Marco Vecchietti, AD di Rbm Salute, la compagnia di assicurazione “verticale” ha presentato a Montecitorio il suo libro “La salute è un diritto. Di tutti. Riflessioni e pensieri sul futuro del Sistema Sanitario Italiano”.
Da welfare integrativo a “welfare del cittadino”: è una delle sintesi possibili della proposta di evoluzione del Sistema sanitario nazionale (Ssn) formulata da Marco Vecchietti, AD di Rbm Salute, la compagnia di assicurazione “verticale” dedicata alle prestazioni di sanità integrativa. Ieri era a Roma, a Montecitorio, per presentare il suo libro: “La salute è un diritto. Di tutti. Riflessioni e pensieri sul futuro del Sistema Sanitario Italiano” (editore Egea).
Le parole chiave attorno alle quali si è focalizzato il dibattito sulle tesi del volume sono state: complementarietà, sostenibilità e equità. A oggi è diversa la percezione di salute da parte del cittadino: si deve rispondere attraverso la ricongiunzione dei percorsi di cura tra pubblico e privato e, tramite degli indicatori, prendere in considerazione il mismatch del cittadino rispetto alle mancate risposte del SSN.
Altra sfida da fronteggiare è quella relativa al rapporto col territorio in relazione ai regionalismi: Vecchietti auspica la costituzione di presidi di natura perequativa, come potrebbero esserlo i fondi regionali. Coesistono del resto due istanze, da un lato garantire l’autonomia diversificata e regionale, dall’altro riuscire a evitare il differenziale di accesso. Rispetto al Nord, il Centro con il 39% e il Sud con il 28% si contraddistinguono come zone in cui è forte la percentuale di abbandono delle cure. Il trend risulta essere quello relativo alla progressiva erosione del SSN che non intercetta più e a pieno i bisogni dei cittadini riducendosi a – 15 punti. Il rischio più grande è l’aumento delle diseguaglianze al quale consegue un aumento della spesa di tasca propria che tra il 2016 e 2018 è cresciuta del +10%. Vecchietti fa notare come la spesa privata non sia riservata ai più ricchi ma secondo i dati penalizzerebbe i cittadini più bisognosi di cure, in particolare di cure oncologiche.
Quali sono le condizioni per estendere un sistema che ha dimostrato di funzionare e che ora copre il 50% dei bisogni degli individui? La domanda trova una risposta parziale in quella auspicata ricongiunzione di pubblico e privato che è al centro della tesi di Vecchietti, d’altronde “sanità e salute sono i diritti più importanti”.
Marco Vecchietti ha parlato dei temi del suo libro durante l’incontro svoltosi in un’affollata Sala della Regina alla Camera dei Deputati; il dibattito è stato coordinato dal giornalista Andrea Pancani (La7). A seguito dei saluti di benvenuto del vicepresidente della Camera dei Deputati Mara Carfagna – che ha ribadito quanto sia indispensabile che la sanità “privata” sia sempre più integrata e mai sostitutiva – Vecchietti ha indicato come tra gli obiettivi principali del dibattito sull’evoluzione del SSN vi sia la volontà in primis di superare posizioni aziendali e di parte, mettendo a disposizione gli strumenti di assistenza privata per renderli compatibili con l’impianto istituzionale in previsione di un universalismo di accesso alle cure.
Risulta necessario porre al centro dell’agenda politica un tagliando del Ssn che preservi la sostenibilità e diversificazione dei fondi di finanziamento: “La nostra concezione di salute deve evolvere: non bisogna parlare di salute solo in occasione di bilanci affinché si possano debellare quei preconcetti riguardanti la sanità integrativa” e in quest’ottica il ruolo degli stakeholder risulta decisivo.
Lucia Medri
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Novembre 18, 2024