COSA PUO’ FARE IL WELFARE AZIENDALE
La prima incombenza delle imprese è quella di proteggere la salute delle proprie persone e delle loro famiglie. I programmi di welfare vanno modificati e integrati per garantire la protezione ai collaboratori e ai loro famigliari.
Visto il livello di emergenza, non crediamo che valga la pena di realizzare dei servizi integrativi a quelli della sanità pubblica, schierata in prima linea contro il virus. Il rischio di inefficacia e, peggio ancora di confusione, sarebbe elevatissimo. Piuttosto, si può e si deve pensare a come tenere aggiornate le persone su tutti i provvedimenti del Ministero della Salute e delle Regioni, sulle prassi da adottare, sulle misure igieniche e di prevenzione, sui numeri verdi da chiamare in emergenza e non.
All’interno del programma di welfare varrà quindi la pena di inserire il rimando ai siti istituzionali del Ministero e delle Regioni.
Le stesse regole vanno adottate all’interno degli spazi di lavoro per evitare la diffusione del contagio: dalla limitazione delle riunioni, da fare online ovunque possibile, alla distanza da mantenere tra le persone che si incontrano o che lavorano vicine, alla disponibilità dei disinfettanti nei bagni.
Appena dopo aver pensato alla protezione delle persone dal punto di vista sanitario, bisogna entrare nel merito dei loro “nuovi” bisogni e delle risposte che le aziende possono dare.
Analizziamo gli uni e le altre per categoria a partire da quelle più importanti legate all’istruzione e alla cura dei figli e all’assistenza alla persona e ai suoi famigliari.