Qual è l’importanza di un network per cercare lavoro e/o i profili più meritevoli? In base a quali criteri avviene la selezione? Ne parliamo con Andrea Marino, CEO e co-founder di Nova, la rete professionale pensata per connettere gli studenti e i professionisti più brillanti appartenenti a molteplici settori
In base al vostro osservatorio, quali sono i profili che più caratterizzano l’eccellenza e la professionalità italiana? Genere, Età media, provenienza geografica, formazione…
I membri di NOVA sono circa 25 mila in Europa e 5 mila in Italia e l’età media si attesta intorno ai 29 anni. Il 35% proviene dalle discipline STEM, il 40% da economia e finanza e una residuale parte comprende le humanities, principalmente. L’eccellenza non è associabile a un genere e i dati di quest’anno confermano una rappresentanza piuttosto bilanciata, tuttavia nella classifica degli studenti prevalgono però gli uomini ( la ‘Nova 111 Student List’ ha proclamato quest’anno i vincitori, 78 ragazzi e 33 ragazze). Non è un dato qualitativo ma mette in evidenza come le ragazze abbiano più difficoltà ad applicare, in quanto anche più esigenti e selettive rispetto ai loro coetanei.
Su quali analisi si basa la suddivisione delle 11 aree accademiche?
Le 11 categorie scelte inglobano molte specialità che spaziano dalle stem economics alle humanities e all’health care. La nostra analisi prende come riferimento le esigenze del mercato, a iniziare dalla matematica, il machine learning e ingegneria, sempre più richieste.
Quante e quali tra queste figure restano in Italia e quante invece vengono assorbite nei mercati di lavoro internazionali?
I talenti selezionati sono sempre proiettati verso la sfera internazionale. Se pensiamo ai salari medi, l’Italia è agli ultimi posti e per questo non sorprende che il 55% degli italiani presenti nella nostra lista lavori o studi all’estero: il talento ambizioso sa di dover lasciare l’Italia per trovare il giusto contesto. Del resto, non è una novità: la fuga dei cervelli ci costa infatti 14 miliardi all’anno (1% del PIL). Tra tutti i cluster, possiamo dire che la percentuale di chi si sposta all’estero è piuttosto omogenea con dei picchi nell’ambito finance e in quello della ricerca in vari settori. Il nostro intento resta quello di avvicinare queste eccellenze alle aziende italiane ma c’è ancora molta strada da fare in termini di opportunità nel nostro paese.
I vostri dati rilevano un rispetto dei livelli di parità di genere che è sicuramente un dato interessante considerati i forti livelli di squilibrio che invece interessano, secondo gli ultimi dati INPS, il mondo del lavoro. Come commentate questo risultato?
Siamo contrari a premiare un genere piuttosto che un altro. La nostra selezione si basa prevalentemente sulle competenze, il nostro segmento è quello dei white collar quindi è uno spaccato di fascia molto alta e qualificata. Il pool che valutiamo è richiesto a livello internazionale per competitività e expertise, tanto che dai numeri aggregati del network vediamo come in NOVA il merito riesce infatti a livellare le diseguaglianze.
In che modo favorite e semplificate l’accesso e l’avanzamento di carriera? Potreste indicarcelo in numeri?
Come mission, vogliamo “meritocratizzare” l’accesso alle opportunità, per tale ragione i nostri processi data driven sono altamente tecnologici e si servono del supporto dell’intelligenza artificiale per ridurre i tipici bias cognitivi…Questi strumenti ci permettono di avere “una foto del talento” più onnicomprensiva che unisce alle competenze tecniche, le soft skills. L’80% dei lavori attuali ha inizio grazie al network, per questo l’inserimento in una rete di eccellenze apre delle porte che altrimenti resterebbero chiuse. A questo aggiungiamo inoltre servizi di coaching e mentoring (circa 1.500 i professionisti che entrano in relazioni simili di lunga durata per l’orientamento continuativo); l’inserimento nella piattaforma di aziende leader di settore; eventi a tema con top manager e imprenditori e programmi di matching che favoriscono la creazione di connessioni di valore adattate alle esigenze di ogni membro.
In conclusione, qual è l’importanza di far parte di una rete per entrare nel mondo del lavoro? Quali sono i vantaggi per coloro che si candidano e per le aziende che cercano nuovi talenti?
Molti dati attestano le potenzialità del networking: le conoscenze e le tendenze condivise ci formano e ci danno sempre nuove opportunità. Un talento ambizioso deve infatti lavorare su una rete di qualità e un’azienda che si affaccia su NOVA lo fa perché è consapevole che su 10 candidature, 8 sono valide per un’intervista, il che comporta un notevole e significativo risparmio di tempo. Le nostre metriche di valore ci confermano che il tempo di assunzione medio si riduce, la qualità dei candidati aumenta e a loro si ha la possibilità di dedicare maggiore attenzione in sede di colloquio e durante l’inserimento.
Lucia Medri
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Novembre 18, 2024