Il XIX Premio Socialis è stato assegnato a Roma durante l’evento organizzato dall’Osservatorio Socialis che ha introdotto il talk intitolato “Next generation: agire ESG per un futuro migliore”
La rinascita dopo la crisi della pandemia si poggerà sempre di più sulla capacità di mettere a sistema modelli di crescita integrati, frutto di competenze trasversali, ispirati nella stessa misura alle tre dimensioni dello sviluppo sostenibile, ambientale, sociale ed economico, e sullo scambio e la collaborazione tra imprese, istituzioni, università e non profit, nella logica degli obiettivi delineati dall’Agenda ONU 2030.
Sono queste le linee di tendenza emerse dai lavori dei vincitori del XIX Premio Socialis, il più longevo riconoscimento italiano alle migliori tesi di laurea in responsabilità sociale e sviluppo sostenibile, assegnato a Roma durante l’evento organizzato dall’Osservatorio Socialis, che ha introdotto il talk intitolato “Next generation: agire ESG per un futuro migliore”, cui hanno partecipato, tra gli altri, Rosaria Fausta Romano, Capo Dipartimento Energia e Clima, Ministero della Transizione Ecologica, Andrea Bianchi, Segretario Generale, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Massimiliano Monnanni, Responsabile RSI e Corporate Affairs, Poste Italiane, Anna lo Iacono, CSR Senior Manager, Fastweb, Benedetta Nicastro, Responsabile Corporate Communication e CSR, Roche, Anna Scafuri, Responsabile Public Affairs, Sustainability & External Relations, Sogei, Francesco Tavassi, Presidente, Temi spa.
La crisi dovuta alla pandemia da Covid-19, come affermato in più interventi, ha originato l’esigenza di un cambio eco-sistemico radicale e la necessità di un processo trasformativo di tutte le attività della società civile, dai modelli produttivi a quelli dei consumi, dai servizi pubblici ai percorsi didattici.
Secondo i dati presentati dall’Osservatorio Socialis saranno ancora le imprese a fare da driver: 8 aziende su 10 (campione aziende operanti in Italia con più di 80 dipendenti) hanno indicato che nel prossimo futuro lo sviluppo sostenibile, ispirato ai criteri ESG, sarà messo a sistema e maggiormente organizzato nel proprio modello di business, con priorità agli investimenti su
- formazione del personale (49%)
- condivisione della cultura a tutti i livelli aziendali e co-progettazione con il territorio (46%)
- coerenza e implementazione dei sistemi di gestione (36%)
- ascolto degli stakeholder e gestione attiva della relazione (31%)
- comunicazione e informazione (16%)
- programmazione e misurazione dei risultati (12%).
Dall’altra parte, troviamo un’offerta formativa universitaria importante (813 corsi e insegnamenti nell’80% degli atenei italiani relativamente a competenze di responsabilità sociale, sostenibilità, misurazione di impatto, salvaguardia dell’ambiente, economia circolare, politiche di welfare, rapporti tra profit e non profit, organizzazione del lavoro), una capacità crescente del Terzo Settore di dialogare con soggetti profit per produrre valore, e l’imminente arrivo di norme europee che allargheranno il pubblico delle aziende sottoposte all’obbligo di dichiarazioni non finanziarie.
“Avviare e consolidare un percorso di sviluppo sostenibile significherà sempre di più sapersi riconoscere e mettersi nella condizione di programmare e pianificare la produzione di valore economico, sociale e ambientale, disegnando il proprio perimetro di manovra – ha detto Roberto Orsi, Direttore dell’Osservatorio Socialis – Circa 31 miliardi di euro del PNRR dedicati ad istruzione e ricerca non fanno altro che confermare quanto sarà importante per il futuro concentrarsi sullo sviluppo delle competenze trasversali e quanto sarà necessario consolidare sinergie e dialogo tra più mondi: aziendale, istituzionale, non profit e accademico”.
Il Premio Socialis 2021 è stato assegnato a: Angela Daloia (Alma Mater Studiorum – Università di Bologna) con la tesi “Modelli di business ibridi: opportunità e rischi”, Marco Deligios (Università di Cagliari) con la tesi “Performance Measurement in ambito Pubblico. La ‘Balanced Scorecard’ come strumento di misurazione e valutazione delle performance in ambito pubblico”, Silvia Dondi (Università di Modena e Reggio Emilia) con la tesi “Sostenibilità d’impresa e green human resource management”. Le menzioni speciali a Beatrice Mancini (Università degli Studi della Tuscia) “Le azioni ESG e il loro impatto sulle performance aziendali: un’analisi sulle imprese quotate italiane”, Corrado Nicolaj (Università di Pisa) “Risorse umane e Affective commitment: la dimensione del lavoro secondo la prospettiva di Paul Ricoeur”, Tommaso Sensi (Università di Roma “Tor Vergata”), “Rigenerazione urbana sostenibile: città a prova di pandemia post Covid-19”.
L’evento, cui hanno anche partecipato David Trotti, Vice-Presidente nazionale, AIDP, Gloria Fiorani, Associato in CSR e Rendicontazione sociale, Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, Paola Nicoletti, Primo Ricercatore, INAPP, Paolo Bandiera, Direttore Affari Generali, AISM – Associazione Italiana Sclerosi Multipla, Federica Doni, Associato in Business Administration and Accounting, Università Milano-Bicocca, Francesca Cigarini, Analista politico, Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, Paolo Naldini, Direttore, Cittadellarte – Fondazione Pistoletto Onlus, Francesco De Luca, Presidente Corso di Laurea Magistrale Economia e Management, Università di Chieti e Pescara, è stato patrocinato da Ministero dell’Economia e delle Finanze, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Ministero della Transizione Ecologica, Commissione europea – Rappresentanza in Italia, Unioncamere, ACRI, AIDP Lazio, AISM – Associazione Italiana Sclerosi Multipla, Anima Per Il Sociale, ASviS – Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, Cittadellarte – Fondazione Pistoletto Onlus, CSR Manager Network, Rai Per il Sociale.
I NUMERI DEL PREMIO SOCIALIS
In 19 edizioni sono pervenute 1.062 tesi di laurea da oltre 70 atenei, sono stati proclamati 113 tra vincitori e menzioni speciali, hanno partecipato agli eventi 44 aziende sostenitrici e 22 enti patrocinanti.
I lavori dell’edizione 2021 sono arrivati per il 49% dal Centro Italia, per il 35% dal Nord, per il 16% dal Sud e Isole. Economia è la facoltà più rappresentata (62% delle tesi candidate), seguono Giurisprudenza (10%) e Ingegneria (10%), Discipline Umanistiche (6%), Scienze politiche (4%) e Altre Discipline (8%). 22 gli enti patrocinanti, 44 le aziende sostenitrici, 113 i vincitori (comprese le menzioni speciali), 400 gli articoli e le citazioni sui media.
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