Presidente Sanilog: «Nel piano sanitario 2024 nuove prestazioni dedicate alla prevenzione e, per il 2025, obiettivo superare i 350mila iscritti», è quanto emerge dal convegno “Priorità salute. Il welfare sanitario integrativo della filiera logistica italiana” organizzato da Sanilog e tenutosi la scorsa settimana a Roma a Palazzo Doria Pamphilj
In apertura del convegno “Priorità salute. Il welfare sanitario integrativo della filiera logistica italiana”, Sanilog – fondo integrativo del Servizio Sanitario Nazionale per il personale dipendente del settore logistica, trasporto merci e spedizione – ha presentato i risultati di un’analisi sui propri iscritti – circa 280mila in rappresentanza di oltre 10mila aziende aderenti – una platea per dimensione rappresentativa dell’intera filiera logistica del Paese.
Nel dettaglio, con riferimento alle aree di residenza dei lavoratori e alle sedi delle aziende, la Lombardia è la regione con la più alta concentrazione (rispettivamente 28,7% e 30% del totale), seguita dall’Emilia-Romagna (12,7% e 10,3%) e dal Veneto (12,3% e 9,8%). Da segnalare come le regioni del Sud rappresentino complessivamente solo l’11% delle aree di residenza dei lavoratori e il 12% delle sedi delle aziende operanti nella filiera logistica.
L’analisi condotta da Sanilog – quinto fondo di sanità integrativa per numero di iscritti – ha evidenziato inoltre come quasi otto lavoratori su dieci della filiera logistica siano uomini mentre, per quanto riguarda l’età, le fasce più rappresentate siano quelle 41-50 (28,6%), 51-60 (25,9%) e 31-40 (24%).
In merito alla nazione di origine, infine, il 69% degli iscritti è nato in Italia. Per chi è nato all’estero (il restante 31%), le prime tre nazioni rappresentate sono Romania (40,8%), Albania (16,2%) e Marocco (15,9%).
«Non stupisce il dato relativo alla forte prevalenza della componente occupazionale maschile del settore così come il ruolo trainante della Lombardia in termini sia di numero di iscritti sia di sedi delle aziende – dichiara Piero Lazzeri, Presidente Sanilog. «Vorrei però sottolineare – prosegue Lazzeri – che, in termini di utilizzo delle prestazioni erogate, le donne iscritte a Sanilog recuperano posizioni rispetto ai colleghi uomini» «Sull’evidenza che un iscritto su tre sia nato fuori dall’Italia – conclude Lazzeri – questo dato non può che inorgoglirci perché evidenzia come Sanilog sia un fondo inclusivo come lo è, del resto, l’intera filiera della logistica» prosegue Lazzeri.
Nel corso del convegno sono stati inoltre presentati i risultati di un’inedita indagine realizzata da Sanilog sugli stili di vita dei propri iscritti.
L’indagine, realizzata tra luglio e settembre 2023 attraverso l’invio di un questionario a cui hanno risposto oltre 2.500 iscritti, ha riguardato sei aree di ricerca (attività fisica, dieta, sonno, fumo, salute mentale – stress e prevenzione in ambito oncologico) e ha permesso di individuare le principali aree di rischio nello stile di vita dei lavoratori della filiera logistica.
Informazioni di particolare interesse medico-scientifico che consentiranno a Sanilog di migliorare ulteriormente il piano sanitario offerto e, allo stesso tempo, di ideare nuove iniziative di sensibilizzazione mirate alla platea degli iscritti.
«È la prima volta che un fondo sanitario di origine contrattuale realizza un’indagine di questo tipo, un’iniziativa di grande utilità per conoscere meglio la nostra platea di iscritti, le prestazioni sanitarie più apprezzate e per identificare le aree di miglioramento dell’attuale piano sanitario» afferma Valeria Contu – Segretario Generale Sanilog. «In quasi tutti gli ambiti indagati dal questionario – ha proseguito Contu – sono emersi margini di miglioramento ed è alla luce di questi risultati che l’impegno di Sanilog per il futuro si concentrerà in particolare sulla prevenzione delle patologie più gravi e sulla promozione dei corretti stili di vita».
Nel corso dell’appuntamento è stata inoltre presentata una pubblicazione realizzata da Sanilog contenente dati e numeri che fotografano il sistema di welfare sanitario e, in particolare, della sanità integrativa contrattuale nel nostro Paese.
Studi sul settore evidenziano come, nonostante in Italia stia progressivamente crescendo la quota di spesa sanitaria intermediata (il 24,4% nel 2021, Rapporto Think Tank “Welfare, Italia”, a cura del Gruppo Unipol, 2022), ancora l’89,1% della spesa privata sia finanziata dalle famiglie in modalità out-of-pocket (Gruppo Unipol, Think Tank “Welfare, Italia”), un valore superiore a quello registrato, ad esempio, in Germania (83,2%), Spagna (73,4%), Regno Unito (71,9%) e Francia (58,5%).
Nel caso italiano, all’interno della sfera della spesa cosiddetta “out of pocket” (la spesa privata dei cittadini) ricadono principalmente l’acquisto di beni quali farmaci, occhiali, apparecchi acustici e altri prodotti medicali, l’assistenza ambulatoriale e ospedaliera curativa e riabilitativa, l’assistenza a lungo termine e l’assistenza preventiva (Gruppo Unipol, Think Tank “Welfare, Italia”).
Gli esiti del Rapporto del 2022 del Think Tank “Welfare Italia” a cura del Gruppo Unipol evidenziano inoltre come solo il 59,4% dei contratti attivi in Italia preveda misure di welfare aziendale e solo il 7,6% dei servizi sia dedicato alla sanità.
«Attraverso questo convegno abbiamo voluto evidenziare l’importanza della sanità integrativa contrattuale nel nostro Paese, uno strumento complementare e non sostitutivo del Servizio Sanitario Nazionale, sempre più importante per sostenere il servizio pubblico nello scenario che sembra delinearsi all’orizzonte: dall’aumento della spesa sanitaria privata alla crescita dell’inflazione fino al progressivo invecchiamento della popolazione»
afferma Michele De Rose, Vicepresidente Sanilog.
«Con una platea attuale di quasi 280mila iscritti e l’obiettivo di superare i 350mila entro il 2025 – aggiunge Lazzeri – riteniamo che Sanilog possa essere un interlocutore autorevole anche per i fondi sanitari integrativi che rappresentano altri settori lavorativi. Nei prossimi mesi proseguiremo il dialogo avviato quest’oggi per creare una comunione di intenti tra gli stakeholders del cosiddetto secondo pilastro sociosanitario».
«Riteniamo che l’evoluzione di tutti i fondi sanitari integrativi – conclude Lazzeri – sia di passare da una logica meramente rimborsuale e indennitaria rispetto alle spese sanitarie sostenute a una virtuosa prospettiva di prevenzione, educazione sanitaria e proposta di stili di vita più consapevoli a tutela della salute dei singoli e del miglioramento della qualità di vita delle comunità. Sanilog vuole essere protagonista in questo importante sviluppo di paradigma e, per questo motivo, stiamo già lavorando per arricchire il piano sanitario con alcune nuove prestazioni che hanno come focus la prevenzione».
«Il futuro del welfare dei lavoratori e la tutela del loro diritto costituzionale alla salute è un tema strategico per l’Italia» afferma Michele De Rose, vicepresidente Sanilog. «Con l’iniziativa odierna e la presentazione dell’esperienza di Sanilog – prosegue De Rose – confidiamo di aver fatto crescere in tutti gli stakeholders coinvolti e interessati la consapevolezza che la sanità integrativa rappresenti un valore aggiunto non solo per i lavoratori, migliorandone il benessere psico-fisico, ma anche per le imprese e, più in generale, per il sistema Paese».
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Novembre 18, 2024