La ricerca analizza il valore fiscale del benefit che corrisponde al 5% sullo stipendio dei dipendenti
Assolombarda ha appena presentato la sua indagine retributiva dalla quale emerge che l’auto è all’ottavo posto dei benefici accessori più richiesti, evidenziandone la diffusione (85% tra i dirigenti, il 39% dei quadri e appena il 10% degli impiegati) e i criteri di assegnazione a seconda delle dimensioni aziendali. L’indagine ha visto il coinvolgimento di 1.500 società distribuite tra Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia-Romagna. In quest’area, le flotte sono piuttosto diffuse con punte significative a Milano (85,7%), Torino (85%), Verona (87,2%) e Vicenza che raggiunge la quota più alta (87,9%) – dati emersi nell’articolo di Paolo Lorenzi pubblicato su L’Economia. A fare la differenza influiscono le dimensioni e la tipologia dell’azienda: l’inquadramento dei dipendenti, nel 78,8% delle realtà con più di cento occupati e il ruolo, soprattutto nelle aziende più grandi dove, per esempio, l’auto può essere assegnata anche ai venditori che viaggiano molto, indipendentemente dalla qualifica. Rara è invece l’attribuzione del benefit come strumento di attrazione, solo per il 15% dei casi riscontrati.
Ma quanto vale l’auto per il lavoratore? Lo studio propone questo esempio esplicativo: con un’auto dal valore fiscale pari a 2.500 euro, sottraendo un contributo di 1.200 euro distribuito in dodici mesi, si ottiene un valore netto di 1.3oo euro che rappresenta il 5% di una retribuzione annua di 26.000 euro. La scelta dei modelli segue sia il principio gerarchico che quello retributivo, nelle realtà medio piccole prevale invece la scelta libera all’interno di una lista stabilita. Il noleggio sembra inoltre collocarsi come modalità più richiesta nella composizione delle flotte aziendali, seguita dall’acquisto in proprietà e infine dal leasing.
Le nuove dinamiche del welfare aziendale: l’integrazione dei public benefit
Agosto 28, 2024