E.ON Italia, tra i principali operatori energetici a livello internazionale, per rendere l’Italia sempre più verde, contribuisce attivamente ad accrescere il benessere del Paese attraverso l’elettrificazione delle città, delle aziende e delle case. Ne parliamo con Martina Ganzarolli, HR & HSSE Director e Marcello Donini, Corporate Social Responsibility Manager di E.ON Italia
Possiamo individuare alcune azioni principali di sostenibilità, non solo energetica ma anche sociale, sulle quali dovrebbero concentrarsi tutte le realtà che si occupano di fornire soluzioni energetiche in questo periodo storico?
Donini – L’attuale crisi geopolitica, ad esempio, rappresenta uno stimolo senza precedenti in un’ottica di accelerazione della transizione sostenibile, portando ad una progressiva autonomia energetica dell’Unione Europea. Accessibilità, sostenibilità e indipendenza sono diventate parole chiave e promettono di plasmare il percorso di sviluppo futuro tracciato dall’Europa. E.ON Italia è da sempre in prima linea nello sviluppo di soluzioni volte a garantire la flessibilità del sistema e quindi la sicurezza energetica delle persone. Oggi, di fronte a uno scenario così complesso, offrire questo contributo non è più un’opzione. Da qui l’impegno concreto ad ampliare la nostra offerta su tre versanti: energia rinnovabile, mobilità elettrica ed efficienza energetica.
E.ON opera per rendere l’Italia sempre più verde. Vogliamo superare l’idea di azienda che fornisce solo luce e gas, contribuendo attivamente ad accrescere il benessere del Paese attraverso l’elettrificazione delle città, delle aziende e delle case. La nostra ricetta non si basa solo sull’offerta di un’energia pulita e accessibile, ma anche su un mix unico di asset e competenze. Il concetto di sviluppo sostenibile, capace di bilanciare le esigenze di ambiente, società e mercati, richiede di agire in modo efficiente, innovativo e soprattutto intelligente. E.ON Italia si distingue nel panorama italiano per lo sviluppo e l’offerta di soluzioni e servizi per l’ottimizzazione dei consumi sia in ambito industriale che privato. Questo posizionamento nasce dalla consapevolezza che gli ambiziosi target climatici fissati a livello globale ed europeo non possono essere raggiunti senza il contributo di tutti. Il futuro dell’energia sarà sempre più condiviso, improntato alla collaborazione e basato su modelli virtuosi di autoproduzione e autoconsumo, come quelli sperimentati nelle comunità energetiche. Questo è forse il messaggio più importante che l’attuale periodo di crisi rivolge al settore dell’energia: l’indipendenza costituisce una leva strategica per accelerare la transizione sostenibile grazie al coinvolgimento diretto di tutti gli stakeholder che ne saranno impattati. In questo contesto, è essenziale che un’azienda come E.ON contribuisca alla creazione di un’ambizione comune, un purpose condiviso da tutti – persone e clienti attorno a cui costruire l’energia sostenibile del futuro.
Cosa vuol dire per E.ON responsabilità sociale e in che modo la attuate sia nel rapporto coi clienti che con il personale?
Donini – Secondo una definizione piuttosto comune, la corporate social responsability (o responsabilità sociale d’impresa) può essere considerata come la responsabilità delle imprese per il loro impatto sulla società. Per E.ON la responsabilità sociale è frutto delle scelte che indirizzano l’attività dell’organizzazione verso un comportamento rispettoso tanto dei propri collaboratori quanto della società e dell’ambiente in cui si opera. Integrità, Chiarezza e Responsabilità Sociale sono i valori alla base delle attività di E.ON Italia e si applicano a tutta la popolazione aziendale e ai collaboratori esterni. La nostra sfida consiste nell’immaginare il lavoro del futuro come una ricetta fatta di diffusione delle competenze e di coinvolgimento delle persone su obiettivi comuni anche grazie a una politica aziendale che punta il più possibile a coinvolgere dipendenti e clienti nella Green Community con iniziative e attività allineate agli ideali di E.ON. Come E.ON Match, che ha permesso a una squadra di dipendenti E.ON di collaborare con i volontari di Filicudi Wildlife Conservation presso l’isola di Filicudi, partecipando ad attività di salvaguardia della biodiversità sul territorio (come azioni di pulizia dei sentieri e salvaguardia del mare tramite la liberazione di una tartaruga ricoverata nel Centro di soccorso).
Quali sono le caratteristiche che contraddistinguono il vostro piano welfare? Nella programmazione siete autonomi o vi affidate a un provider?
Ganzarolli – La centralità delle persone per E.ON non è un modo di dire; è un approccio strategico, è l’intenzione esplicita di mettere al primo posto la valorizzazione del capitale umano e pensare alla competenza delle persone come un asset chiave per l’azienda. Per E.ON “fare welfare” significa mettere in atto degli interventi per offrire un supporto ai lavoratori, rinnovarne la motivazione e instaurare un clima aziendale collaborativo. Significa rinnovare l’attenzione nei confronti dei colleghi per remunerare l’attività svolta e rispondere a esigenze di carattere non solo economico. La nostra policy di welfare ha l’obiettivo di introdurre politiche e strumenti che possano conciliare vita privata e vita lavorativa, oltre a mantenere il potere di acquisto dei lavoratori. Il programma Well@E.ON, sviluppato in partnership con DoubleYou, è stato creato proprio con questi obiettivi e include servizi di previdenza e assistenza familiare (asili, scuole, università, rimborsi testi scolastici), servizi dedicati alla cultura, allo sport e al tempo libero e molto altro ancora. Tra le caratteristiche che contraddistinguono il nostro piano welfare c’è sicuramente un’attenzione al bilanciamento tra lavoro e vita privata dimostrata dall’attenzione al lavoro ibrido e dal progetto Lifeed – Genitori che nascono, genitori che crescono. Grazie a questa iniziativa E.ON ha ricevuto da Lifeed il riconoscimento di Caring Company, che premia le aziende che favoriscono la sinergia tra vita e lavoro e che promuovono modelli di caring leadership e di valorizzazione delle diversità. L’iniziativa ha coinvolto 40 dipendenti con figli da 0 a 18 anni in un percorso digitale ricco di web class, contenuti multimediali, domande aperte, riflessioni e tool basati sul Life Based Learning.
In che modo siete una realtà attrattiva per le nuove generazioni? Qual è l’età media del personale, in che modo viene rispettata la parità di genere e che tipo di percorsi di formazione offrite?
Ganzarolli – Crediamo profondamente nell’energia e nel talento delle nostre persone, che sono il motore della nostra organizzazione: per questo ci impegniamo ogni giorno a costruire un mindset basato sui principi della collaborazione, della condivisione dei valori e della fiducia. Stiamo investendo con soddisfazione in programmi di sviluppo dei nostri leader e dei nostri talenti, in iniziative volte incrementare l’employability e migliorare il percorso di inserimento in azienda, e alla costruzione del nostro ufficio del futuro, non un luogo fisico, ma il futuro modo di lavorare insieme. Questo approccio piace molto alle nuove generazioni di giovani che cercano un luogo di lavoro più coinvolgente sui valori e sulle esperienze. Negli ultimi anni abbiamo investito molto nel lancio delle nuove iniziative e nell’ingresso di nuove risorse: E.ON in Italia conta oggi circa 600 dipendenti di cui il 90% a tempo indeterminato, con un incremento del +20% rispetto al 2019 e con 102 nuove assunzioni solo nel 2021.
Il 55% dei dipendenti sono donne e in effetti nel 2021 la percentuale di nuove assunzioni di genere femminile rispetto al totale è stata del 62%. Con riferimento all’età, il 42% delle nuove assunzioni nel 2021 è stato dedicato a colleghi con meno di 30 anni. Per quanto riguarda la formazione dei dipendenti, riteniamo fondamentale prestare attenzione alle esigenze delle persone e offrire diversi strumenti per lo sviluppo delle loro potenzialità. All’interno del programma Learn@E.ON, che declina la nostra Learning Strategy sulla base dei principi fondamentali di apprendimento continuo, personalizzato e flessibile, filosofia del 70/20/10, intendendo i leader come role model e abilitatori e mettendo a disposizione un ecosistema digitale, abbiamo sviluppato uno specifico sistema di apprendimento. Questo Learning Ecosystem include 5 tipologie di corsi di formazione e programmi diversi, ognuno specifico e rivolto ad una determinata categoria di collaboratori. Nel 2021 il numero totale delle ore di formazione per i collaboratori è stato di 635 ore.
Il benessere mentale dei collaboratori e delle collaboratrici è ormai un requisito fondamentale. Da quando avete attivato il programma Mental Health, come si compone e che benefici avete osservato finora?
Ganzarolli – Il benessere mentale dei collaboratori è decisamente un requisito fondamentale per ogni azienda che ponga attenzione alle proprie risorse. Per aiutare i dipendenti ad affrontare lo stress legato al lavoro a distanza, abituarsi alla nuova normalità e sostenere la loro salute mentale in un periodo così delicato come quello post-pandemico, è nato in E.ON il programma How we care, che prevede due iniziative parallele. La prima, uno sportello di consulenza psicologica gestito da Mindwork: una piattaforma che mette a disposizione un network di psicologi e psicoterapeuti altamente qualificati e la possibilità per i colleghi, nel totale rispetto della privacy, di usufruire del programma, scegliendo il professionista che meglio si adatta alle esigenze personali. Il servizio comprende un pacchetto di 5 videochiamate di 45 minuti da svolgere dove e quando meglio conviene per il dipendente. La seconda iniziativa riguarda webinar che trattano argomenti quali la gestione dello stress correlato al lavoro da remoto, gli strumenti pratici per riportare efficacemente in digitale l’empatia, la collaborazione e le relazioni tra colleghi, come gestire la convivenza in famiglia e il bilanciamento vita-lavoro per raggiungere il benessere. Nel 2021 si sono svolti 11 webinar di 60 minuti con psicologi qualificati cui hanno partecipato 667 persone.
Un altro tema importante che E.ON sta iniziando a presidiare è la Mindfulness. La Mindfulness, intesa come capacità di essere pienamente presenti e aperti alla propria esperienza, è una competenza chiave per ritrovare l’equilibrio, sia interno che esterno, anche nel mezzo di situazioni incerte o fortemente accelerate. Sempre più nelle aziende è importante riportare equilibrio, armonia e rispetto della visione al centro dell’azione manageriale. Quanto più la tecnologia permette l’accelerazione di tutti i processi produttivi, tanto più cresce la necessità di trovare degli approcci nuovi per mantenere la centratura e la capacità di decidere nei momenti fondamentali, resistendo alla tentazione dei comportamenti automatici. La consapevolezza e la presenza che deriva dalla pratica di tecniche di Mindfulness conferisce al Leader la possibilità di utilizzare al meglio le proprie energie ed intelligenze e di scegliere, in ogni situazione, quale è la migliore strategia per contribuire alla Vision.
Quali e come si possono applicare in azienda le tecniche di mindfulness per migliorare le relazioni, i risultati, ma anche per gestire eventuali conflitti e situazioni di stress? Il nostro CEO Frank Meyer si è confrontato su questo tema in un incontro online per dipendenti con Elisabetta Ghezzi, esperta nel settore dello sviluppo delle risorse umane, al momento impegnata in particolare in progetti di Coaching, Formazione e Assessment.
Lucia Medri
Le nuove dinamiche del welfare aziendale: l’integrazione dei public benefit
Agosto 28, 2024