Previdenza

24 Aprile 2019

Mefop: non autosufficienza, welfare e politiche di integrazione

Mefop ha organizzato un seminario lo scorso 18 aprile dal titolo Non autosufficienza e welfare di cura. Le prospettive della sinergia pubblico-privato

Siamo uno dei Paesi più longevi al mondo, ma la qualità della vita in termini di buona salute e/o limitazioni funzionali non è altrettanto confortante. La risposta sia pubblica che privata continua ad essere nettamente inadeguata sotto il profilo quali/quantitativo. Questo il focus del seminario organizzato da Mefop lo scorso 18 aprile dal titolo Non autosufficienza e welfare di cura. Le prospettive della sinergia pubblico-privato. Muovendo dall’ottica dell’innovazione sociale, tuttavia, è possibile definire un nuovo modello di copertura per Long Term Care (LTC) che superi la rigida struttura a silos che caratterizza il vigente sistema di welfare. La possibilità di realizzare un efficace sistema di LTC anche senza incremento della spesa pubblica e a costi ragionevoli per i singoli non è un’utopia, ma richiede scelte precise (e coraggiose) da parte dei decisori pubblici, abbandonando la logica degli interventi “tampone” e definendo un nuovo e organico disegno organizzativo per la copertura. Le sfide sono diverse: riconoscere la non autosufficienza come una branca a sé stante del sistema di welfare, dotarla di un quadro normativo e specifico, innestarla nelle politiche di integrazione tra pubblico e privato.

Partendo da un’analisi dell’evoluzione che ha avuto il welfare contrattuale si è osservato il passaggio da un sistema di copertura di bisogni tecnico-specifici dei soli iscritti/lavoratori a una copertura dei nuovi rischi sociali che gravano sulla popolazione in generale. Dunque, una vocazione sociale e funzionale del welfare che si esplichi attraverso:

  • deleghe normative
  • innovazione
  • imprenditorialità delle iniziative basate sulla logica di analisi del fabbisogno (cfr. esperienza del welfare aziendale; cfr. le diverse indagini)

Preso atto di un diverso humus culturale, diversa informazione, sensibilizzazione, il tema della non autosufficienza risulta quindi legato a quello della silver age e rappresenta un concetto topico a più livelli: sociale, sanitario, reddituale e di relazione.

“La non autosufficienza è un concetto ampio, correlato sia all’età che allo stato di salute dell’individuo, e si esprime non soltanto nella incapacità totale o parziale di compiere le “normali azioni della vita quotidiana” ma anche nel non riuscire a far fronte a quelle esigenze di natura economica e sociale che si concretizzano in un adeguato reddito, un’abitazione con caratteristiche microclimatiche, strutturali e di accesso compatibili con l’igiene e la sicurezza dell’ambiente e dell’individuo e una rete sociale  protettiva”.

L.Beltrametti, I. Mastrobuono, R. Paladini: L’assistenza ai non autosufficienti: aspetti di politica economica e fiscale. Relazione per il Gruppo di lavoro intercommissione sulla riforma fiscale del CNEL, anno 2000. La definizione esprime un concetto ampio di non autosufficienza che ingloba anche gli aspetti di natura sociale e di relazione e si ispira alle definizioni adottate in molti Paesi industrializzati dove vigono Fondi ad hoc come la Germania ed i Paesi Bassi.

Tra i risultati elaborati durante il seminario sono state presentate soluzioni volte a tutelare la non autosufficienza in modo più virtuoso tramite:

  • Sistema osmotico di welfare contrattuale che sostiene le
    evoluzioni del PRIMO WELFARE FP-FS-EB come seconde gambe del welfare socio sanitario
  • RIDUZIONE PRESTAZIONI CASH (indennità previdenziali)
    sostegno FP «welfare previdenziale»
  •  RAFFORZAMENTO DEI SERVIZI con risorse liberate e con
    sostegno del welfare socio-sanitario

Il coordinamento delle politiche di welfare di copertura e finanziamento si articola in una regia delle parti sociali su LTC utilizzando:

Su base obbligatoria:

  • Fondo sanitario
  • Enti Bilaterali

Su base volontaria:

  • Welfare aziendale
  • Fondo pensione

Il coordinamento delle politiche di welfare di copertura e finanziamento dovrebbe prevedere dunque una contribuzione obbligatoria di bilateralità finalizzata alla creazione di uno zainetto contributivo volto a tutelare il bisogno socio/reddituale della LTC:

  • Reddito aggiuntivo in caso di LTC (bisogno socio/reddituale) – FP( cfr. nucei e pensionati) e/o EB
  • Interventi, prestazioni e servizi (bisogno socio/sanitario ) – FS e EBT
  • Sfida dell’automaticità delle prestazioni!

*Fondo Sanitario e Enti bilaterali sono i potenziali strumenti su cui si basa una strategia sanitaria e di welfare a regime con risvolti sociali su territorio e cittadini.
**Fondo Pensione e Welfare Aziendale sono elementi di una potenziale politica di welfare contrattuale (attività di moral suasion nei confronti di lavoratori e aziende). Il Fp dovrebbe avere un ruolo prioritario nella strategia per tutti i cittadini.

Scarica il report integrale “Invecchiamento, fragilità e non autosufficienza in Italia”

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