Gli Atenei italiani dispongono di una decisiva risposta formativa alla domanda di più competenze sul “paesaggio sociale”, ancora più necessaria nell’era post Covid-19.
La responsabilità sociale non è solo una moda e un argomento di conversazione. E’ un orientamento nuovo e pervasivo della comunità nazionale e internazionale. Lo si coglie anche nell’offerta formativa che viene proposta dagli Atenei italiani. In un momento in cui si prevede una domanda di professionalità capace di soddisfare le esigenze di un mondo in grande cambiamento, gli Atenei italiani dispongono di una decisiva risposta formativa relativamente a competenze di responsabilità sociale, sostenibilità, misurazione di impatto, salvaguardia dell’ambiente, politiche di welfare, rapporti tra profit e non profit, organizzazione del lavoro.
- 813 insegnamenti e 73 master presenti nei programmi di 68 Atenei italiani
- 424 insegnamenti al Nord, 178 al Centro, 211 al Sud e Isole
A dimostrarlo lo studio appena pubblicato dall’Osservatorio Socialis, realizzato attraverso un censimento di tutte le Università presenti sul territorio italiano, relativamente alla presenza di corsi e insegnamenti nell’ambito dell’offerta per l’anno accademico 2019-2020
La ricerca ha fotografato un’Italia da record: 813 insegnamenti e 73 master presenti nei programmi di 68 Atenei (oltre l’80% del totale). Un vero e proprio boom di corsi tendenti a fornire, a chi deve entrare nel mondo del lavoro o già ne fa parte, competenze che sembrano essere oggi ancora più richieste: saper considerare l’impatto ambientale, organizzare la responsabilità sociale, valutare l’impatto sociale, comunicare e informare, saper programmare uno sviluppo sostenibile, studiare nuove soluzioni per il risparmio delle risorse etc.
«In questi numeri dobbiamo riconoscere una grande opportunità – spiega Roberto Orsi, Direttore dell’Osservatorio Socialis – Perché dopo l’emergenza Covid-19 l’economia non sarà più la stessa: le istituzioni e le imprese potranno valorizzare e utilizzare tante risorse intellettuali già proiettate nel futuro, per pensare a nuovi modelli di sviluppo, più sostenibili, più attenti alle persone, all’ambiente, al contenimento degli sprechi. Modelli all’interno dei quali la tecnologia e l’innovazione avranno il compito concreto di coniugare la responsabilità sociale con le nuove aspettative del mercato, le scoperte scientifiche con il benessere dei cittadini, l’organizzazione con l’etica e la solidarietà».
DISTRIBUZIONE TERRITORIALE
Il censimento ha individuato 813 insegnamenti in 68 Atenei presenti sul territorio di 18 regioni. Spicca tra tutte l’Emilia Romagna con 119 insegnamenti nei suoi Atenei (15% del totale), seguita dal Lazio con 108 insegnamenti (13%). A seguire troviamo la Campania con 94 insegnamenti (12%), la Lombardia con 85 insegnamenti (10%), il Piemonte con 72 (9%), il Veneto con 46 (6%), la Toscana e la Sardegna con 45 (6%), il Trentino Alto Adige con 41 (5%), la Liguria con 40 (5%), la Sicilia con 23 (3%), le Marche con 22 (3%), il Friuli di Venezia Giulia con 21 (3%), la Calabria con 16 (2%), la Puglia con 13 (2%), l’Abruzzo con 11 (1%), la Basilicata con 9 (1%) e l’Umbria con 3 insegnamenti (approssimato allo 0%) (Grafico 1; Tabella 1).
MACRO-AREE DISCIPLINARI
Sulla base dell’analisi delle facoltà e dipartimenti (le Università italiane sono attualmente strutturate e organizzate in maniera disomogenea: in alcuni casi permangono le Facoltà, in altri sono presenti i Dipartimenti) di appartenenza, gli insegnamenti sono stati suddivisi in 4 macro-aree disciplinari, dalle quali è emersa un’incidenza significativa dell’area ingegneristico-scientifico-ambientale (50%), seguita dall’area economica (36%). Minore è l’incidenza nel campione delle Facoltà e dei Dipartimenti riconducibili all’area socio-politica (10%) e umanistica (4%) (Grafici 2.1-2.2; Tabella 2).
AREE TEMATICHE
11 aree tematiche sono state definite dall’Osservatorio Socialis per suddividere e catalogare l’offerta formativa degli insegnamenti. Dall’indagine è emerso che: il 24% degli insegnamenti mappati attiene all’ecologia e alla gestione sostenibile di processi e produzioni, il 19% alla sostenibilità, il 16% ad economia e ambiente e alla green economy, l’8% alle politiche sociali e welfare, il 7% alla CSR, il 7% all’edilizia sostenibile, il 5% alle biologie sostenibili, il 4% alla rendicontazione sociale, il 3% all’innovazione sociale, il 2% al diversity management e l’1% alla finanza etica (Grafico 3; Tabella 3).
MASTER
73 sono i master censiti dallo studio che hanno programmato un’offerta formativa specifica sui temi della responsabilità sociale, ambientale ed economica. Questi sono concentrati in 12 regioni (Grafico 4; Tabella 4) e il 27% del totale è localizzato negli Atenei della regione Lazio che conta un totale di 20 master; il doppio della seconda classificata, l’Emilia Romagna. Seguono la Lombardia con 9 master, la Campania e il Veneto con 7, Toscana e Piemonte con 6, le Marche con 3, la Puglia con 2, la Sicilia, il Trentino e la Sardegna con 1.
GLI INSEGNAMENTI NELLE MACRO-AREE GEOGRAFICHE
Nel Nord Italia (Piemonte, Liguria, Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli di Venezia Giulia) sono stati individuati e censiti 424 insegnamenti su 28 Atenei considerati.
Il 28% di questi insegnamenti è localizzato in Emilia Romagna, il 20% in Lombardia, il 17% in Piemonte, l’11% in Veneto, il 10% in Trentino Alto Adige, il 9% in Liguria, il 5% in Friuli di Venezia Giulia.
Esempi sono: il corso di laurea in “Corporate Social Responsibility” dell’Università degli Studi di Milano Bicocca, l’insegnamento di “Economia Ambientale” dell’Università degli Studi di Udine, l’esame di “Responsabilità sociale d’impresa” al Politecnico di Milano, l’insegnamento di “Decision Making for Sustainable Development Goals” del Politecnico di Torino, il corso di “Sviluppo territoriale e Sostenibilità turistiche” dell’Università Cà Foscari di Venezia e l’esame di “Corporate Identity ed Etica d’impresa” dell’Università degli Studi di Verona.
Nel Centro Italia (Lazio, Marche, Umbria, Toscana) sono stati censiti 178 insegnamenti su 19 Atenei considerati.
Il 61% di questi insegnamenti è localizzato nel Lazio, il 25% in Toscana, il 12% nelle Marche, il 2% in Umbria.
Esempi sono: il corso di “Economia della Sostenibilità e Accountability” dell’Università degli Studi di Urbino, il laboratorio di “Ethics, Responsibility and Sustainability” dell’Università LUISS di Roma, la cattedra di “CSR e Rendicontazione sociale” nel biennio magistrale dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, l’esame di “Comportamenti collettivi e sostenibilità socio-ambientale” dell’Università La Sapienza di Roma, il corso di “Biotechnological applications for sustainable crop production” dell’Università degli Studi di Firenze e l’esame di “Diritto dello Sviluppo Sostenibile” dell’Università di Siena.
Nel Sud Italia e Isole (Abruzzo, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia, Sardegna), sono stati censiti 211 insegnamenti su 22 Atenei considerati.
Il 45% di questi insegnamenti è localizzato in Campania, il 21% in Sardegna, l’11% in Sicilia, l’8% in Calabria, il 6% in Puglia, il 5% in Abruzzo, il 4% in Basilicata.
Esempi sono: l’insegnamento di “Etica e responsabilità sociale delle imprese” dell’Università degli studi “G. D’Annunzio” Chieti-Pescara, i corsi di “Business e Sostenibilità” e “Miglioramento continuo dei processi sostenibili” nella facoltà di Ingegneria Gestionale del Politecnico di Bari, il laboratorio di “Didattica ambientale” dell’Università del Salento di Lecce, il corso di “Business Ethics e CSR” dell’Università degli Studi di Napoli Parthenope, la cattedra di “Tecnologia della produzione sostenibile” all’Università degli Studi di Catania e il corso di “Management e Monitoraggio del Turismo Sostenibile” dell’Università degli Studi di Cagliari.
L’educazione finanziaria potenzia il welfare aziendale
Novembre 18, 2024