3 Ottobre2019

Kpmg: il nostro welfare per la generazione Z. Si parte dal people care

Auriga

Il welfare in Kpmg si compone dei grandi temi riguardanti la compatibilità ambientale, lo sviluppo sostenibile, il worklife balance

Il welfare non è uguale per tutti. “Il people care è il welfare? Se è così tutte le iniziative che si rivolgono alle persone che lavorano con noi costituiscono azioni di welfare: dalla sensibilizzazione sui temi del volontariato, alle attività sportive come le corse solidali, ai corsi di alimentazione consapevole, a tutto quanto attiene alla sensibilità intorno al benessere e alla sostenibilità”. Fabio Comba, Hr manager di Kpmg Italia – una delle quattro grandi società internazionali di consulenza aziendale – gestisce circa 5000 dipendenti, che hanno un’età media inferiore ai 30 anni.

“Siamo un microcosmo, un campione particolare nel mercato del lavoro, certo non rappresentativo della realtà occupazionale italiana di oggi. Ma forse possiamo dare indicazioni di come cambierà, fra setto-otto anni, perché abbiamo un campione importante della generazione Z al lavoro, anche se non tutti i dipendenti italiani saranno mai come i dipendenti Kpmg” continua Comba.

Il welfare in Kpmg come si compone? “Il grande obiettivo è una manovra di engagement sui grandi temi della compatibilità ambientale, dello sviluppo sostenibile, del worklife balance. Se vediamo le survey emerge con chiarezza che i servizi di classica protezione sociale sono già inseriti contrattualmente. Previdenza complementare e sanità integrativa fanno già parte del pacchetto di compensation del dipendente Kpmg. C’è poi da ricordare che si tratta di una popolazione dove si diventa dirigenti abbastanza presto (verso i 33 anni) e quindi gode di molte tutele. Anche per questo i nostri dipendenti hanno una propensione a insistere sul potere di acquisto e non su forme complementari di reddito: più denaro, fisso o variabile; meno elementi accessori. Anche perché gli elementi accessori sono già compresi nel sistema”.

È pur vero che “aumentando l’età media aumenta l’attenzione al benefit” aggiunge Comba.

Quindi il welfare integrativo per Kpmg è ben presente, ma è modulato secondo criteri assai particolari: alcune prestazioni base derivano dalla contrattualistica nazionale e aziendale, le integrazioni non riguardano i benefit tradizionali, ma le attività di engagement promosse con una strategia più larga di people care.

Ma Kpmg propone alle aziende clienti, nel ventaglio della sua consulenza, anche un supporto per predisporre piani di welfare aziendali? “Il welfare aziendale non è nostro core business, eppure se on demand può far parte del nostro pacchetto di offerta alle imprese clienti. La people advisory è un contenitore più grande del welfare, ed è uno dei segmenti di mercato su cui agisce la nostra offerta. Vedo i servizi di compensation e benefit concentrarsi su poli specializzati, verticali. Il welfare è un pezzo di tutta la total compensation. Il tema portante della nostra consulenza resta il change management, con tutti i servizi post-deal”.

Marco Barbieri

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