Lynda, piattaforma digitale europea dedicata al benessere femminile, offre strumenti concreti e supporto specialistico per vivere la menopausa con consapevolezza. Intervista a Serena Errico, founder di Lynda
“La ricerca scientifica conferma che non basta sapere che c’è la menopausa e quali sono i sintomi o i disturbi, ma serve conoscere, capire le opzioni, valutare i rischi/benefici, e sentirsi protagoniste del proprio percorso. Troppo spesso le informazioni reperite in rete e sui social sono frammentarie, poco aggiornate o orientate più al clickbait che al rigore scientifico” afferma Serena Errico founder di Lynda. Senza ritrosia alcuna, aggiunge inoltre: “Le aziende oggi parlano di criteri ESG – Environmental, Social, Governance. La parità di genere acquisisce sempre maggiore rilevanza per l’attribuzione di punteggi negli appalti e per il riconoscimento di premialità nelle misure contributive. Ma come possiamo parlare di parità di genere se ignoriamo completamente una fase della vita che riguarda ogni donna lavoratrice? Come possiamo costruire un bilancio di sostenibilità sociale se le nostre dipendenti vorrebbero dimettersi a causa di sintomi che non riconosciamo?”.
Con Errico abbiamo pertanto deciso di confrontarci su una tematica di sensibilità e benessere che non riguarda solo la donna ma che incide strutturalmente anche sulla salute in ogni posto di lavoro.
In base a quale osservatorio o bisogni intercettati è nata la piattaforma Lynda?
L’idea nasce anni fa, osservando il cambiamento – per me, allora, incomprensibile – di una dipendente che stimavo e a cui volevo bene. Solo più tardi, dopo aver lasciato il lavoro, ho capito che l’ansia, l’irritabilità, la paura di sbagliare, la stanchezza, la sua menopausa vissuta in silenzio, avevano creato una frattura nelle relazioni e nella vita professionale. Da lì nasce l’idea di creare Lynda, un luogo in cui noi donne possiamo trovare informazioni e rassicurazioni, supporto e motivazione a parlare di come stiamo. La menopausa non è una malattia, non è solo un fatto ormonale, ma è uno tsunami che cambia la struttura del cervello, il metabolismo, l’apparato cardiovascolare, la pelle, i capelli, i muscoli, le ossa…
Una ricerca pubblicata su Maturitas* sottolinea il valore di una piattaforma come Lynda: la ricerca mostra che l’uso di siti come Lynda ha aumentato la conoscenza e la chiarezza decisionale, aiutando le donne a diventare “consapevoli” (empowerment decisionale) invece che “disorientate”. La fase della menopausa, infatti, comporta spesso dubbi su trattamento ormonale o non-ormonale, stile di vita, nutrizione, attività fisica, e temi come salute sessuale, urogenitale, ossea, cardiovascolare, umore, salute del cervello. Lynda, strutturata con contenuti basati su evidenza, può aiutare la donna a dialogare meglio con il medico, valutare benefici e rischi, e sentirsi più attiva nelle scelte, proprio come mostra lo studio.
Qual è l’impatto della menopausa sulla vita professionale?
La menopausa influenza in modo significativo la vita professionale, ma resta un tema quasi invisibile nelle aziende. Lo confermano i dati della recente indagine Menopausa e Lavoro, promossa dall’intergruppo parlamentare sulla menopausa guidato dall’On. Martina Semenzato con il contributo di Fondazione Onda ETS e realizzata da IULM su 1.576 donne tra i 45 e i 65 anni.
● il 70% sperimenta sintomi fisici;
● il 62% vive disturbi emotivi;
● il 64% segnala difficoltà cognitive, come perdita di concentrazione o memoria più fragile
Questi effetti non restano senza conseguenze sul lavoro: quasi il 70% delle intervistate segnala un impatto medio-alto sulle proprie performance, ma solo il 14% ha richiesto permessi o supporti formali, segno che molte donne scelgono di “tenere duro” o di “dover farcela da sole” anche quando la qualità della vita professionale – e personale – ne risente.
L’indagine rileva anche che l’impatto percepito cresce al diminuire dell’inquadramento aziendale: le lavoratrici con meno autonomia, spesso vincolate a orari rigidi o compiti fisicamente impegnativi – come nel caso delle operaie – avvertono più intensamente gli effetti della menopausa.
Quanto se ne parla?
Il dato forse più eloquente riguarda proprio la comunicazione:
● il 37,7% non ha mai parlato con nessuno dei propri sintomi
● il 39,8% si confronta solo con le colleghe;
● appena il 2,7% ne discute con il datore di lavoro
● soltanto l’11% si è sentita davvero a proprio agio nel parlarne
Questo silenzio rivela quanto la menopausa continui a essere percepita come un fatto da nascondere, e quanto le aziende siano ancora poco preparate a riconoscerla come un tema di salute che può influire – temporaneamente ma concretamente – sulla vita lavorativa. L’indagine mette in luce una realtà: il fatto che il benessere delle lavoratrici in menopausa dipende più da relazioni personali fortunate che da policy aziendali strutturate. Mancano spazi di ascolto, formazione specifica per manager e HR, misure semplici – come una maggiore flessibilità o ambienti più confortevoli – che potrebbero fare la differenza.
Progettare un welfare per la menopausa significa rivolgersi solo a una parte della popolazione aziendale?
Le aziende sono organismi vivi, fatti di persone che, indipendentemente dal sesso, lavorano e raggiungono obiettivi importanti se funzionano in armonia. La menopausa, indirettamente ha un impatto anche sui maschi, che non informati adeguatamente possono non capire, giudicare o creare situazioni di imbarazzo per le donne, esasperando il momento complesso da gestire per le donne. Le aziende che oggi investono nella comprensione e nel supporto della menopausa non fanno beneficenza. Fanno business intelligente. Trattengono talenti, riducono l’assenteismo, migliorano il clima lavorativo e si posizionano come pioniere di un cambiamento sociale necessario.
La menopausa è solo una fase negativa o anche propositiva e creativa?
È necessario cambiare la narrazione. Da qui la volontà di creare Lynda, un ecosistema pensato da donne e per le donne. Finalmente possiamo essere noi le protagoniste di una narrazione diversa. Una narrazione dove la menopausa non è “la fine della femminilità” ma l’inizio della nostra età più consapevole.
Lucia Medri
*L. B. Snyder et al., «Positive impact of a menopause website – MyMenoplan.org – on treatment intentions, knowledge, and decision making: A randomized controlled trial», Maturitas, Vol. 199, n. 108630, ID: 40505527, agosto 2025
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