Liquigas e le Organizzazioni Sindacali FEMCA CISL, FILCTEM CGIL e UILTEC UIL hanno siglato un accordo welfare per rafforzare la cultura del merito, introdurre un’organizzazione del lavoro più flessibile e aumentare la partecipazione. Intervista a Andrea Arzà, Amministratore Delegato di Liquigas
Nelle ultime settimane, Liquigas, primo operatore sul mercato in Italia nella distribuzione di GPL (Gas di Petrolio Liquefatto) e GNL (Gas Naturale Liquefatto), si è contraddistinto nello scenario del welfare aziendale, e diremmo anche sociale, per due azioni significative:
- l’accordo con le Organizzazioni Sindacali definisce i premi di partecipazione aziendale per il triennio dal 2022 al 2024, riconoscimento che si incrementerà nel triennio del +10% e sarà corrisposto nella forma di contributo in denaro o di servizi di welfare (a scelta da parte del dipendente). Nel nuovo accordo sul premio di partecipazione è stata inserita infatti una componente legata al contributo individuale al conseguimento degli obiettivi complessivi, componente connessa al processo di valutazione individuale, che progressivamente nel triennio andrà a influire sul 50% dell’intero premio. A questo va aggiunta inoltre l’introduzione dello smart working per tutti i dipendenti della sede di Milano e per il personale che presidia il territorio italiano operante nel settore dei servizi.
- Futuria: nuova proposta presentata nella cornice di Ecomondo 2022 che vede da parte della società un impegno specifico sui biocombustibili bioGPL e bioGNL e l’implementazione di nuovi combustibili sintetici, quali l’rDME.
Con la prospettiva di collocare queste scelte nel perseguimento dell’equità – valore più volte ribadito durante il nostro confronto – Andrea Arzà, Amministratore Delegato di Liquigas ci ha illustrato, approfondendoli, tali provvedimenti in materia di welfare.
Di quanti dipendenti è costituita Liquigas, qual è il livello di parità di genere e di ricambio generazionale?
Liquigas è composta attualmente da 750 dipendenti: circa 2/3 della popolazione maschile è impiegata negli impianti e 1/3 di quella femminile è presente invece negli uffici. Tra l’altro, la prima manager nominata nel mercato italiano di settore è stata la direttrice in Sales Marketing di Liquigas che oggi ha assunto un incarico di livello internazionale. Valorizziamo le persone in base ai loro meriti e, in quanto Amministratore Delegato di questa realtà dal 2013, ho sempre scelto, insieme ai miei collaboratori e collaboratrici, delle persone che facessero bene all’azienda, perseguendo dei valori di equità. È attraverso le persone che cresce il nostro lavoro, per questo abbiamo investito nella cultura d’impresa, a fianco di coach specializzati. Il nostro turnover è estremamente basso, si è alzato leggermente perché oggi c’è più facilità a cambiare lavoro e il nostro personale è molto appetibile sul mercato, a dimostrazione che Liquigas è una buona palestra di crescita. Continuiamo ad assumere talenti che formiamo a partire dal settore del customer service, perché è da qui che si imparano tutti gli aspetti di questo business, per poi mettere loro nelle condizioni di specializzarsi nei vari ambiti.
Prima e dopo l’accordo sindacale: perché è stato stipulato, quali erano i piani welfare già introdotti e quali le nuove misure contenute nell’accordo?
Siamo il risultato di una grande storia di acquisizioni, oltre settanta. Una delle più importanti è stata sicuramente quella con il gruppo Eni, avvenuta nel 1994, che ha determinato l’inizio di un processo di sindacalizzazione. Attualmente il 40% di lavoratori e lavoratrici presenti in Liquigas è iscritta al Sindacato. Il cammino con il Sindacato ha visto la disponibilità delle organizzazioni a porsi in dialogo con l’azienda e ad aprirsi al confronto, il rapporto si è consolidato proprio durante l’emergenza dovuta al Covid-19 per la gestione dello smart working. Quando è iniziato il lockdown non avevamo le infrastrutture tecnologiche che potessero supportare un traffico dati di grossa entità e non avevamo neanche la cultura verso questa modalità di lavoro. Per prima cosa abbiamo quindi agito congiuntamente con il Sindacato sui principi di welfare relativi alla privacy, al rispetto dei diritti dei lavoratori e lavoratrici, alla produttività… Successivamente Liquigas ha proposto alle Organizzazioni sindacali di lavorare su una tipologia di Premio di Partecipazione totalmente innovativa. Il Sindacato è stato disponibile e illuminato, favorendo sin da subito la pianificazione di incontri che hanno portato ad aumentare il valore del merito, a riconoscerlo in un ambito organizzativo: in particolare all’interno di un premio – il premio di partecipazione – negoziato collettivamente. È stata istituita anche una Commissione, un Istituto Paritetico Aziendale, che potesse occuparsi del rispetto della congruità di questi obiettivi e della correttezza relazionale del rapporto tra capo e collaboratore nell’ambito di tale valutazione. Il rapporto col Sindacato è stato dunque indice di un grande cambiamento culturale che ha determinato una modalità condivisa dei principi, del metodo, del controllo e dell’esecuzione, garantendo trasparenza nei confronti dei nostri collaboratori e collaboratrici e facendo avanzare Liquigas nell’orizzonte della sostenibilità aziendale.
Quali sono stati gli strumenti di analisi utilizzati e a quali survey avete fatto riferimento per soddisfare i bisogni del personale?
È la Commissione, di cui parlavo precedentemente, che si occupa dell’azienda a 360° e quindi di tutta la valutazione del personale, la quale raccoglie eventuali discussioni che non sono state risolte e, per evitare che generino frustrazione, vengono esaminate in un contesto più ampio, in base a dei dati oggettivi che possano interessare la relazione tra valutato e valutatore. Agiamo attraverso survey professionali relative al clima aziendale. In relazione al contributo individuale ci avvaliamo di un processo di valutazione delle prestazioni, che consta di almeno due colloqui aziendali annuali (salvo necessità che ne richiederebbero di ulteriori). Nel primo colloquio si discute la prestazione attraverso un’autovalutazione del singolo sulla quale poi si esprime il referente d’ufficio circa un possibile avanzamento; nel secondo invece, si discute degli obiettivi relativi all’anno successivo. Vi è poi un ulteriore colloquio, di metà anno, che interroga gli obiettivi stabiliti e altri aspetti sistemici.
Come si costruisce la cultura del merito e in che modo dei piani di formazione accurati la consolidano?
Gli aspetti che ci stanno più a cuore sono: l’emotional capital e la crescita delle persone. I nuovi assunti vengono solitamente accompagnati nel loro percorso in azienda da un tutor aziendale che li supporta nella prima fase di orientamento attraverso attività di coaching e confronto costante. Durante ogni fase del percorso in azienda le persone vengono ascoltate nelle loro aspirazioni e supportate nel processo di crescita professionale. Tutto ciò anche attraverso alcuni strumenti come ad esempio la job rotation, che consente di aumentare la versatilità delle competenze e il job posting, finalizzato all’autocandidatura nelle diverse posizioni vacanti che offre l’opportunità di acquisire professionalità più rotonde e misurarsi in nuove sfide professionali.
In che modo Liquigas è attenta all’ambiente e si inserisce nella transizione ecologica?
Prima di tutto è opportuno ribadire che non può esistere la “Transizione Ecologica” senza garantire la “Sicurezza Energetica”, aspetto fondamentale per l’autonomia di una nazione e il suo ruolo internazionale di paese non subalterno. L’Italia, e il resto del mondo, devono compiere ancora molte azioni per contenere le emissioni di gas climalteranti con la consapevolezza che ad oggi non abbiamo le soluzioni tecnologiche per fare scelte troppo ardite. Abbiamo impiegato circa duecento anni per arrivare a questo livello di di sviluppo e non possiamo cambiare troppo radicalmente e troppo repentinamente il nostro sistema economico e sociale per il raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030: è necessaria progressività e una piena implementazione delle tecnologie attuali. Sono concorde con questi obiettivi ma mi interrogo circa le modalità con cui ci arriveremo. Liquigas ha iniziato da circa dieci anni a pubblicare un report di sostenibilità, rendicontando agli stakeholder la riduzione del nostro impatto e le azioni fatte per abbassarlo. Stiamo inoltre lavorando affinché nel prossimo futuro ci siano biocarburanti e combustibili che incidano sull’impatto delle emissioni. Il dato di fatto da sottolineare è che le tecnologie oggi esistenti, di cui non c’è ancora larga implementazione, hanno costi difficili da sostenere. Tra questi il miraggio dell’elettrificazione: decarbonizzare non vuol dire elettrificare. L’elemento essenziale è, al contrario, la diversificazione dei vettori energetici e delle fonti e non la concentrazione di questi in mano soltanto ad alcuni Paesi, che strategicamente rendono alcuni sistemi più vulnerabili rispetto ad altri.
Lucia Medri
L’educazione finanziaria potenzia il welfare aziendale
Novembre 18, 2024