Servizi aziendali

08 Agosto 2019

Dal welfare aziendale al welfare di territorio

La sfida: garantire la sostenibilità del sistema e l’accessibilità ai servizi attraverso una progettualità che vede coinvolte le imprese e gli attori a livello locale.

Diffusione del welfare, attenzione alle persone e al benessere organizzativo, ma anche consapevolezza dell’impresa di essere un elemento del territorio in cui opera, con il quale stabilire scambi e relazioni. Uscire dal perimetro della singola impresa per integrare le esigenze del sistema territoriale nel suo complesso potrebbe rappresentare una delle linee evolutiva del welfare aziendale.

L’attenzione è stata sviluppata e affrontata nell’ultimo rapporto dell’Osservatorio Welfare di Assolombarda. D’altronde il circolo virtuoso che le politiche di welfare e di conciliazione sono in grado di generare, anche sulle comunità e sui territori, è un tema che merita di essere sviluppato e che già è oggetto di riflessioni e di sperimentazioni.

Come far nascere queste sinergie e come implementarle è la vera sfida. Alcune esperienze esistono già, si pensi al tema dei servizi all’infanzia con le aperture dei servizi pubblici ai lavoratori del territorio – anche se non residenti – e, viceversa, la disponibilità all’accesso alle strutture aziendali da parte di cittadini del territorio. Spesso è da questo tipo di collaborazione che è possibile garantire la sostenibilità del sistema e l’accessibilità ai servizi, attraverso una progettualità che vede coinvolte le imprese e gli attori a livello locale.

Ma si pensi per esempio anche alla possibilità che in un contesto di territorio si creino collaborazioni e rapporti tra aziende che sviluppano misure di welfare sia individualmente che in sinergia con altre imprese e amministrazioni pubbliche e a come scelte di questo tipo possano facilitare temi come il trasporto o lo smaltimento dei rifiuti, contribuendo anche alla sostenibilità ambientale, con ricadute positive sul territorio e sui suoi abitanti.

Sarà sempre più importante il ruolo del terzo settore, in questa evoluzione, come ha segnalato Giovanni Scansani in un a serie di interventi su wewelfare.it.

I confini di questo fenomeno sono in divenire, le modalità di realizzazione delle azioni le più varie, alcune sono sostenute da veri e propri progetti – si pensi al piano territoriale di Regione Lombardia sul tema della conciliazione vita-lavoro – ed è quindi un po’ difficile immaginare una modellizzazione. Quello che si può rilevare è che nelle esperienze di welfare aziendale c.d. territoriale si possono rintracciare obiettivi e finalità principalmente riconducibili alla promozione della diffusione del welfare aziendale e delle misure di conciliazione vita lavoro sul territorio, l’integrazione e la creazione di sinergia tra welfare pubblico e privato e la creazione di un valore condiviso.

 

Marco Barbieri

 

 

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