Piero Simeone è un affermato medico odontoiatra ed esperto dei disturbi del sonno. Con questo secondo articolo offre un contributo per corroborare un tema fondamentale: la salute e il benessere iniziano dal sonno notturno. Un’attenzione personale e anche a livello aziendale. I collaboratori devono riposare bene per lavorare bene. Parliamo della sindrome ostruttiva nel sonno.
Il termine è stato importato dalla comunità scientifica inglese Obstructive Sleep Apnoea Syndrome (OSAS), ovvero Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno; si tratta di una patologia correlata all’ostruzione, parziale o completa, delle prime vie aeree a livello della gola, largamente sotto diagnosticata sia per la poca informazione al cittadino che per una sintomatologia comune ad altre patologie.
Per apnea notturna si intende l’arresto involontario completo (apnea) o parziale (ipopnea) del flusso d’aria attraverso le vie aeree, della durata di almeno 10 secondi. La persona che ne soffre non ne è tuttavia sempre consapevole, motivo per cui viene anche definita “epidemia silente”. L’apnea ostruttiva del sonno, a differenza di quella ad origine centrale, è causata da una ostruzione nelle vie aeree superiori e rappresentano la maggior parte dei casi di apnee notturne. I polmoni cercano di espandersi, ma non ci riescono a causa dell’ostruzione del passaggio dell’aria attraverso le vie aeree alte. Le apnee ostruttive sono un grande sforzo per l’organismo: l’ossigeno nel sangue diminuisce, il battito cardiaco accelera, la pressione arteriosa aumenta ed il sonno diventa più faticoso e superficiale.
Il sintomo più frequente si manifesta solitamente con sonnolenza diurna che trae origine da un sonno disturbato a causa delle vie respiratorie alte ostruite, che causano l’interruzione della respirazione. Rientra quindi all’interno della macro-area delle malattie del sonno, più correttamente conosciute come “Disturbi del Sonno”.
L’apnea notturna ha sintomi quali:
• forte russamento intermittente perché interrotto dalle apnee, solitamente riferito dal partner
• sonno notturno frammentato
• cefalea al risveglio,
• bocca asciutta al risveglio e sensazione di gola irritata
• eccessiva sonnolenza diurna
• ridotta capacità di memoria, attenzione e di concentrazione
• ipertensione arteriosa
• riduzione della libido
Ma a cosa si deve l’ostruzione del respiro mentre si dorme? Durante il sonno, i muscoli del collo che sostengono le vie respiratorie tenendole aperte, tendono a rilassarsi. Questo meccanismo è ancor più evidente nei pazienti in sovrappeso o obesi. Come conseguenza, le prime vie aeree si restringono: nel caso in cui si soffra di apnee notturne, queste rimangono ostruite, specie se si assume una posizione supina, impedendo il passaggio parziale o totale dell’aria.
Il metodo più accreditato per valutare la presenza di OSAS è la polisonnografia, oggi anche disponibili a domicilio, un esame che misura gli eventuali disturbi respiratori del sonno e che ha permesso di individuare, ad oggi, più tipi di apnee notturne, indicandone di conseguenza il grado di severità.
Più severa è la condizione clinica maggiore è l’entità della sonnolenza diurna. Uno dei maggiori rischi delle apnee notturne è che la sonnolenza, o il sonno involontario, accadano durante un’attività che richiede molta attenzione o potenzialmente pericolosa, ad esempio mentre si guida un veicolo, o si svolgono lavori estremamente delicati.
Sebbene l’apnea notturna non abbia cause psicologiche, uno studio condotto alla Mayo Clinic nel Minnesota su oltre 800 uomini ha messo in evidenza che coloro che russano maggiormente sono più insoddisfatti di coloro che non russano. Alla base di questa insoddisfazione ci sarebbe, per questi uomini, una vita sessuale poco soddisfacente, disfunzioni erettili e riduzione della libido. Secondo i ricercatori è la stanchezza diurna, che la persona sperimenta dopo una notte di apnea, a determinare il calo della libido e la diminuzione dell’attività sessuale. La vita di coppia spesso risente di questo problema; non sono infrequenti le coppie che vivono con disagio le apnee notturne, e che adottano come soluzione quella del cambio di camera di uno dei due partner.
L’INAIL ha stimato in circa 6 milioni di persone gli individui affetti dalla sindrome dell’apnea ostruttiva del sonno, di cui almeno 2 milioni con patologia conclamata. Dati più recenti riportati da una recente ricerca commissionata alla Bocconi, riportano che il trend è in crescita e che vengono stimate fino a 24 milioni di persone affette da OSAS in Italia, di cui almeno la metà con patologia medio-grave; circa un italiano su tre! Purtroppo i dati mettono a nudo il reale problema, quale la mancanza di diagnosi per circa il 70% della popolazione. Un altro aspetto non indifferente è l’impatto economico a carico dello stato per i danni diretti ed indiretti causati da tale sindrome; la ricerca della Bocconi puntualizza anche come l’impatto economico sullo stato italiano pesi per 31 Miliardi di euro l’anno e quindi su ogni cittadino.
Stando ai dati ed al trend sempre in crescita della sindrome e delle patologie correlate come quelle cardiovascolari, respiratorie e neuro-cognitive, sono ormai molti gli enti, le aziende produttive, le società assicurative, allarmate stanno prestando sempre più attenzione in tale fenomeno visto che come riflesso porta ad un calo della produttività per poca efficienza, per malattia, infortuni od assenza dal posto di lavoro.
Il Ministero della Salute attento al fenomeno sempre più pesante ed insostenibile anche da un punto di vista economico e carenze nel sistema ricettivo, ha attivato una task force di medici specialisti per appianare il “deficit” di base, cioè la mancanza di diagnosi! In tal senso il Ministero già nel 2014 con revisione nel 2016 aveva emanato le prime linee guida in cui identificava il ruolo centrale dell’odontoiatra, denominandolo ruolo “sentinella”, come l’anello centrale per l’identificazione precoce dei segni anamnestici caratterizzanti l’Osas e soprattutto per la cura attraverso dispositivi notturni intra orali. Sono semplici, poco invasivi, ma in particolar modo funzionali al recupero della normale funzione respiratoria, pertanto al miglioramento della qualità della vita di migliaia di pazienti ignari del ruolo affidato all’odontoiatra.
Sicuramente un primo passo verso la sensibilizzazione da parte dello Stato verso i medici per abbassare il tasso di pazienti non diagnosticati, pur tuttavia tralasciando ancora una forte campagna di sensibilizzazione proprio verso i cittadini nel renderli consapevoli dei rischi a cui sono esposti.
Piero Simeone
Leggi il primo articolo “Obiettivo benessere, a casa e in azienda, a partire dal sonno”
L’educazione finanziaria potenzia il welfare aziendale
Novembre 18, 2024