BizAway è la prima azienda al mondo dedicata al business travel ad entrare nel network globale di aziende certificate dalla no profit americana B Lab, con il punteggio di 92.8, tra i più alti nel segmento travel. Con Luca Carlucci, CEO e co-founder, parliamo di questo successo e dei futuri obiettivi di Bizaway
BizAway in quanto B Corp mette al centro, tra i suoi obiettivi, la comunità locale. In quali azioni si declina questa attenzione?
Per BizAway (scaleup con headquarter a Spilimbergo (PN) e Barcellona in Spagna ndr) “comunità” vuol dire tutte le comunità plurali e eterogenee appartenenti alle sedi in cui la nostra realtà è presente. Ad oggi abbiamo già 5 uffici fisici e contiamo di averne altri 2 entro la fine dell’anno. Quello che noi facciamo per le comunità quindi, è innanzitutto offrire loro un sostegno che sia tangibile e studiato in base a specifici bisogni. Qualcosa che sia toccabile con mano e visibile. Permessi per la donazione del sangue, senza togliere giorni dalle ferie o dalla malattia, attività di pulizia e decoro per le aree verdi – l’ultima è stata promossa proprio nell’area nord di Barcellona – e ingenti donazioni. Ci occupiamo del finanziamento delle attività sportive e ricreative, come le squadre costituite dai nostri dipendenti e abbiamo lanciato gli scorsi giorni la partnership con la squadra di pallacanestro L’Apu Old Wild West di Udine. Abbiamo anche sostenuto le attività artistiche relative alla Scuola Mosaicisti del Friuli attiva a Spilimbergo e che quest’anno compie il centenario.
A un anno di distanza dalla decisione di rendere i vostri dipendenti stockholders della società, qual è il bilancio di questa scelta finalizzata a una maggiore partecipazione e coinvolgimento?
Un successo. Non abbiamo fatto questa azione per un tornaconto aziendale ma per rendere partecipi i nostri dipendenti della crescita della nostra società, e sono convinto che, dall’osservazione dei nostri tassi di crescita, arriveremo quest’anno tra le 100 migliori realtà aziendali europee. Sono livelli altissimi in un settore che durante la pandemia ha sofferto e che adesso è in ripresa. Nel 2021 abbiamo registrato una crescita di 4 anche 5 volte superiore all’anno precedente.
Com’è la situazione dei viaggi europei e internazionali e in questo orizzonte come si inserisce la brand reputation di Bizaway?
La nostra crescita è totalmente in controtendenza rispetto al settore che è stato in contrazione. Abbiamo intercettato la transizione tecnologica verso la digitalizzazione ancora prima dell’inizio della pandemia, quando non era ancora vista come un’urgenza. Questa nostra attenzione ci ha fatto crescere molto durante la pandemia, passando da 30 dipendenti a più di 90.
Business Travel solo per il top management o anche per tutto il personale?
Per tutti coloro che viaggiano per lavoro e con l’intenzione di soddisfare anche le necessità personali. Di fatto offriamo un benefit gratuito per le aziende, che non sono costrette a pagare i viaggi, in maniera compliant per la privacy del personale. I clienti possono così usufruire di un’esperienza a tariffe competitive visto che negoziamo direttamente coi fornitori.
Questi servizi potrebbero essere inclusi in pacchetti di welfare aziendale come fringe benefit per le aziende clienti?
Ci sono già aziende che hanno inserito i nostri servizi come fringe benefit da inserire nei propri pacchetti. Tra i nostri maggiori clienti, ne abbiamo più di 600, Telepass, Satispay, BDO Italia, Mercados Aries International, European Cricket Network, Viessmann Italia, Cooltra…
La vostra realtà prevede, o prevedrà in futuro, dei piani di welfare per gli oltre 90 dipendenti?
Considerata l’ambizione di ampliare in futuro i piani dedicati al benessere, tutti i nostri dipendenti sono già inseriti in piani di welfare integrati, che prevedono in primis l’assicurazione sanitaria, con legislazione specifica a seconda del paese, in Spagna alcune normative sono diverse dal caso italiano.
Lucia Medri
L’educazione finanziaria potenzia il welfare aziendale
Novembre 18, 2024