’INPS dispone potrà integrarsi in un sistema di “cooperazione interistituzionale nazionale”, agendo – si legge nel Messaggio – come un Data Hub e un Service Hub (ossia un centro di smistamento di dati tra enti erogatori e fruitori), rendendo contemporaneamente disponibili servizi di consultazione, fornitura di dati ed appositi “cruscotti” di big data analytics per effettuare analisi descrittive e predittive (Welfare Analytics Gate).

I dati saranno resi disponibili in forma di dashboard ai vari welfare provider (che in questa accezione sono le PA) attraverso apposite API pubblicate sulla PDND (“Piattaforma Digitale Nazionale Dati”) ed in tal modo saranno di supporto sia all’erogazione degli interventi, sia alla programmazione delle diverse misure a tutti i livelli territoriali.

Nelle intenzioni dei progettisti (“WaaS” è frutto di una complessa azione di co-design tra i Comuni italiani, l’ANCI e il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali) la disponibilità di questi dati multidimensionali renderà possibili diversi up-grade dell’attuale sistema perché consentirà di superare gli attuali silos informativi realizzando una lettura più precisa e condivisa dei bisogni della cittadinanza e delle imprese (la cd. “One View prestazioni e assistiti”).

Tutto ciò, inoltre, permetterà di integrare i servizi sociali erogati da più soggetti sul territorio nazionale e di migliorare la qualità e l’efficacia dei servizi di welfare indirizzati alla persona rendendo effettivo il principio “once only in base al quale, cittadini e imprese, non devono fornire alla PA informazioni che questa già possiede. Infine, questa architettura potrà facilitare la progettazione di nuovi interventi di welfare secondo una logica “evidence-based”, che sfrutta una lettura integrata dei bisogni consentendo di prendere decisioni basate su informazioni concrete (data driven).

Ne deriverà un’auspicata riduzione di sprechi e ridondanze facilitando un ulteriore sviluppo che è quello della progettazione di un “fascicolo del welfare” che potrà essere condiviso a livello nazionale.

Un “Comitato” e una “Comunità” per il Welfare che verrà

Per centrare questi importanti obiettivi è stato creato un “Welfare Data Hub”, ossia un unico punto centralizzato per semplificare l’accesso ai dati e alle informazioni riguardanti le prestazioni di interesse per le politiche di welfare erogate dagli Enti locali e dall’INPS e sono stati istituiti un “Comitato di attuazione” ed una “Comunità del Welfare, composta dall’INPS, dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, dagli Enti locali e dal Dipartimento per la Trasformazione Digitale del Consiglio dei Ministri. Speriamo che queste strutture non ingessino burocraticamente la velocità con la quale è necessario dotare il Paese di strumenti efficaci ed efficienti per migliorare il nostro complessivo Welfare State.

Giovanni Scansani

co-fondatore di Bonoos

 

 

 

 

 

 

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