Presso l’Università Sapienza di Roma, si è tenuta oggi la quarta edizione del convegno della Fondazione per la Sostenibilità Digitale, “Digital Sustainability Day 2025”, il principale incontro dedicato a guardare a tendenze, fatti e prospettive della sostenibilità digitale in Italia
“Uscire dalla retorica sulla sostenibilità” con questo obiettivo, rinnovato da Stefano Epifani, Presidente della Fondazione per la Sostenibilità Digitale, si è concluso oggi il convegno Digital Sustainability Day 2025 organizzato dalla Fondazione per la Sostenibilità Digitale. Una lunga giornata dalla quale è emerso un dato significativo: la distanza tra sensibilità e consapevolezza, due attitudini entrambe nevralgiche e strutturali per il cambiamento ma la prima è più ideologica, la seconda più pratica e quindi più efficace. A tutte e a tutti interessa la sostenibilità digitale, ambientale e sociale ma dalla ricerca dell’Osservatorio per la Sostenibilità Digitale – dal titolo “Generazioni” – emergono dei profondi gap, come riportato nell’analisi delle differenze generazionali nella percezione dei temi connessi alla sostenibilità digitale. Si sono messi a confronto le percezioni e i comportamenti di 4 generazioni di italiani: Generazione Z (18-28 anni), Millennial (29-44 anni), Generazione X (45-60 anni) e Baby Boomer (61-75 anni).
- un italiano su 8 pensa che il digitale porterà problemi ambientali, economici, sociali
- meno di un terzo degli italiani è in grado di collegare la propria visione ideologica sulla sostenibilità alle relative conseguenze su ambiente, economia, società. Anche fra i giovani.
- quasi un italiano su quattro ritiene che la tecnologia digitale non sia uno strumento utile per perseguire gli obiettivi di sostenibilità
- circa il 27% degli italiani pensa che, pur essendo un problema serio, il cambiamento climatico non richieda un intervento immediato
- il 31% dei Millennial e il 27% della Generazione Z credono che ci sia ancora tempo per agire
- il 67% degli ovr 60 infatti il cambiamento climatico una priorità assoluta
- il 66% dei Baby Boomer considera urgente non solo il clima, ma, ad esempio, anche il problema dell’inquinamento
Dal report Digital Decade 2024 della Commissione Europea, l’Italia è tra i nove Paesi UE che non raggiungono gli obiettivi sulle competenze digitali di base. In Europa, queste sono aumentate in media solo dello 0,2% annuo dal 2021, raggiungendo il 55,6% della popolazione, e, nonostante questo lento progredire, il gap italiano resta significativo, soprattutto tra i giovani e nelle aree urbane, dove ci si aspetterebbe invece livelli di competenza più alti.
“Dichiarare il proprio interesse per la sostenibilità non basta per promuovere comportamenti sostenibili, specialmente quando il grado di adozione del digitale è basso. La Generazione Z e i Millennial, persone che utilizzano largamente il digitale e che sono sensibili ai temi della sostenibilità, che nel DiSI™ (Digital Sustainability IndexTM, strumento utile alle Amministrazioni ed alle organizzazioni per comprendere su quali leve agire per supportare i cittadini nel percorso di comprensione del ruolo della sostenibilità digitale e dei suoi vantaggi) vengono identificati come Sostenibili Digitali, adottano raramente tecnologie sostenibili, mettendo in atto pochi comportamenti concreti verso la sostenibilità. E questo peggiora con l’età, raggiungendo livelli quasi nulli tra le generazioni più “mature”, Baby Boomer e Generazione X” è il dato più rilevante che emerge in questi anni di osservazione.
Lucia Medri
*L’indagine dell’Osservatorio è stata realizzata in collaborazione con l’Istituto di Studi Politici San Pio V. I dati raccolti in modalità CATI/CAMI sono stati analizzati utilizzando l’indice DiSITM (Digital Sustainability Index), ideato della stessa Fondazione
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Novembre 18, 2024