Marco Leonardi è stato il consigliere di Palazzo Chigi per le norme che hanno cambiato il welfare aziendale. Marco Barbieri, direttore di WeWelfare, lo ha intervistato nel Dossier Welfare de Il Messaggero pubblicato lo scorso 25 settembre
“Non vorrei che mi distruggessero il welfare, solo perché non ci sono soldi”. Marco Leonardi è stato il consigliere economico di Palazzo Chigi nell’anno della Legge di Bilancio che ha cambiato la percezione del welfare aziendale. Nei Governi presieduti da Renzi e da Gentiloni ha disegnato le nuove frontiere del Testo Unico delle Imposte sui Redditi (Tuir), mediando le resistenze di parte sindacale (soprattutto Cgil), che oggi stanno riemergendo. Anche per questo potrebbe essere utile un suo nuovo ingaggio, nella difficile stagione di una Finanziaria senza soldi.
Soprattutto per evitare le tentazioni sui tagli. “Anche per questo mi ero arrabbiato nel leggere l’uscita di Tiziano Treu, che sembrava insinuare che fosse troppo oneroso il beneficio fiscale per le iniziative di welfare aziendale, come conversione dei premi di risultato”. Leonardi rivendica tutti i vantaggi di una stagione che dal 2016 a oggi ha rilanciato il tema del welfare integrativo, a partire da quello contrattato in azienda.
“Per me era importante che anche il sindacato condividesse questo percorso, e lo è ancora più oggi che registro qualche distinguo”. Che assomigliano a quelli di Treu, ai quali in verità ha già risposto a più riprese il presidente di Aiwa, Emmanuele Massagli, che ha dimostrato che le entrate fiscali generate dai servizi di welfare sarebbero di gran lunga superiori alla decontribuzione prevista dalla norma.
“Il problema è il Tuir – aggiunge Leonardi – sono le norme fiscali che prevedono un elenco assai diversificato di benefici, non è colpa di chi, applicando quella gamma di possibilità, offre ai lavoratori i viaggi vacanze e la palestra, e non solo previdenza complementare e sanità integrativa”. E aggiunge: “Non mi sembra che siano pochi i lavoratori che hanno capito la grande opportunità che si è offerta, i tassi di conversione dei premi di risultati sono in crescita. Certo, ci vuole più informazione e magari ci vorrebbero più soldi nelle retribuzioni”.
Leonardi, che è professore ordinario di Economia politica all’Università Statale di Milano, poco meno di un anno fa ha raccolto in un libro la sua lunga esperienza di “consigliere”: “Le riforme dimezzate. Perché lavoro e pensioni non ammettono un ritorno al passato” (Università Bocconi editore). Era il periodo in cui il governo giallo-verde aveva eclissato molti dei “professori” del nuovo welfare. Oggi la nuova maggioranza e il nuovo Esecutivo non escludono un ritorno del suo contributo.
Secondo Leonardi la vera sfida per la politica economica e sociale italiana è oggi il sostegno alla crescita: un robusto piano di spesa per gli investimenti e riforme (pubblica amministrazione, scuola, università) capaci di aumentare il nostro potenziale di crescita futura.
Marco Barbieri
L’educazione finanziaria potenzia il welfare aziendale
Novembre 18, 2024