La Fondazione Varaldo Di Pietro ha preso parte alla maggiore manifestazione sportiva di livello internazionale dedicata ad atleti e atlete con disabilità, gli Special Olympics World Games. Questa partecipazione conferma il sostegno e la promozione di attività di welfare territoriale e sociale che, a partire dallo sport, si estendono poi ad ulteriori ambiti, come quello occupazionale. Ne parliamo con il Presidente, Giovanni Di Pietro
Si sono conclusi il 25 giugno scorso a Berlino, dopo una settimana di gare ed eventi, gli Special Olympics World Games . La manifestazione riservata agli atleti con disabilità intellettiva creata nel 1968 da Eunice Kennedy e che è oggi il più grande evento inclusivo del pianeta con atleti da tutto il mondo che gareggiano insieme in 26 sport per nove giorni di competizioni, quest’anno ha visto in primo piano tra le realtà internazionali che supportano il movimento, la partecipazione della Fondazione Varaldo Di Pietro. Nella fattispecie, la Fondazione ha avuto il privilegio della partnership con SOI nella “Families reception”, un evento svoltosi il 20 Giugno nel mitico Zoo di Berlino e a cui hanno partecipato tutte le delegazioni delle famiglie degli atleti dei Paesi partecipanti per un totale di circa 4000 persone. Ad ogni delegazione intervenuta, la Fondazione ha donato una copia del libro The Call to Unite di Tim Shriver, uno straordinario affresco sui valori dell’inclusione e della solidarietà umana.
“Seguendo lo spirito dell’Inclusion Revolution, lo sport diventa veicolo di inserimento sociale a tutti i livelli. L’importanza che la persona speciale ricopre in questi eventi, le conferisce sicurezza e fiducia, cambiandola in meglio. È un mondo che dovrebbe essere conosciuto, compreso e sostenuto maggiormente, non solo in ambito sportivo ma anche lavorativo perché sono tutte persone che hanno da dare al prossimo, che possono insegnarci a vivere” ha affermato il Presidente della Fondazione, Giovanni Di Pietro.
Tra le attività di welfare inclusivo e territoriale previste nel prossimo futuro un posto di rilievo lo avrà senz’altro un esperimento di imprenditoria sociale promosso dalla Fondazione. “Nei prossimi tre anni intendiamo aprire caffetterie con maestranze interamente disabili, un progetto al quale dedicheremo anima e corpo e che è ancora in divenire”.
A tal proposito dal punto di vista istituzionale, la Fondazione si prefigge di promuovere decreti che dovrebbero facilitare l’inserimento nel mondo del lavoro delle persone speciali, apportando questi indubbi valori morali nell’ambiente lavorativo: “Sono fiducioso che da parte degli interlocutori istituzionali la sensibilità riguardo queste tematiche possa accrescersi e consolidarsi”.
Tuttavia, rispetto invece alla dimensione internazionale, Di Pietro lamenta un ritardo da parte del nostro paese e aggiunge “basti pensare che gli Special Olympics sono i giochi più partecipati nel globo, grazie all’adesione di oltre 200 Paesi, un numero che supera addirittura gli Stati aderenti al CIO che partecipano alle Olimpiadi; e più di 100 paesi, dei 172 presenti nell’edizione 2023, hanno mandato in onda sui loro media televisivi la cerimonia inaugurale, ma tra questi purtroppo non c’è stata l’Italia…”
Infine queste azioni di sensibilizzazione e influenza, come ricordato dal Presidente, trovano anche visibilità concreta nelle aree urbane della città di Latina, grazie alla realizzazione da parte della Fondazione dei primi e unici monumenti in Italia ed in Europa all’Inclusione in memoria di Eunice Kennedy Shriver, fondatrice degli Special Olympics , inaugurato nel 2019; e al Fair Play sportivo inaugurato l’anno prima in partnership con il Panathlon.
Lucia Medri
Le nuove dinamiche del welfare aziendale: l’integrazione dei public benefit
Agosto 28, 2024