30 Aprile2025

Primo Maggio: più infortuni sul lavoro e poca formazione in materia di sicurezza

Primo Maggio

Un dipendente su 5 (18%) nel mondo afferma di aver subito personalmente gravi infortuni sul lavoro negli ultimi due anni. Ad aggravare il dato, risulta che la maggior parte della stessa forza lavoro (62%) non abbia mai ricevuto formazione in materia di sicurezza e salute sul lavoro

A seguire la Giornata Mondiale della Salute e della Sicurezza sul Lavoro e in anticipo della Festa del Lavoro, riportiamo una serie di dati allarmanti riguardo le tutele nel mondo professionale. Secondo l’approfondimento a firma di Gallup, quasi un dipendente su 5 (18%) nel mondo afferma di aver subito personalmente gravi infortuni sul lavoro negli ultimi due anni. Ad aggravare il dato, risulta che la maggior parte della stessa forza lavoro (62%) non abbia mai ricevuto formazione in materia di sicurezza e salute sul lavoro. Sulla stessa lunghezza d’onda, si dimostra anche Yahoo Finance: stando a un sondaggio che ha coinvolto migliaia di lavoratori tra USA e Regno Unito, al giorno d’oggi circa 4 dipendenti su 10 sono convinti che la sicurezza non sia una priorità assoluta per i propri datori di lavoro. Ma non è tutto perché emerge anche un’indagine di portata europea effettuata da New Civil Engineer che focalizza l’attenzione sui professionisti dell’industria edile. Solo il 37% di chi opera in questo settore si sente completamente al sicuro all’interno dei cantieri. Per l’occasione la ricerca ha coinvolto oltre 3mila lavoratori edili presenti in 14 paesi, tra cui l’Italia. Se, invece, l’attenzione viene focalizzata sui decessi, stando alle stime ufficiali delle Nazioni Unite, più di 2,78 milioni di persone muoiono ogni anno a causa di infortuni o malattie legate al lavoro, pari a un decesso ogni 15 secondi. Un riscontro, anche in questo caso negativo, giunge attraverso i dati INAIL: nel solo 2024 sono stati registrati 1077 incidenti mortali sul lavoro.

Linkedin mette in risalto il ruolo delle innovazioni come l’artificial intelligence. Questa tecnologia del momento risulta la base per l’inserimento di robot avveniristici all’interno delle fabbriche, dei magazzini e degli uffici che vengono utilizzati per svolgere attività o mansioni dispendiose o potenzialmente pericolose per i lavoratori in carne ed ossa, riducendo così eventuali rischi.

Dal 12 al 16 maggio KONE Italy & Iberica celebra anche quest’anno la “Safety Week” con l’obiettivo di sensibilizzare clienti e dipendenti sul tema grazie a corsi, workshop ed eventi di varia natura: “Lo scenario attuale lascia spazio a pochi dubbi, risulta essenziale invertire la rotta attuale, mettendo al primo posto la salute e la sicurezza dei professionisti. Per fare in modo che ciò accada, dobbiamo innanzitutto consentire ai nostri collaboratori di operare in totale sicurezza e investire in maniera efficace in corsi e sessioni utili per rendere i team operativi più consapevoli e preparati in ottica gestione imprevisti e situazioni «delicate», senza però perdere contatto con le nuove tecnologie, che saranno estremamente importanti al fine di accrescere i livelli di sicurezza. In KONE puntiamo a combinare formazione e tecnologia per permettere ai nostri installatori e manutentori di avere le competenze e tutti gli strumenti necessari per operare nelle migliori condizioni possibili. Quindi, da una parte abbiamo programmi di formazione continua in aula e sul campo; dall’altra, per risolvere problemi particolarmente ostici, forniamo ai tecnici aiuto da remoto, tramite un team di esperti e anche con il supporto di assistenti virtuali basati sull’intelligenza artificiale rigenerativa” afferma Luca Romano, Safety Manager di KONE Italy & Iberica

Secondo Rita Somma, Consulente e Formatore Health & Safety: “La cultura della sicurezza aziendale si crea quando questo concetto esce dalla retorica e dalla demagogia e viene messo a terra, diventando una forma di azione organizzativa focalizzata sugli obiettivi. Questa forma di cultura organizzativa deve mirare, in approccio preventivo e non reattivo, ad aumentare consapevolezza, educazione, competenza e responsabilizzazione diffusa, riuscendo così ad incidere sulla mentalità e sulle pratiche comportamentali dell’organizzazione e dei singoli che operano in quel sistema. A questo proposito, considerando il trend globale, servono azioni concrete «safety-oriented», che puntano al superamento del mero approccio prescrittivo per indirizzarsi verso quello prestazionale. Le imprese devono mettere in campo progettualità, perseguire strategie, attraverso pianificazione, controllo e impegno costante per attività di prevenzione e promozione credibili, oltre la carta, improntate alla partecipazione, al coinvolgimento attivo e alla soddisfazione delle parti interessate. Per concludere, le nuove tecnologie tra cui l’AI potranno risultare utili in ottica sicurezza, fornire una ulteriore arma strategica, ma attenzione al considerare le forme di “sicurezza passiva” la panacea di tutti i mali. Si deve, infatti, conservare la consapevolezza che qualsiasi trend non deve mai dimenticare la centralità delle persone, in ogni fase del sistema lavoro, dalla progettazione alle operazioni in esercizio, ed essere pertanto sempre accompagnato dallo sviluppo di competenze, attraverso la formazione”.

 

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