Nuovi piani di welfare per InfoCamere. Ne parliamo in questa intervista con Alessandro Lacquaniti, direttore dell’area Risorse umane e organizzazione affari generali, apparsa su Secondo Welfare.
Da un articolo di Valentino Santoni apparso su Secondo Welfare. InfoCamere – la società consortile delle Camere di Commercio italiane per l’innovazione digitale – è una realtà che si occupa di sviluppare software e servizi tecnologici per facilitare le imprese nel rapporto con le Pubbliche Amministrazioni. Dal 2017, InfoCamere ha deciso di strutturare un articolato piano di welfare aziendale che prevede una combinazione tra più fonti: il contratto collettivo, quello di secondo livello e la conversione del premio di risultato. Ve ne parliamo in questo approfondimento grazie all’intervista con Alessandro Lacquaniti, direttore dell’area Risorse umane e organizzazione affari generali.
Il piano di welfare di InfoCamere
Come accaduto a molte imprese italiane, anche per InfoCamere il 2017 ha rappresentato l’anno di svolta in materia di welfare aziendale. Da questo punto di vista, il primo passo è stato realizzato grazie al contratto collettivo di riferimento della società – il CCNL metalmeccanico – il quale ha introdotto una quota fissa per ogni dipendente da destinare al welfare e ai fringe benefit.
Percependo tali strumenti come un’opportunità, dopo un confronto tra le parti sociali, i vertici della società hanno deciso di rafforzare il loro investimento e strutturare un vero e proprio piano di welfare aziendale. “Il nostro obiettivo” – sostiene Alessandro Lacquaniti, direttore delle risorse umane di InfoCamere – “è stato quello di ottimizzare al meglio le nostre risorse, in modo da creare delle nuove opportunità per i nostri collaboratori. In particolare, abbiamo cercato degli strumenti in grado di incrementare il benessere organizzativo e quindi produrre un ritorno sia per l’azienda che per i lavoratori”.
Seguendo l’impostazione data dal CCNL del settore, le parti sociali hanno quindi lavorato per arricchire il welfare aziendale attraverso la contrattazione di secondo livello. “Il fatto che il welfare” – prosegue Lacquaniti – “sia stato previsto dal contratto nazionale ci ha aiutati molto. Ci ha permesso infatti di superare agevolmente quelle barriere e quei pregiudizi che molto spesso accompagnano queste forme di innovazione aziendale”.
Oltre la piattaforma…
Grazie all’accordo tra le parti, si è dato vita ad un meccanismo complesso che consente ai dipendenti di InfoCamere di arricchire il proprio budget da spendere in welfare attraverso tre diverse “fonti”: in prima battuta vi sono i fondi previsti dal CCNL, seguono poi le risorse che l’azienda ha previsto “on-top” per tutti i collaboratori e vi sono infine quelle disponibili attraverso la conversione del premio di risultato.
“In totale, i nostri collaboratori hanno speso in welfare 83.000 euro derivanti dal contratto collettivo, 173.000 euro grazie allo stanziamento previsto dall’accordo di secondo livello e 110.000 euro dalla conversione del premio aziendale”, afferma Lacquaniti. “Queste cifre sono state rese disponibili attraverso una piattaforma (fornita da Easy Welfare, NdR). Tra le prestazioni più richieste attraverso questo strumento vi sono quelle relative all’istruzione dei figli, i buoni acquisto e la previdenza complementare, che sembra divenire sempre più rilevante per i lavoratori”.
Il welfare di InfoCamere è poi arricchito da altri interventi in tema di flessibilità. Tra queste ci sono l’orario flessibile in entrata e in uscita, il part-time agevolato, permessi retribuiti aggiuntivi in caso di visite mediche o per motivi familiari e la possibilità di anticipare il TFR per ragioni definite dal contratto aziendale. Infine, nel 2018 è stato introdotto in via sperimentale anche lo smart working per 70 persone. “Il lavoro agile” – ha sottolineato Lacquaniti – “sarà sicuramente un istituto da confermare per gli anni a venire. Non solo i nostri collaboratori lo hanno ritenuto estremamente prezioso in tema di conciliazione, ma abbiamo stimato che prevedendo delle giornate di lavoro da casa si genera un effetto positivo anche per l’ambiente”.
Coworking e altri strumenti organizzativi
Tutti questi strumenti di welfare aziendale sono coordinati attraverso un “welfare corner”. Grazie a questo particolare “reparto” aziendale, i lavoratori possono conoscere e chiedere informazioni in merito ai benefit aziendali; inoltre, i responsabili del welfare corner si occupano anche di sbrigare le pratiche amministrative e risolvere le problematiche che possono emergere nel tempo.
Da sottolineare infine che, a livello di organizzazione del lavoro, la sede romana di InfoCamere ha recentemente introdotto uno spazio di coworking, a disposizione di tutti i lavoratori per incontri, riunioni e conferenze, e un’organizzazione “open space” in cui differenti unità organizzative possono interagire e contaminarsi.
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Novembre 18, 2024