Osservatorio Welfare Assolombarda: a dicembre 2019 gli accordi depositati presso il Ministero del Lavoro che prevedono misure di welfare hanno raggiunto il 52,9% del totale , in crescita rispetto al 46,7% di dicembre 2018, a conferma del crescente interesse di aziende e lavoratori per queste misure
Dal monitoraggio effettuato dall’Osservatorio Welfare Assolombarda dei dati relativi alla contrattazione aziendale – che complessivamente interessano poco meno di 30mila dipendenti – emerge un ricorso ancora più frequente presenza di strumenti di welfare aziendale ancor più diffusa: sono previsti dal 74,5% degli accordi stipulati nel 2019.
In base ai dati forniti dai provider nel 2019 i lavoratore beneficiari di crediti welfare hanno mediamente speso 589 euro, pari a quasi il 75% del totale a disposizione (stimabile quindi in poco meno di 800 euro).
Rispetto al 2018 sono aumentati sia l’importo disponibile (+0,6%), sia – soprattutto – l’ammontare speso (+6,4%).
In poco più della metà (54%) degli accordi stipulati in Assolombarda nel 2019 l’importo destinato a welfare è in cifra fissa. Nei restanti casi è prevista la possibilità di conversione in welfare dei premi, una opportunità spesso utilizzata dai lavoratori: la scelta, da parte di almeno una quota del personale, di convertire in welfare il premio si è registrata in 4 aziende su 5 tra quelle che in cui la clausola è presente.
L’assistenza sanitaria integrativa sta assumendo un ruolo sempre più significativo grazie alla sua capacità di rispondere ad una duplice esigenza: da un lato per quella di assicurare la sostenibilità e l’efficienza economica del sistema sanitario nazionale, contenendo e razionalizzando la spesa e agendo sul rapporto tra prestazioni e risorse; dall’altro quella di promuovere l’adeguatezza delle risposte ai bisogni di protezione della salute dei cittadini, agendo sull’efficacia delle prestazioni, dalla prevenzione, alla diagnosi, alla cura e alla riabilitazione.
Non sorprende, quindi, che si tratti della misura di welfare aziendale più diffusa: è inserita tra i benefit a disposizione dei dipendenti nel 91,1% dei casi. Questo solo in parte dipende dal fatto che lo prevedono i principali CCNL applicati dalle aziende associate. Spesso infatti si tratta di una precisa scelta a livello aziendale: lo strumento è stato inserito in ben il 76% degli accordi stipulati in Assolombarda nel periodo monitorato dall’Osservatorio (2016-2019). Stando ai dati raccolti, le aziende vi investono circa un quarto delle risorse destinate al welfare, per un controvalore pari allo 0,7% del costo del personale, sul totale del 2,8% investito in welfare.
Le nuove dinamiche del welfare aziendale: l’integrazione dei public benefit
Agosto 28, 2024