Il 67,7% degli occupati italiani in futuro vorrebbe ridurre il tempo dedicato al lavoro, per avere un approccio alla vita e al lavoro sempre più “Slow”
Il 67,7% degli occupati italiani punta a ridurre in futuro il tempo passato a lavoro. A dimostrarlo è il 7° rapporto Censis, secondo cui questo desiderio accomuna tutte le fasce d’età: a volerlo sono il 65,5% dei giovani, il 66,9% degli adulti e il 69,6% degli over 50. Già oggi il 30,5% degli occupati (il 34,7% tra i giovani) dichiara di impegnarsi nel lavoro lo stretto necessario, rifiutando gli straordinari, le chiamate o le mail fuori dall’orario di lavoro ed eseguendo solo quel che gli compete per mansione.
Secondo dati INPS, in Italia il tasso di ricollocazione a tre mesi dalle dimissioni volontarie delle persone con meno di 60 anni è stato pari al 67%, dato molto più elevato rispetto agli anni scorsi.
Se per Slow Life si intende generalmente il rallentamento dei propri ritmi personali in risposta alla frenesia del consumismo e della globalizzazione anche tecnologica, Luigi Nigro, digital e content creator classe ’92 che, dopo aver lavorato per anni come dipendente ed aver toccato con mano il burnout, ha applicato la filosofia dello Slow Life al mondo del lavoro, scardinando sui suoi canali dei falsi miti in cui tutti siamo immersi.
“L’invito è quello di rallentare e capire che c’è un’alternativa al modello di lavoro tradizionale, basato sulla performance a discapito, spesso, della propria vita sociale e salute mentale. La filosofia Slow, una volta applicata permette di vivere in equilibrio tra il proprio lavoro e la quotidianità. Un primo passo verso questa condizione è riuscire ad essere nella condizione di decidere in autonomia per cosa stressarsi, per cosa sacrificarsi e per cosa perdere il sonno la notte. Questo non vuol dire lasciare il proprio lavoro per fare il freelance ma capire cosa si ricerca nel proprio lavoro e dunque selezionare un’azienda che sposi quelle necessità.” spiega Luigi Nigro.
Parte della Slow Life è la ricerca di un equilibrio tra vita professionale e vita personale. Per arrivare a questo bisogna fare un vero e proprio cambio culturale in cui capire che non esiste un percorso univoco per tutti ma che l’ambizione da ricercare è quella di un bilanciamento. Per fare questo è necessario tracciare dei confini tra lavoro e vita personale riuscendo a coltivare le proprie passioni eccellendo nelle proprie mansioni lavorative.
“Con la mia attività di produzione di contenuti online voglio sensibilizzare le persone sulla cultura del lavoro, affinché smettano di accettare condizioni lavorative vessanti e inizino a propendere verso la ricerca di una professione che dia priorità ai propri punti di forza. Lo faccio perché oggi sto bene, ma quando mi trovavo dall’altra parte avrei avuto bisogno di qualcuno che potesse guidarmi verso una condizione del genere.” aggiunge Luigi Nigro.
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Novembre 18, 2024