TAC è la start up romana fondata da under 30 che propone alle aziende e ai liberi professionisti una modalità innovativa di archiviazione e gestione delle informazioni. Ne parliamo con Edoardo Costa, Head of Sales & Co-Founder e Matteo Saltarello, COO & Co-Founder
TAC (acronimo di Touch and Contact) è una start up romana dalle idee innovative e sostenibili fondata meno di due anni fa da un team di ragazzi under 30, e che ha raggiunto un totale di 750 mila euro di investimenti. Considerato il team di quattro founder uomini, il resto delle risorse che lavorano nella startup rispetta la parità di genere e nei prossimi mesi saranno assunte altre due donne che entreranno a far parte della realtà. L’applicazione di TAC è un software pensato per digitalizzare il tradizionale biglietto da visita da scambiare all’istante avvicinando due smartphone e fornisce inoltre alle aziende, tramite abbonamento, una dashboard aziendale per la gestione e la certificazione delle informazioni relative ai dipendenti. Un database digitale che non contempla lo spreco di carta e che può essere a portata di mano in qualsiasi momento. Abbiamo intervistato Edoardo Costa, Head of Sales & Co-Founder, di 24 anni, e Matteo Saltarello, COO & Co-Founder, di 26.
A che punto è la digitalizzazione all’interno delle aziende nel nostro paese e quali ambiti interessa?
Edoardo Costa: la situazione è stata sicuramente, e sopratutto in un contesto come quello italiano, accelerata dalla pandemia: le aziende si sono riadattate all’insegna del lavoro ibrido e le soluzioni scelte non possono essere quindi che digitali per poter rispecchiare il cambiamento dei modelli. Gli ambiti sono principalmente quelli legati alle sales, quindi alla generazione dei lead che permette il contatto con il potenziale cliente e la vendita del servizio. Per intenderci quella funzione ricoperta prima dall’ufficio del commerciale e che gradualmente sta venendo sostituita dalle call o dalle prenotazioni e/o acquisti su una piattaforma di e-commerce di riferimento. A questa si aggiunga anche la parte relativa al customer care, il supporto per il servizio e prodotto, prima fatta in presenza ora totalmente online. E infine il comparto marketing, digitalizzato attraverso le sponsorizzate e presentazioni di prodotti online.
In una precedente intervista di più di un anno fa, TAC era agli inizi. Cosa è cambiato, quali sono stati i passi fatti e come ha reagito il mercato?
Edoardo Costa: consideriamo il vero go to market di TAC a settembre 2021 quando il sito implementato ha permesso la vendita delle card e la possibilità di sponsorizzare il servizio per le aziende. Ad oggi, dopo un anno di mercato, abbiamo circa più di 400 aziende clienti, 70 mila utenti attivi e la nostra presenza è in 5 paesi: Francia, Svizzera, Spagna, Gran Bretagna e Italia, dove abbiamo circa l’80% dei clienti.
Possibile delineare un identikit delle aziende e/o professionisti che vi hanno scelto?
Edoardo Costa: sono aziende che hanno un’idea chiara e attuale di cosa è la digitalizzazione e come poterla sfruttare, e che inoltre hanno una coscienza “green”. TAC è in primis una soluzione sostenibile, quindi coloro i quali la scelgono lo fanno per risparmio economico – l’azienda risparmia circa il 40% della spesa per i biglietti da visita – per l’aspetto sostenibile e per l’innovazione che permette loro di presentarsi al cliente finale in una veste più smart.
Digitalizzazione fa rima con sostenibilità. La vostra applicazione quanto favorisce il risparmio di carta?
Matteo Saltarello: difficile fare una stima perché dipende dall’utilizzo di carta delle singole realtà e relative occasioni, possiamo però dire che siamo sostenibili in duplice modo. Chi possiede la app di TAC non deve ricorrere alla stampa del biglietto da visita e/o di documenti per le situazioni di incontro e può scansionare, e archiviare, il biglietto cartaceo della persona quando lo riceve.
Oltre ad aver creato uno strumento ecosostenibile, avete pianificato altre azioni green?
Matteo Saltarello: abbiamo un accordo con Tree-Nation, una realtà che sostiene attivamente la piantumazione di alberi in tutto il mondo. Finora ne sono stati piantati 12mila in vari progetti tra il Sud America e Sud Africa, e ne piantiamo anche uno per ogni utente aziendale in partnership al quale rilasciamo un certificato dell’impegno sostenibile.
Per quanto riguarda il mercato estero, TAC è stata esportata fuori dall’Italia, in quali paesi, e quali zone si prefigge di raggiungere?
Matteo Saltarello: rispetto ai paesi già citati, stiamo pianificando una nuova espansione in Europa con il prossimo aumento di capitale e, grazie al fatto di essere stati selezionati da un incubatore americano in Texas, Newchip Accelerator, stiamo pensando di espanderci anche negli Stati Uniti.
Non solo biglietti da visita, quindi. Quali i prossimi step?
Attualmente con TAC si può condividere non solo il proprio contatto ma anche altri documenti, come brochure, listini prezzi, curricula e video. Pensiamo quindi che il nostro servizio possa essere usato per gli eventi, le conferenze stampa, i festival dove andiamo e nei quali si utilizza molta carta per brochure, press kit…Con la nostra applicazione, si può salvare tutto il materiale digitalmente e averlo a portata di mano nel telefono. Inoltre, i dati possono essere condivisi anche durante le videochiamate e/o meeting online grazie al qr code che appare sullo sfondo.
Lucia Medri
L’educazione finanziaria potenzia il welfare aziendale
Novembre 18, 2024