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17 Settembre 2019

Formazione e smart working: il welfare secondo Credem

Credem conferma l’attenzione alla flessibilità con un aumento dell’87% delle persone che utilizzano lo smart working
Anche Credem, l’istituto di credito bancario emiliano, sceglie lo smart working. Il fenomeno è in continua crescita e ha visto negli ultimi mesi un incremento dei lavoratori interessati del 20% nel 2018 rispetto all’anno precedente. Nei primi sei mesi del 2019 – è quanto emerge nell’articolo di Michele Damiani apparso su Italia Oggi Sette – si è registrato un aumento dell’87% delle persone che utilizzano lo smart working, una misura che coinvolge 1.640 dipendenti del gruppo, il 26,3% della forza lavoro complessiva. Credem, del resto, è stata la prima banca ad aver ottenuto nel marzo del 2018 l’asseverazione di conformità dei rapporti di lavoro, la certificazione rilasciata dall’ordine dei consulenti del lavoro in collaborazione con il ministero del lavoro. Tale azione è finalizzata a mantenere alto non solo il grado di ascolto e ricezione dei bisogni dei propri dipendenti ma anche un aggiornamento costante rispetto ai cambiamenti del mondo bancario. A tal proposito, Credem ha previsto circa 42 mila giornate formative all’anno per 6.200 dipendenti, suddivisa in una parte obbligatoria legata alla normativa e un’altra tecnica, a questa si aggiunga anche una sezione volta a sviluppare le soft skills per rendere il personale reattivo ai cambiamenti del comparto. Oltre ai servizi più ordinari come ad esempio la polizza sanitaria, il fondo pensione,il bonus per la nascita dei figli, anche l’aspetto soft e relativo al benessere dei dipendenti si dimostra senza dubbio un’attenzione alle misure di welfare della banca rivolte ai lavoratori e ai loro parenti, il cui dialogo è supportato da sondaggi effettuati attraverso questionari e un portale online dove il dipendente può scegliere il servizio che preferisce. 

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