EasyWelfare, insieme alla sua società di consulenza RWA Consulting, ha organizzato il giorno 28 novembre a Roma il convegno A ciascuno il suo Smart Working: il lavoro agile che fa bene al business
Nel suo intervento “Autonomia, flessibilità, responsabilità: il successo delle organizzazioni passa dallo Smart Working”, Emanuele Lazzarini, General Manager di RWA Consulting (società di consulenza di EasyWelfare), nel citare la ricerca di Gallup (2018) dimostra come il 74% dei dipendenti americani può muoversi più o meno liberamente nel proprio ufficio e il 43% lavora lontano dal team working. Il team non è quindi più guidato da decisioni provenienti dall’alto e molti dipendenti diventano così “capi di se stessi”, il che corrisponde di conseguenza a un capovolgimento della figura del manager visibile che sta gradualmente diventando obsoleta. Tale cambiamento comporta – come riportato dalla ricerca Campagna, Pero, Panzellini (2017) – che l’applicazione pratica delle tecnologie 4.0 ha bisogno di partecipazione e autonomia e deve prevedere alla base una struttura formativa. Conclude Lazzarini, “lo smart working si configura come una leva di cambiamento organizzativo” in quanto contribuisce a sviluppare nuovi modelli manageriali, a implementare il performance management e a risparmiare sulle variabili di tempo per raggiungere il luogo di lavoro, sulle distrazioni e sullo stress. Non è un caso che secondo il report del My Family Care Hydrogen, l’81% dei dipendenti richiede opzioni lavorative flessibili.
Monica Parrella, direttrice del Dipartimento per le Pari Opportunità, dichiara nel suo intervento da portavoce della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che “il benessere influisce sulle pari opportunità e permette alle donne di rimanere a lavoro anche se madri”. Esiste infatti “una forma di discriminazione latente rispetto alla quale sulle donne si può fare affidamento sì, ma fino a un certo punto. Per i datori di lavoro le assenze sono femminili come del resto lo sono i part time”. “Lo smart working può fungere dunque da equalizzatore” e venire incontro alle esigenze di cura delle lavoratrici.
Secondo l’Osservatorio sullo Smart Working del Politecnico di Milano, sono 480 mila gli smart workers regolati da due leggi di riferimento: Legge 7 agosto 2015 Legge 22 maggio 2017 entrambe attestano tuttavia che questa modalità non è un diritto ma un’opportunità, applicabile in base a determinate esigenze del singolo operatore e a seconda dei contesti lavorativi di riferimento. Rispetto poi all’eventualità dei furbetti, la risposta di Monica Parrella è inequivocabile: “è un problema che non sussiste, in quanto ciò che conta non è la presenza fisica del dipendente in ufficio ma la sua attività ed efficienza”. Del resto, la parola chiave ricorsa più volte durante la giornata sembra essere proprio “fiducia”.
Durante il laboratorio interattivo “Smart working: verso un nuovo stile di leadership” curato dalla Buisness Coach Rosalba Dambrosio insieme a Emanuele Lazzarini, il gruppo di partecipanti al convegno si è diviso in altrettanti quattro sottogruppi di lavoro e, a seguito di un gioco interattivo, i quattro rappresentanti hanno spiegato quale parola chiave avesse scelto il gruppo per indicare il requisito di abilità fondamentale per lo smart working. Organizzazione, fiducia, self-management e cambiamento, queste quelle individuate, ribadendo ancora una volta l’importanza dell’auto imprenditorialità.
Serve ancora l’ufficio? Gli spazi di lavoro nell’era dello Smart Working è il titolo del panel curato da Luca Brusamolino, CEO & Founder Workitect, il quale dimostra come da un sistema di desk based si sia passati a quello di desk sharing, in base al quale le aree lavorative si fanno più spaziose e sono caratterizzate da spazi prenotabili e di coworking. In questa nuova gestione dello spazio tempo, la figura del dipendente risulta quindi sempre più ascrivibile a quella del self manager.
Il prossimo appuntamento dedicato allo smart working sarà il 13 dicembre a Roma nella prima giornata nazionale dedicata al Lavoro Agile ideata all’interno del Progetto lavoro agile per il futuro della PA. Pratiche Innovative per la conciliazione vita-lavoro, promossa dal Dipartimento P.O. della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Sono state quindici le PA che per cinque giorni hanno preso parte all’iniziativa e dal resoconto finale è risultato che il 94% dei dipendenti coinvolti consiglierebbe lo smart working come modalità di esecuzione del lavoro subordinato.
Le nuove dinamiche del welfare aziendale: l’integrazione dei public benefit
Agosto 28, 2024