Rbm Salute presenta il ticket “stop liste di attesa” all’Health & Medmal Insurance Summit (HIS) di Milano
691 euro all’anno pro capite e 1.522 euro all’anno per nucleo familiare è il costo della Spesa Sanitaria Privata per gli italiani con un aumento del 10% negli ultimi 6 anni, e uno dei motivi principali per 6 italiani su 10 è purtroppo costituito dalla lunghezza delle liste d’attesa. In 5 anni (tra il 2014 e il 2019) il tempo di attesa per fare una mammografia con il SSN è aumentato in media di 59 giorni e gli italiani sono costretti a spendere di tasca propria dai 5 ai 45 euro al giorno* per risparmiare sui tempi delle liste d’attesa per l’accesso soprattutto alle prestazioni diagnostiche.
Il nuovo Patto per la Salute attualmente allo studio del Dicastero guidato dal Ministro Speranza parla finalmente di una Sanità non più integrativa ma complementare al Servizio Sanitario Nazionale – spiega Marco Vecchietti, Amministratore Delegato e Direttore Generale di RBM Assicurazione Salute, premiata con l’Health & Medmal Insurance Awards 19 come Miglior Compagnia Italiana per Raccolta Premi e Numero di Assicurati nel Ramo Malattia – Non si tratta solo di un aspetto meramente lessicale, ma di un fondamentale passo avanti nella comprensione del bisogno dei cittadini italiani di vedere nel contempo confermato il ruolo centrale del Servizio Sanitario Nazionale e di avere in affiancamento un valido strumento di gestione per le proprie cure private. Una visione non integrativa ma integrata ovvero complementare. È per questo che da prima Compagnia Assicurativa del settore dei Fondi e delle Polizze Sanitarie abbiamo voluto puntare su un prodotto come “STOP LISTE DI ATTESA®” che subordina la possibilità di attivare la propria polizza privata in presenza di liste di attesa troppo lunghe o di assegnazione del cittadino da parte del CUP a strutture SSN troppo distanti dal domicilio. La lunghezza delle liste d’attesa continua a crescere ed è uno dei principali driver dell’accesso del cittadino alla sanità a pagamento.
L’aumento della spesa sanitaria privata è del 9% negli ultimi 10 anni. In media il 71% delle prestazioni private risulta prescritto da un medico. Il fenomeno presenta valori molto elevati per la Diagnostica. 1 prestazione Specialistica su 2 viene preliminarmente prescritta da un medico. In media il 44% delle prestazioni private è parte di un percorso misto con il S.S.N. Il fenomeno è particolarmente evidente per Diagnostica e Specialistica. La spesa sanitaria privata che nasce dalle liste di attesa all’origine è stata prescritta dal medico di medicina generale con i criteri di appropriatezza tipici del SSN ed è funzionale affinchè il percorso di cura nell’SSN sia realmente possibile.
Stop Liste d’Attesa è la proposta rivolta a tutti i cittadini e punta per la sua diffusione sulla Rete Distributiva della Compagnia, dalle Agenzie ai Distributori Bancari, oltre al canale online www.tuttosalute.it completamente rinnovato per l’occasione.
Riteniamo che questa nuova linea di prodotti rappresenti – prosegue Vecchietti – una grande opportunità per la nostra rete, perché mette a disposizione delle risposte fortemente innovative ad un’esigenza sempre più avvertita da parte di tutti. Inoltre, proprio per favorire la massima accessibilità alle nostre soluzioni, abbiamo deciso di rivedere completamente il nostro Preventivatore web, messo in linea solamente lo scorso anno, per realizzare qualcosa di realmente smart che potesse non solo fornire un prezzo all’assicurato, ma che potesse integrarsi sinergicamente con l’attività della nostra Rete Distributiva.
Un approccio di piena collaborazione – ribadisce Vecchietti. Del resto, lo diciamo da sempre, il nostro obiettivo non è quello di sostituirci alla Sanità Pubblica o di favorire il consumismo sanitario ma è quello di operare in armonia con il SSN, assicurando al cittadino il nostro aiuto quando più ne ha bisogno ovvero quando la Sanità Pubblica non può gestire adeguatamente le sue necessità di cura”.
La campagna di lancio del nuovo prodotto segue la presentazione del IX Rapporto RBM- Censis incentrato, in questa occasione, sulle Liste di Attesa e sulle motivazioni principali che spingono gli italiani a rivolgersi alla Sanità Privata. E del resto, il nuovo prodotto di RBM si basa proprio su questi dati. Nel 2019 la Spesa Sanitaria Privata dei cittadini ha sforato il tetto dei 40 miliardi di euro (691 euro pro capite per cittadino e 1.522 euro per famiglia), poco meno del 25% della spesa sanitaria totale. L’ultimo aggiornamento del Rapporto Annuale RBM – Censis evidenzia come i cittadini italiani ritengono necessario ricorrere alle cure privatamente per tagliare le lunghe liste di attesa (61,9%), per beneficiare di un’organizzazione delle cure logisticamente più compatibile con le proprie esigenze d’orario (20,11%), per avere servizi migliori e più personalizzati (21,6%) e per poter scegliere il propio medico di fiducia (43,4%), come emerge dai tratti della nuova rilevazione della Fondazione presieduta dal Prof. Giuseppe De Rita.
Nella maggior parte dei percorsi di cura – spiega Vecchietti – gli italiani si trovano a dover accedere privatamente a una o più prestazioni sanitarie. E la necessità di pagare di tasca propria cresce in base al proprio stato di salute (per i cronici la spesa sanitaria privata è in media del 50% più elevata di quella ordinaria, per i non autosufficienti è in media quasi 3 volte quella ordinaria) ed all’età (per gli anziani la spesa sanitaria privata è in media il doppio di quella ordinaria).
Riguardo la lunghezza delle liste d’attesa per le visite specialistiche si hanno, in media, 55 giorni di attesa per una visita cardiologica, 37 per una visita ginecologica, 62 per una visita oculistica e 42 per una visita ortopedica. Per quanto riguarda gli accertamenti diagnostici la situazione è addirittura peggiore rispetto alle visite specialistiche: si hanno 94 giorni di attesa prima di fare una colonscopia, 121 per una mammografia, 51 per un’ecografia e 75 per una risonanza magnetica. Oltre la metà della Spesa Sanitaria Privata è destinata a prestazioni sanitarie. La quota più rilevante di Spesa Sanitaria Privata è concentrata in area extraospedaliera ma non mancano i ricoveri più o meno gravi che per il loro impatto economico finiscono per avere spesso effetti altamente destabilizzante per i cittadini.
A tal proposito i livelli di tutela e di sostegno al reddito garantiti dal pilastro pubblico sono molto differenziati tra le diverse Regioni del Nostro Paese. La Sanità Integrativa rappresenta indubbiamente una straordinaria risorsa per ovviare a tali sperequazioni territoriali, garantendo maggiore equità a tutti i cittadini. Perché questo avvenga, però, è necessaria una sua diffusione più sistematica a tutta la popolazione italiana – ha continuato Vecchietti. La Sanità Integrativa oggi copre 13,9 milioni di italiani e la sua diffusione riguarda prevalentemente le fasce di età adulta e, quindi, le persone attive in età lavorativa. Ancora contenuta invece è l’adesione dei giovani e degli anziani. In quest’ottica – conclude Vecchietti – sarebbero opportuni incentivi normativi specifici per far sì che i Fondi Sanitari possano rivolgersi anche a chi non è più in attività, garantendo un contributo specifico per la non autosufficienza.
La nuova linea di prodotti presentata lo scorso 8 ottobre durante l’Health & Medmal Insurance Summit 2019 – ha specificato Vecchietti – si basa su una profonda analisi dei bisogni di Sanità Integrativa dei cittadini italiani e fornisce risposte mirate alle motivazioni principali che portano le famiglie italiane a sostenere privatamente il costo delle proprie cure sanitarie: dalle liste di attesa alle crescenti difficoltà di accesso presso le strutture del Servizio Sanitario Nazionale. Non a caso abbiamo scelto di chiamare la nuova linea di prodotti di RBM Salute Servizio Sanitario Personale, proprio per enfatizzare l’obiettivo di questi prodotti di fornire ai cittadini delle risposte efficaci e personalizzate alle proprie esigenze sanitarie.
Importanti novità sono state inserite anche nel campo dell’underwriting, infatti per le nuove linee di prodotto, RBM Assicurazione Salute, ha scelto di unificare l’approccio assuntivo: Riteniamo importante – è intervenuto Vecchietti – avere un approccio più immediato con gli assicurati, permettendo loro di non avere “barriere” d’entrata nella stipula di polizze sanitarie. Siamo così partiti dall’eliminazione del questionario anamnestico per poi passare a un importante contenimento delle carenze. Inoltre, in un’ottica di fidelizzazione degli assicurati, abbiamo deciso – unica tra le Compagnie attualmente operanti nel settore – di garantire agli assicurati la possibilità nel tempo di poter estendere la copertura anche alle malattie pregresse. Potranno assicurarsi tutti i cittadini interessati entro gli 80 anni di età.
L’innovazione significativa risulta inoltre l’integrazione con il Fasicolo Sanitario Elettronico che si pone l’obiettivo di riportare in un unico archivio tutte le cure effettuate dal cittadino sia presso il SSN che presso qualsiasi altra struttura privata in modo tale da renderlo disponibile per qualsiasi medico curante.
Attraverso questa importante innovazione – conclude Marco Vecchietti – vogliamo dotare tutti i nostri assicurati di un passaporto sanitario immediatamente consultabile per qualsiasi esigenza di cura. Il tutto in linea con la nuova normativa GDPR e con i più elevati standard di sicurezza disponibili sul mercato.
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Novembre 18, 2024