8 Luglio2024

Registrazione del tempo: non più indice di controllo ma di worklife balance

registrazione del tempo

Registrazione del tempo a lavoro: l’Italia è in linea con il resto d’Europa. In media, il 58% dei lavoratori europei dichiara di utilizzare strumenti software per tenere traccia di attività che vanno da compiti esecutivi a riunioni interne, consultazioni e sessioni di brainstorming sul posto di lavoro. Il dato è molto più alto in Paesi come Slovenia (83%), Austria (74%) e Spagna (69%)

Sei dipendenti italiani su dieci segnano le proprie ore di lavoro in un sistema di time registration: a rivelarlo è un’indagine internazionale su larga scala condotta dal fornitore europeo di soluzioni HR SD Worx su oltre 5.000 aziende e 18.000 dipendenti in 18 Paesi europei.

Sebbene un quinto dei dipendenti italiani percepisca la registrazione obbligatoria della propria giornata lavorativa come una fonte di stress e un terzo di loro la consideri un segno di sfiducia da parte del datore di lavoro, la metà dei lavoratori italiani ne vede i vantaggi. Il 51% è infatti fermamente convinto che si tratti di uno strumento fondamentale per garantire una migliore organizzazione e pianificazione dei compiti, nonché di un mezzo per evitare gli straordinari. Dall’indagine risulta anche che quattro dipendenti europei su dieci facciano regolarmente straordinari e gli italiani (37%) non fanno eccezione. Le ragioni più comuni addotte per il lavoro straordinario sono l’elevata pressione lavorativa (35%), la necessità di affrontare problemi imprevisti che richiedono uno sforzo supplementare (24%) o la mancanza di personale o di risorse (26%). Anche la necessità di rispettare scadenze ravvicinate (21%) è annoverata tra le ragioni per cui si fanno ore extra. Su queste basi, il 32% dei lavoratori italiani ha dichiarato di registrare i propri orari di lavoro sia per evitare di fare straordinari che per portare alla luce l’overworking, fornendo insight su situazioni problematiche e contribuendo a garantire una migliore organizzazione e pianificazione dei carichi di lavoro.

In particolare:

  • il 38% dei lavoratori italiani afferma che gli strumenti di registrazione delle presenze e degli orari aiutano a mantenere un buon equilibrio tra lavoro e vita privata;
  • il 48% ha dichiarato che il time tracking fornisce anche una visione della propria efficienza e produttività sul lavoro, dimostrandosi un fattore di miglioramento della propria routine lavorativa
  • per il 41%, le principali esigenze che guidano l’introduzione della time registration in azienda riguardano principalmente l’ottimizzazione del tempo e della produttività.
  • Il 32% inoltre cita il miglioramento della fiducia dei dipendenti, l’eliminazione della percezione di controllo e la necessità di rispondere alla cresenti esigenze di lavoro flessibile come altri fattori decisivi.

“I dipendenti spesso continuano a credere che la registrazione del tempo sia principalmente una questione di controllo, ma in realtà è uno strumento utile ad aumentare la consapevolezza di come si utilizza il proprio tempo. Aiuta i dipendenti a lavorare in modo efficiente, a sapere cosa è già stato fatto e a stabilire le priorità. Avere la giusta consapevolezza di come si utilizza il proprio tempo può inoltre supportare il raggiungimento di un buon equilibrio tra lavoro e vita privata: l’intero team lavorativo trae vantaggio dalle informazioni della time registration, in quanto i colleghi hanno una visione comune di qualsiasi pressione lavorativa e sono in grado di stabilire le priorità e supportarsi a vicenda, se necessario”, afferma Bert De Vriendt Country Leader di SD Worx Italy.

Cerca

I libri di Wewelfare

Il benessere psicologico

Il benessere psicologico

commenti e interviste

Registrati alla nostra Newsletter