Lo studio Zelo per Edenred Italia. GenZ e lavoro: viene prima il tempo libero dello stipendio. Ruggiero: “Il settore del welfare guardi alle sensibilità delle nuove persone che si affacciano nel mondo del lavoro”
Hanno fra i 18 e i 30 anni (92%), il 40% di loro ha un lavoro: sono i giovani della GenZ e coprono il 18% dei consumi italiani. Questa l’istantanea della nuova generazione di ragazzi nati fra la fine degli anni ‘90 e i primi anni del 2010, scattata da Zelo per il Welfare Forum di Edenred Italia, la società leader nel settore del welfare, che ha organizzato a Roma, a Villa Miani, uno dei più grandi eventi dedicati al mondo del welfare.
I temi approfonditi sono stati: dai cambiamenti e trend nel mondo del lavoro, al ruolo del welfare aziendale per aumentare l’engagement e l’attraction dei giovani talenti.
Alberto Brugnoli e Gian Paolo Lazzer di Strategy Innovation, spin-off dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, hanno raccontato quali saranno le professioni del futuro in un contesto in continua evoluzione, dove il digitale ha ormai un ruolo fondamentale. Cecilia Nostro, Founder di GenZelo, ha fotografato i nuovi bisogni e le nuove prospettive dei giovani che influenzano sempre più le dinamiche all’interno delle organizzazioni.
“Sono la generazione che sta cambiando le carte del mondo del lavoro”, ha detto Fabrizio Ruggiero, amministratore delegato di Edenred Italia. “Il loro avvento sta facendo emergere tendenze che non possono essere ignorate”. I giovani della GenZ, infatti, esprimono esigenze e sensibilità molto diverse da quelle delle generazioni che li hanno preceduti. Se infatti, secondo la ricerca Zelo, per la Generazione X (1965 e il 1980) le motivazioni che spingono a svolgere l’attività lavorativa sono la stabilità e l’autosufficienza, e per la generazione successiva, la GenY, è soprattutto l’ambizione di avere un buon job title, per i nuovi talenti della GenZ la forza motrice che li spinge sul lavoro è avere tempo libero, ancora prima del guadagno.
“È chiaro – commenta Ruggiero – che per questa generazione il life-work balance assume un valore non negoziabile, sconosciuto alle generazioni che l’hanno preceduta, e in questo senso gli strumenti di welfare assumo un ruolo di primaria importanza anche nell’attrazione dei talenti”. Secondo i dati 2023 dell’Osservatorio di Edenred Italia, infatti, il 75% delle persone propende per la scelta dell’offerta di lavoro da parte di un’azienda che presenta dei piani di welfare strutturati rispetto a un’altra che non li prevede. La percentuale di coloro che ritengono importante la presenza di un piano di welfare sale all’80% tra coloro che già lavorano in aziende che hanno dei programmi in questo senso.
Un tema particolarmente sensibile per il nostro Paese. “In Italia viviamo una sorta di “guerra per il talento” – dice Ruggiero – In un mondo in cui le nuove generazioni mostrano questo livello di sensibilità non soltanto per la qualità del lavoro, ma anche verso l’impegno dell’azienda a prendersi cura dei suoi dipendenti, gli strumenti di welfare risultano essere la chiave per dare valore all’offerta”. Secondo un’indagine dell’Osservatorio Civic Brands di Ipsos, per l’83% degli intervistati le aziende devono occuparsi prima di tutto della qualità di vita dei propri dipendenti. Non è un caso che, secondo i dati dell’Osservatorio Edenred 2023, i giovani fino ai 30 anni prediligono l’utilizzo dei fringe benefit, oltre il 50% tra gli uomini e più del 60% per le donne.
Senza dimenticare il digitale. Sempre secondo lo studio Zelo presentato al Welfare Forum di Edenred Italia, la GenZ ha seri problemi con tutto quello che ha una parvenza di “burocratico” e preferisce il digitale per velocità di utilizzo, semplicità dell’interfaccia e schiettezza del linguaggio. “Un chiaro segnale d’orientamento – commenta l’amministratore delegato – Anche il welfare sta andando sempre più verso il 100% digitale, con un primo evidente beneficio in termini d’immediatezza. Avere tutto a portata di smartphone ci permette di usufruire di beni e servizi in tempo reale. Un trend che nel nostro settore è iniziato con i buoni pasto, che oggi raramente si vedono cartacei, ma che sta già caratterizzando anche tutte le altre nostre soluzioni. Tra i vantaggi aggiungo anche la possibilità di acquistare online, abitudine che si è consolidata durante la pandemia”.
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Novembre 18, 2024