19 Marzo2019

MBS Consulting: il welfare delle famiglie italiane

Danone

Il secondo Rapporto sul bilancio di welfare delle famiglie italiane è stato presentato durante l’evento di MBS Consulting ”Investire sul benessere” lo scorso 13 marzo

Presso la Camera dei Deputati (Sala del Refettorio) è stato promosso da MBS Consulting l’evento “Investire sul benessere. L’industria del welfare settore trainante per la crescita del paese“. In questa occasione si è tenuta la presentazione del secondo Rapporto sul bilancio di welfare delle famiglie italiane realizzato da Innovation Team, società del Gruppo MBS Consulting. .

Il rapporto affronta il tema legato al ruolo della famiglia nel welfare italiano e si concentra in modo particolare sulle difficoltà sempre maggiori che questa deve affrontare scegliendo due campi d’azione:

– il contributo alle entrate familiari dei sistemi di welfare pubblico e dei servizi privati

– la composizione della spesa familiare per aree di welfare e per specifici bisogni e servizi

Partendo dal presupposto basilare di piani di welfare in continua trasformazione, il campione delle famiglie italiane viene analizzato in base alla situazione di benessere da un lato e povertà dall’altro. Nel capitolo 4 e parte centrale del rapporto dedicata alla spesa di welfare delle famiglie si analizzano i vari settori di investimento scelti dai nuclei familiari, e ai primi posti non sorprende rintracciare la salute e l’assistenza come prerogativa. Non solo welfare famigliare ma anche aziendale e come questo possa incidere sui benefit e la qualità della vita: “Con queste iniziative l’impresa assume un ruolo sociale, non solo economico e di mercato, occupandosi dei bisogni di benessere e di sicurezza sociale dei lavoratori e delle loro famiglie”, come si legge nel rapporto. In conclusione del documento, e accertata la complanarità della ricerca di MBS Consulting con la mappa dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Onu, vengono sintetizzate le proposte per nuove politiche sociali raccolte in dieci punti, di seguito evidenziati:

  • Rendere selettiva la spesa pubblica
  • Favorire l’universalità del benessere, non delle prestazioni
  • Sviluppare una piattaforma nazionale di welfare
  • Supportare la crescita del welfare aziendale
  • Investire sull’assistenza per anziani e non autosufficienti
  • Progettare un nuovo modello mutualistico per gestire i grandi rischi ambientali
  • Promuovere la protezione dei rischi della vita umana e del patrimonio familiare
  • Favorire la formazione continua per sostenere occupabilità e mobilità sociale
  • Promuovere il ricambio generazionale nel lavoro estendendo i contratti di solidarietà
  • Rafforzare il ruolo delle amministrazioni locali nel welfare

Sempre citando gli obiettivi futuri indicati nel rapporto: “Lo stato deve recuperare, più che mantenere, la propria centralità nel sistema di welfare pubblico e privato assumendo la funzione di regolatore generale, promuovendo e indirizzando la crescita dell’industria del welfare nelle componenti di maggiore rilievo sociale e intervenendo in modo selettivo con le risorse pubbliche per rendere accessibili i servizi alle fasce meno abbienti e a coloro che ne hanno maggior bisogno”.

 

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