Atac sperimenta il primo SmartBus, attivo sulla linea 64 che collega la stazione Termini con la stazione San Pietro, sviluppato grazie al lavoro congiunto di Roma Servizi per la Mobilità, Atac ed Ecobus
La transizione ecologica ed energetica coinvolge anche i mezzi del servizio di trasporto pubblico della Capitale. A partire dal 25 ottobre, infatti, e per un periodo di prova di sei mesi, Atac sperimenta il primo SmartBus, attivo sulla linea 64 che collega la stazione Termini con la stazione San Pietro, dove è collocato l’impianto di ricarica per la vettura. Il progetto è stato sviluppato grazie al lavoro congiunto di Roma Servizi per la Mobilità, Atac ed Ecobus. Un esperimento che arriva dopo le già collaudate esperienze di SmartBus a La Spezia e Torino. Lo SmartBus che circolerà per le strade della Città eterna si presenta esternamente in maniera simile ad un bus tradizionale, ma offre al proprio interno maggiori spazi che derivano da minori ingombri del sistema di accumulo UCSS rispetto a quelli degli autobus elettrici a batteria di pari dimensione. Tra le altre caratteristiche che spiccano di questi nuovi mezzi del futuro anche moderni servizi di comunicazione e geolocalizzazione che permettono ai passeggeri di avere informazioni di viaggio costantemente aggiornate.
“Le caratteristiche tecniche consentono di quantificare per ciascun SmartBus su dieci anni un risparmio di almeno 250mila euro rispetto al migliore autobus a batteria”, ha spiegato Paolo Bernardini, ceo di E-CO, azienda produttrice di questi moderni, tecnologici bus a bassissimo impatto ambientale. “Il miglioramento della qualità della vita dei cittadini e la salvaguardia del nostro futuro sono i motivi che hanno spinto Atac a compiere questa scelta”, gli ha fatto eco l’amministratore unico del trasporto pubblico romano, Giovanni Mottura.
Il veicolo, prodotto da Consorzio SmartBus, Joint Venture tra E-CO, Higher e Chariot, ha tutte le caratteristiche per la realizzazione di una mobilità smart e sostenibile. Il nuovo autobus, infatti, presenta minori pesi e ingombri, grazie all’impiego di un sistema di accumulo a ultracondensatore di ultima generazione ad elevata potenza e densità energetica, studiato da E-CO Hev, società spin-off del Politecnico di Milano. Oltre ad essere un veicolo green, dunque, SmartBus dovrebbe comportare notevoli risparmi economici, anche per quanto riguarda i costi di smaltimento delle batterie così come i costi di realizzazione dei siti di ricarica in deposito e per il rifornimento elettrico. La sperimentazione sulla linea 64 è il primo passo di una politica di investimento dedicata all’incremento dei mezzi elettrici che Atac sta sviluppando in collaborazione con Amn e Atm. L’azienda prevede infatti di aumentare significativamente la dotazione di bus elettrici grazie ai fondi previsti dal Pnrr.
Ludovica Urbani
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Novembre 18, 2024