Con Maura Bonanni, responsabile welfare di Italo, conosciamo i primi risultati del programma di supporto psicologico per i dipendenti attivato a inizio marzo dall’azienda
L’adesione al Bando Conciliamo da parte di Italo prevede un progetto di investimento di 3 milioni di euro focalizzato sul welfare aziendale su misura per i dipendenti. Un percorso di 24 mesi, che vedrà coinvolti tutti i 1400 dipendenti, basato sul supporto alla genitorialità, tutela della salute, supporto ai caregiver ed equilibrio di carichi tra uomini e donne. Italo, realtà giovane (con una notevole presenza di under35 nell’organico) e attenta al ricambio generazionale, ha iniziato a occuparsi di welfare già a partire dal 2012 e concentrandosi su piani di azione che prescindono il bisogno attuale delle persone ma che vengono pensati e elaborati per prospettive future, a lungo termine.
In linea con la sempre crescente richiesta di supporto al benessere mentale, che negli ultimi due anni ha visto un innalzarsi del livello di disagio psichico in tutte le fasce d’età, con Maura Bonanni, responsabile welfare di Italo, iniziamo a conoscere il primo programma attivato a marzo e che già ha raccolto importanti risultati.
“Quello del servizio di supporto psicologico è un focus sviluppato a partire dall’assunto che se non si sta bene con se stessi, ci sono ripercussioni sull’ambiente in cui si lavora e sulle relazioni quotidiane. Italo attraverso questa pianificazione finalizzata al benessere mentale dell’individuo, vuole aumentare la consapevolezza su simile tematiche, anche in assenza della necessità di supporto. Le persone vivono due mondi, uno personale e l’altro professionale, e di conseguenza devono essere distinte le azioni, sia per la persona e la sua famiglia, che per il lavoro” ha commentato Bonanni.
L’80% dei dipendenti di Italo lavora nell’operativo, devono cioè gestire situazioni critiche nella quotidianità per il rapporto con le persone sia in stazione che a bordo dei treni. In collaborazione con l’azienda Welfood, un filone di supporto gestisce gli eventi di forte impatto emotivo accorsi sul luogo di lavoro, per poter riequilibrare lo stato psicofisico dell’individuo con il supporto di un terapeuta. Un altro filone ha come campo di azione la vita personale, affinché si possa ritrovare una serenità con se stessi e la famiglia.
SUPPORTO PSICOLOGICO:
• 17 persone di cui 13 donne e 4 uomini
• regioni di appartenenza: 11 lazio, 2 campania, 2 lombardia, 1 calabria, 1 emilia romagna
• fasce di età di appartenenza:
◦ 11 persone “da 31 anni 40 anni”
◦ 3 persone “fino a 30 anni”
◦ 3 persone “da 41 a 50 anni”
GESTIONE STRESS POST TRAUMATICO
• 4 persone di cui 3 donne e un uomo
• regione di appartenenza: 4 lazio
• fasce di età di apparteneneza:
◦ 3 persone “da 31 a 40 anni”
◦ 1 persona “fino a 30 anni”
“Circa 25 persone, nel giro di una decina di giorni, hanno preso contatto con il servizio, sia per quanto riguarda il focus personale che professionale. Vogliamo gettere le basi per guardare a un futuro lontano non soffermandoci su quello di cui si ha bisogno oggi ma a lungo termine, solo così si può impostare e consolidare una strategia di people caring di successo”.
Lucia Medri
L’educazione finanziaria potenzia il welfare aziendale
Novembre 18, 2024