Welfare aziendale e PNRR è stato il tema al centro del primo incontro pubblico promosso da AIWA, l’unica Associazione di rappresentanza delle società che gestiscono con i lavoratori e le imprese i piani di welfare aziendale.
In poco più di cinque anni, AIWA è diventata l’interlocutore più autorevole di istituzioni politiche e parti sociali in materia. Un risultato reso possibile dalla dinamicità degli associati, dalla passione dei ragazzi che vi collaborano, ma, soprattutto, dalla crescita costante di questo istituto, che per Emmanuele Massagli – Presidente di AIWA è «certamente la novità più rilevante in materia di gestione delle persone e relazioni industriali dell’ultimo decennio».
I numeri, riportati da Raffaele Marmo, Vicedirettore del Quotidiano Nazionale e moderatore dell’incontro, lo confermano: dal 2016 ad oggi gli operatori specializzati sono passati da 6 a 90 soggetti (di cui 22 rappresentati
da AIWA, con una copertura del 90% delle quote di mercato), mentre il numero dei piani di welfare attivi nelle imprese è cresciuto del 495%.
La prima parte dell’incontro ha visto la partecipazione dell’On. Jessica Costanzo (L’ALTERNATIVA C’E’), On. Elena Murelli (Lega), On. Marco Osnato (Fratelli d’Italia), Europarlamentare Massimiliano Salini (Forza Italia) seppure, ha chiarito Emmanuele Massagli, «con questo incontro AIWA non vuole chiedere nulla alla politica. Vogliamo semplicemente ascoltare le esperienze di valore e spiegare come il welfare aziendale possa ancor più diventare un acceleratore della ripresa impostata con il PNRR». Secondo il Presidente di AIWA, la ragione per cui il welfare aziendale cresce costantemente, non è da ricercarsi nella crisi dello Stato sociale e neanche nella recessione economica, bensì è una conseguenza del cambiamento della natura del rapporto di lavoro in atto in tutto il mondo occidentale. In questo senso è un fenomeno molto più grande di qualsiasi riforma e ha bisogno di essere accompagnato. Inoltre, ha aggiunto Massagli «Ad oggi il welfare aziendale è l’unica forma di erogazione che il datore di lavoro può dare al dipendente per alzare il benessere da questi percepito, che non è considerata reddito da lavoro
e che quindi non ha cuneo fiscale».
Le testimonianze di Sonia Malaspina (HR Director Italy & Greece Danone) e Alberto Plantamura (Welfare & Benefit Manager Sky Italia) hanno rimarcato i grandi risultati in termini di ingaggio delle persone e maggiore produttività ottenuti grazie al welfare. Malaspina ha sottolineato, in particolare, come questo istituto possa aiutare a far sì che l’Italia non sia più un “fanalino di coda” nell’occupazione femminile mentre per Plantamura il welfare del futuro «deve portare benefici anche per il territorio e la comunità». In questo senso, è centrale il ruolo delle parti sociali e lo ha ben colto Roberto Benaglia – Segretario Generale FIM Cisl che, intervenendo nel corso del convegno, ha sottolineato quanto il benessere delle persone sia diventato elemento fondamentale di competitività e «per questo – ha affermato – crediamo fortemente nello strumento del welfare aziendale e la contrattazione è chiamata in maniera massiccia a lavorare per il suo sviluppo, cercando di pensare per il futuro a forme meno consumeristiche e più mutualistiche: abbiamo bisogno che vi siano di più servizi a disposizione dei lavoratori e meno rimborsi».
Anche l’intervento conclusivo della Ministra per le pari opportunità e la famiglia Elena Bonetti è stato volto a supportare lo sviluppo del welfare aziendale: «Parlare di un welfare innovativo che sappia aiutare i lavoratori ad
armonizzare compiutamente le proprie scelte di vita personale con le carriere professionali – ha affermato la ministra – è uno degli assi strategici che definirà l’opportunità del nostro Paese di poter stabilizzare una crescita strutturale». Nell’ambito delle riforme per il sostegno al welfare aziendale, la ministra ha ricordato il Family act, riforma storica, che ha visto una collaborazione con il mondo delle imprese, per sostenere il lavoro, in particolare quello femminile e ha poi parlato della necessità di politiche adeguate di welfare. In questo senso ha posto l’accento su un bando di 74 milioni destinati a progetti per piccole, grandi e medie imprese per percorsi innovativi nel welfare aziendale.
Lucia Medri
L’educazione finanziaria potenzia il welfare aziendale
Novembre 18, 2024