La regione Emilia Romagna torna in zona rossa e Marchesini Group conferma il servizio degli educatori a domicilio già attivato durante il primo lockdown e annuncia il programma dedicato al welfare di comunità
Nel mese di marzo 2020, all’inizio della prima ondata, il gruppo farmaceutico Marchesini Group con sede a Pianoro in provincia di Bologna aveva garantito a circa una sessantina di dipendenti la sicurezza di poter contare su educatori qualificati che si prendevano cura dei figli in didattica a distanza forzata. Ora con la chiusura delle scuole e l’imminente zona rossa ecco che si riconferma, per la tranquillità di tutti i dipendenti.
Ad annunciare la possibilità, messa a disposizione già dagli ultimi due giorni dei genitori dipendenti del colosso leader nella fornitura di macchine per il confezionamento di prodotti farmaceutici e cosmetici, è la presidente della neonata Fondazione Marchesini Act e responsabile delle risorse umane del gruppo, Valentina Marchesini. «In attesa che sia possibile vaccinare i lavoratori all’interno delle aziende per garantire una copertura vaccinale massima alle famiglie italiane e su cui ci mettiamo completamente a disposizione riattiviamo per i nostri dipendenti il servizio educativo a domicilio che permetterà a chi ne farà richiesta di venire a lavorare serenamente mentre a casa un educatore professionista, che opererà a nostre spese, seguirà i figli sia con le lezioni in didattica a distanza sia con i compiti pomeridiani».
Marchesini Act è il nuovo progetto annunciato circa una settimana fa dalla Marchesini Group con quartier generale a Pianoro. La mission dell’iniziativa è quella di partecipare alla vita della comunità con iniziative che guardano a un futuro di ricostruzione post-pandemia, puntando sui valori sociali di solidarietà da sempre identitari della famiglia Marchesini.
Il naming scelto porta in sé le due anime principali della Fondazione: il nome della famiglia, con tutta la sua storia industriale, la tradizione che viene conservata da una generazione dopo l’altra, la crescita sostenibile,- si legge in una nota – e l’acronimo ACT, che riporta ai concetti di Avanguardia, Cultura e Territorio. Avanguardia intesa come innovazione, curiosità, spinta verso il nuovo, amore per la ricerca; Cultura non solo come conoscenza e cultura tecnica, ma anche inclusione attraverso il sapere, diversità come valore e arricchimento reciproco; infine il Territorio, con il focus sulla valorizzazione delle persone e delle tradizioni, siano esse appartenenti a un contesto socio-economico locale che nazionale. Successivamente all’entrata in vigore del Runts (registro unico nazionale del terzo settore), la Fondazione sarà attiva nell’erogazione dei contributi, con la denominazione di Ente del Terzo Settore (Ets).
“In particolare, per il 2021 le donazioni si concentreranno sul sociale: stanziamenti a favore di mense, dormitori e, in generale, interventi per affrontare l’emergenza di beni primari – per poi guardare alle esigenze sanitarie del territorio e al mondo della cultura tecnica. Tutti i singoli interventi di cui la Fondazione si renderà protagonista saranno mirati a sostenere il territorio favorendo integrazione, sinergie e sviluppo economico – prosegue la nota – La neopresidente della Fondazione Valentina Marchesini, attuale direttore risorse umane di Marchesini Group, sarà affiancata nel Cda e negli organi direttivi della Fondazione dalla sorella Gaia e dal cugino Matteo Marchesini, tutti esponenti della terza generazione dell’azienda”.
Al parterre dei soci si aggiungono Maurizio e Marco Marchesini – con le rispettive mogli, Marinella e Catia – Michelangelo Marchesini, il più giovane della terza generazione, e Marchesini Group S.p.A.
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Novembre 18, 2024