CBRE, leader mondiale nella consulenza immobiliare, ha cercato di identificare l’applicazione di modelli di flessibilità negli spazi di lavoro con la propria indagine dal titolo “Italy Office Occupier Sentiment Survey”, realizzata dal Team Research Italia di CBRE
Il fil rouge che emerge dall’indagine Italy Office Occupier Sentiment Survey realizzata dal Team Research Italia di CBRE è la flessibilità: oggi il modo di lavorare assume connotazioni sempre più diversificate a seconda del ruolo svolto dal dipendente, della struttura del team di lavoro e della cultura aziendale.
Gli occupier intervistati, ovvero prevalentemente aziende multinazionali con copertura globale operanti in Italia, si confermano in linea con le preferenze dei lavoratori italiani già emerse dall’indagine “Italy Live Work Shop” di CBRE dello scorso aprile, secondo la quale il 67% dei dipendenti intervistati vorrebbe continuare a spostarsi verso modalità di lavoro ibride.
Dall’indagine emerge che il 76% delle aziende intervistate richiede la presenza in ufficio ai propri dipendenti, ma le stesse aziende stanno affrontando questo ritorno in ufficio attraverso un insieme diversificato di strategie. Le aziende ascoltano le esigenze dei propri dipendenti e ridisegnano gli spazi degli edifici, al fine di supportare approcci al lavoro sempre più flessibili e diversificati. Gli ambienti di lavoro, infatti, devono essere dotati di tecnologie e avere dei layout capaci di adattarsi costantemente alle esigenze dei lavoratori, che mutano quasi quotidianamente.
La maggior parte degli occupier intervistati (66%) non ha intenzione di ridurre gli spazi a propria disposizione nei prossimi tre anni, nonostante le sfide rappresentate dalle incertezze della domanda e dai modelli di lavoro ancora in evoluzione. Dal punto di vista della strategia real estate, gli occupier, infatti, si stanno concentrando sull’efficientamento del proprio portafoglio immobiliare senza ridurlo, lavorando sulla revisione delle condizioni contrattuali, rinnovando i contratti nelle location desiderate o rinegoziandoli.
Indubbiamente rimane forte l’interesse anche a riposizionarsi in uffici di qualità superiore. Nella scelta della location, ottimi collegamenti con la rete di trasporto pubblico e buone dotazioni per i mezzi privati rimangono fondamentali per offrire ai propri dipendenti efficienza negli spostamenti e ridurre il tempo perso durante il tragitto casa-lavoro.
Nell’identificazione dell’ufficio del futuro, la qualità dell’edificio è un alleato importante per raggiungere gli obiettivi ESG e di cost-saving delle aziende. Occupare uffici energeticamente efficienti, di qualità e con elevati standard di sostenibilità ambientale e sociale sta diventando sempre più prioritario per le aziende. Il 73% delle aziende rispondenti ritiene prioritaria la riduzione dei consumi e l’aumento dell’efficienza energetica nella selezione dei propri uffici. La bassa qualità degli uffici influenza negativamente la volontà di recarsi per svolgere le proprie mansioni lavorative, in particolare per le generazioni più giovani.
Inoltre, la ricerca di interazioni con i propri colleghi è uno dei principali motivi che spingono i dipendenti a tornare in ufficio, la qualità degli spazi collaborativi diventa quindi sempre più centrale. Il 55% degli occupier intervistati adotterà così una strategia di workplace “activity based”, riducendo le postazioni singole e personalizzando gli spazi in base alle esigenze specifiche dei team.
“Il benessere psicofisico del lavoratore è un alleato fondamentale per la produttività sul luogo di lavoro e da questo presupposto le multinazionali stanno finalmente ripensando il proprio assetto lavorativo, per supportare al meglio le future strategie aziendali” – dichiara Fabio Mantegazza, Head of Advisory & Transaction Services di CBRE Italy. “Gli uffici sono luoghi capaci di migliorare le performance dell’azienda quando offrono ai propri occupier ambienti confortevoli e stimolanti in cui interagire. Dal nostro punto di vista di osservazione previlegiato, possiamo confermare che l’ufficio ha, e continuerà ad avere, un ruolo centrale sia per le aziende corporate che per i propri collaboratori”.
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