Pubblichiamo i dati dell’Osservatorio Amilon PMI 2025
Dall’Osservatorio Amilon PMI 2025 emerge che il welfare aziendale delle piccole e medie imprese italiane corre e accelera esponenzialmente la sua crescita diffusa grazie principalmente a due fattori. Da un lato, la spinta normativa che negli ultimi anni ha progressivamente incentivato l’utilizzo dei fringe benefit rendendoli uno strumento accessibile anche alle realtà di dimensioni minori; dall’altro, una nuova consapevolezza imprenditoriale che vede il benessere dei dipendenti come leva concreta di produttività, fidelizzazione e attrattività anche se prevalentemente nel Nord Italia.
Il report realizzato dall’azienda leader nelle soluzioni di reward e incentivazione digitale, ha analizzato un panel di 5mila partite iva presenti sulla piattaforma B2B GiftCardStore, portale e-commerce specializzato nella distribuzione di fringe benefit digitali per le piccole e medie imprese attivo dal 2023. Entrando nel dettaglio, l’analisi evidenzia una crescita del 90% sulla somma che le aziende erogano ai dipendenti sotto forma di fringe benefit: si è infatti passati dai 90 euro del 2024 ai 170 euro di quest’anno. In aumento anche l’ordine medio delle imprese con un +80% sullo scorso anno. Crescono del 25%, inoltre, il numero di imprese che erogano questi benefit con una retention del 36% anno su anno. A livello settoriale è il comparto manifatturiero (che raggruppa metalmeccanico dove è presente l’obbligo di erogazione welfare nel CCNL, apparecchiature elettriche, tessile, componentistica/automazione, alimentare) il principale utilizzatore di soluzioni di fringe benefit digitale con il 45%, seguito dai servizi per le aziende (formazione, consulenza, informatica, ristorazione e comunicazione) con il 25%; al terzo posto entrambi con l’8%, si trovano il settore del commercio e della sanità/enti no profit. Percentuali che confermano che l’interesse per i fringe benefit si è ormai esteso ben oltre i settori ad alta intensità di servizi.
“Un andamento che racconta molto più di una semplice dinamica di mercato: indica un cambio culturale nel modo in cui le PMI scelgono di sostenere e valorizzare le proprie persone. È un modello di welfare ‘dal basso’ che nasce vicino ai lavoratori e cresce insieme alle imprese, diventando sempre più diffuso, solido e consapevole”, analizza Federico Corticelli, Head of Marketing & E-commerce di Amilon.
Profonda, invece, è la spaccatura a livello geografico: all’interno del panel delle aziende analizzate, il Nord raggruppa l’83% delle partite iva con il Centro al 10% e il Sud al 7%. Una distribuzione che riflette sia la concentrazione delle attività produttive nei distretti del Nord, sia un livello di familiarità più maturo con l’utilizzo di strumenti digitali per la gestione dei fringe benefit dove il maggior raggruppamento di PMI al Nord traina l’adozione di soluzioni di incentivazione digitale. Il divario territoriale, tuttavia, evidenzia un potenziale ancora molto importante per la diffusione di questi strumenti nel Centro e nel Sud del Paese.
Oltre il 52% delle scelte si concentra tra spesa/GDO (26,4%, +4% sul 2024) e benzina e mobilità (25,8%, +3% rispetto allo scorso anno). Dati che descrivono un’evoluzione del welfare verso una dimensione di utilità quotidiana, in cui i fringe benefit vengono impiegati per sostenere i consumi essenziali delle famiglie. È un trend che riflette l’impatto dell’inflazione e una crescente attenzione alla gestione delle spese primarie, con una preferenza per soluzioni digitali semplici e flessibili, in grado di adattarsi alle esigenze reali delle persone. Al terzo posto si collocano i marketplace per il commercio elettronico (16%), seguiti dai negozi di elettronica (8%) e da moda e accessori (7%), valori sostanzialmente in linea con il 2024.
“Le scelte dei lavoratori mostrano una tendenza ormai consolidata: il welfare aziendale è diventato uno strumento concreto di sostegno al potere d’acquisto – commenta Corticelli –. L’utilizzo dei fringe benefit si orienta sempre più verso beni e servizi essenziali, segno di una nuova consapevolezza nell’uso delle risorse disponibili. È un cambiamento che le imprese stanno accompagnando con strumenti digitali evoluti e immediati, capaci di rispondere ai bisogni reali delle persone”.
Il “quiet quitting non è una fuga ma una forma di autodifesa
Luglio 17, 2025