Università Luiss Guido Carli, da sempre impegnata per favorire una cultura del welfare tra i futuri lavoratori di domani, lancia Enquiry Based, il nuovo programma formativo che pone al centro gli studenti. Intervista a Giovanni Lo Storto Direttore Generale dell’Università Luiss Guido Carli
“La cultura della consapevolezza è per noi fondamentale. Il nostro piano strategico è per un’università aperta, connessa e responsabile: aperta perché inclusiva, connessa ai fenomeni interrelati e interdisciplinari e responsabile poiché pone al centro la consapevolezza degli studenti”. Il life large learning è tra gli obiettivi principali, afferma Giovanni Lo Storto Direttore Generale dell’Università Luiss Guido Carli, e si caratterizza per una ricchissima quantità di iniziative proposte, che vanno dall’incentivazione alla creazione di start up, al volontariato, alla partecipazione nelle attività delle Forze Armate. “Per noi la cultura del welfare e della sostenibilità sono aspetti centrali e centranti: l’apprendimento risiede nel rispetto del valore dell’Altro, organizziamo infatti attività per i ragazzi autistici e, per la cura dell’ambiente, abbiamo predisposto una flotta di macchine elettriche e colonnine per la ricarica; abbiamo un orto e proponiamo politiche plastic free”.
“L’esperienza drammatica della pandemia da Covid-19 che stiamo vivendo e che ha portato lutto e dolore ci lascia tuttavia nuove consapevolezze e l’esigenza di capire un nuovo modello di formazione per il futuro che ci permetta di affrontare tutte le accelerazioni finora vissute. Per quando si arriverà non al new normal ma al next normal”. Dallo scorso maggio 2020, Luiss ha risposto alla crisi offrendo la possibilità agli studenti di svolgere le prove di valutazione della sessione estiva in distance grazie alla piattaforma Cisco Webex e all’app Keyless. Sulla scorta di questo nuovo approccio che ha permesso a 8.500 studenti e oltre 550 docenti di fare e seguire ben 17.000 ore di lezione, con un totale di oltre 75 milioni di collegamenti, in poco più di due mesi, è stato elaborato il programma Enquiry Based che “metterà al centro la presenza fisica dello studente come amplificazione della formazione: i prof non saranno più droni di contenuti ma dei designer d’ispirazione. Lezioni non più contraddistinte dalla relazione frontale ma da una nuova modalità di apprendimento che spinge i ragazzi a porsi delle domande. Il digitale sarà allora usato come acceleratore finalizzato a liberare la parte della docenza più creativa e innovativa”, ha spiegato Lo Storto.
L’impennata dello smart working, il boom di startup digitali (nel 2020 + 25,1%) e piattaforme virtuali, il picco senza precedenti dell’app economy (+30% di download e + 25% di acquisti app) hanno reso sempre più centrale il ruolo della formazione di nuovi talenti. Ma in che modo la digitalizzazione e l’innovazione potranno essere le due direttrici attraverso le quali ripensare una nuova modalità di relazione sia a scuola, nelle università, che negli uffici? Il direttore non ha dubbi e crede fortemente nel valore precipuo della relazione, ne è dimostrazione l’altro nuovo modello educativo chiamato 42 Roma Luiss: la scuola di coding gratuita per talenti digitali nella quale i ragazzi imparano a creare programmi collaborando gli uni con le altre, particolarmente rivolto alla grande percentuale di Neet.
“Siamo quantomai consapevoli della necessità del superamento del digital divide: i professionisti del futuro dovranno essere in grado di estrarre conoscenza e produrre valore dai dati digitali – prosegue Lo Storto – per sviluppare queste competenze è necessaria una solida preparazione su algoritmi e un perfezionamento continuo sulle logiche di apprendimento automatico. Intelligenza artificiale e gestione di database applicate in diversi ambiti, dalla sicurezza informatica alla imprenditorialità, combinate con le scienze sociali sono la nuova frontiera del mondo del lavoro”.
“Vogliamo esportare il nostro Educated in Italy” sottolinea il direttore. La capillarità internazionale è del resto insita nel nome stesso dell’Università e oggi si traduce in 300 accordi di scambio in 64 nazioni e vede tra i suoi studenti più di 85 nazionalità diverse. Luiss ha inoltre recentemente acquisito la Amsterdam Fashion Academy (AFA), boutique di alta formazione fondata nei Paesi Bassi nel 2013 ed oggi l’unica istituzione olandese a fornire un Bachelor of Arts nel campo della moda e del lusso.
La percentuale di occupati provenienti da Luiss, conferma il direttore, è un dato misurato costantemente e che nei corsi di management si attesta intorno al 90% rispetto al primo anno dalla conclusione degli studi e cresce ulteriormente se la stima viene effettuata a due anni dal conseguimento della laurea. Anche negli altri corsi la percentuale è altissima (80%). Tuttavia ricorda Lo Storto in conclusione: “al di là di qualsiasi analisi dei dati è importante che i ragazzi che si iscrivono e che effettueranno le prove di ammissione nei prossimi giorni sappiano che si affacceranno nel mondo del lavoro fra cinque anni quando l’orizzonte sarà completamente mutato e serviranno ulteriori competenze, per questo è fondamentale che la scelta del corso di studi si basi su ciò che più li stimola e li appassiona”.
Lucia Medri
Le prove di ammissione per le lauree triennali e la magistrale a ciclo unico della Luiss Guido Carli si svolgeranno dal 18 al 22 febbraio 2021, la scadenza per le application è prevista lunedì 8 febbraio 2021.
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