Dal secondo Rapporto Welfare, Italia – nato dalla collaborazione tra Unipol e Ambrosetti, sono state delineate delle linee guida indirizzate a un modello di “welfare di precisione” con policy effettivamente targettizzate ai bisogni evolutivi dei cittadini
Con l’obiettivo di fornire un contributo di riflessione e delineare proposte di policy per l’evoluzione del welfare, il Think Tank Welfare, Italia ha approfondito il sistema di welfare italiano nello scenario pre-COVID, le implicazioni dell’emergenza COVID-19 e i principali strumenti introdotti per rispondere ai bisogni di protezione da parte dei cittadini. L’occasione è stata la presentazione – oggi 18 novembre – del secondo Rapporto Welfare, Italia nato dalla collaborazione del Gruppo Unipol con The European House- Ambrosetti.
Prendendo in considerazione il welfare state nel suo complesso, nel 2018, la spesa sociale italiana ha mobilitato risorse economiche pari a 493,5 miliardi, il 57,7% della spesa pubblica totale nell’anno. Tale spesa è in crescita rispetto all’anno precedente (488,3 miliardi), pari al 57,3% della spesa pubblica totale. In particolare, la spesa previdenziale italiana ha registrato negli ultimi 10 anni un costante aumento in valore assoluto fino a raggiungere i 288,5 miliardi nel 2018, ma una riduzione del proprio peso complessivo in relazione al PIL dal 2013 anche per effetto della cosiddetta “Riforma Fornero”, introdotta nel 2012 al fine di tenere sotto controllo la spesa previdenziale e la sostenibilità dei conti pubblici.
Con riferimento alla componente sanitaria, il trend in valore assoluto è altalenante. Osservando le variazioni in relazione al PIL emerge una tendenza di “mancati aumenti” negli ultimi anni: nel 2009 la spesa sanitaria pubblica era pari a c.a. il 7,0% del PIL, mentre nel 2018 tale valore è sceso al 6,4%, seguendo un trend di continua decrescita. Ulteriore punto di attenzione è rappresentato dalle eterogeneità regionali: la spesa sanitaria pubblica pro capite è pari a più di 2.438 Euro nella Provincia Autonoma di Bolzano, il territorio con la spesa più elevata, mentre in Campania, Regione con la spesa più limitata, si ferma a 1.755 Euro. Le politiche sociali, infine, componente del welfare state italiano con il peso relativo più basso, hanno assistito a una rapida evoluzione negli ultimi 10 anni. Le risorse destinate alle politiche sociali erano al 2009 pari a c.a. 71,8 miliardi, salite a 91,4 miliardi nel 2018 (+27,2% vs. 14,2% in media nell’Eurozona).
Il dibattito online è stato introdotto da Pierluigi Stefanini (Presidente, Unipol Gruppo) e Valerio De Molli (Managing Partner e CEO, The European House – Ambrosetti). Sono intervenuti tra gli altri il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, il ministro per le Pari opportunità e per la Famiglia, Elena Bonetti, e poi Walter Ricciardi, Veronica De Romanis, Daniele Franco, Giuseppe Guzzetti, Giovanni Toti. Le conclusioni del ceo del Gruppo Unipol, Carlo Cimbri.
Dall’analisi dei dati dell’Osservatorio, un elemento ricorrente è costituito dalle differenze tra i diversi sistemi di welfare. Per portare a sintesi queste considerazioni legate alla diversa capacità di risposta dei sistemi di welfare regionali, il Think Tank Welfare, Italia ha messo a punto uno strumento originale di monitoraggio, basato su 22 KPI (Key performance indicator) quantificabili, monitorabili e riproducibili nel tempo, relativi alla capacità di risposta del sistema di welfare nei territori, attraverso una vista sintetica declinata su base regionale. Il livello regionale è qui assunto come l’ambito ideale in cui focalizzare le analisi perché direttamente in carico delle competenze sanitarie, ma anche rappresentativo delle differenze esistenti tra le Regioni negli altri ambiti. Il Welfare Italia Index si compone, pertanto, di due dimensioni funzionali a raffigurare gli attributi che meglio caratterizzano la capacità di risposta del sistema welfare: dimensione di input, ovvero indicatori di spesa in welfare che raffigurano quante risorse sono allocate in un determinato territorio; dimensione di output, ovvero indicatori strutturali che rappresentano il contesto socio-economico in cui si inserisce la spesa in welfare.
In questo senso, il Welfare Italia Index è uno strumento originale che valuta, attraverso la creazione di un indicatore sintetico, aspetti legati alla spesa in welfare e altri legati ai risultati che tale spesa produce. I risultati del Welfare Italia Index 2020 mettono in luce una forte polarizzazione regionale. La P.A. di Trento (83,4 punti) registra lo score più elevato, seguita dalla P.A. di Bolzano (80,5 punti) e dall’Emilia-Romagna (75,9 punti). In una scala tra 0 e 100 vi sono oltre 28 punti di differenza tra le due estremità del ranking. Inoltre, le ultime 8 Regioni appartengono tutte all’Italia Meridionale e Insulare e la migliore di queste – ovvero la Sardegna (14° con 64,2 punti) – dista circa 20 punti dalla prima.
Si stima che il COVID-19 abbia generato un sovraccarico di costi per la sanità quantificabile in 1,8 miliardi, di cui più di 1,5 miliardi per i casi COVID-19 guariti (657 milioni nello scenario a regime più ottimistico) e quasi 260 milioni di Euro per i decessi legati al virus (quasi 250 milioni di Euro nello scenario a regime più ottimistico). Inoltre, le giornate in terapia intensiva legate ai ricoveri COVID-19 ad oggi hanno avuto costi stimati superiori a 265 milioni e i tamponi effettuati hanno comportato costi stimati superiori a 309 milioni. In questo quadro evolutivo, il programma nazionale di riforma del Governo, elaborato come base per il Piano Nazionale di Resilienza e Ripresa (PNRR), le cui progettualità sono funzionali all’ottenimento dei fondi del c.d. Recovery Plan, riporta un fabbisogno per la sanità pari a 32 miliardi necessari ad attuare un piano di completo rinnovo infrastrutturale e tecnologico.
Le tre linee d’azione delineate in questo Rapporto per il potenziamento del sistema di welfare nello scenario post COVID-19 sono il risultato di un processo di riflessione propositiva sviluppato dal Think Tank Welfare, Italia nel corso degli ultimi mesi e riguardano gli ambiti di sanità, politiche sociali e previdenza. Le linee d’azione sono indirizzate all’implementazione della visione evolutiva che abiliti un modello di “welfare di precisione” con policy effettivamente targettizzate ai bisogni evolutivi dei cittadini.
Marco Barbieri
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Agosto 28, 2024