Ruling Companies ha organizzato l’evento La misurazione del lavoro: tempo o risultati?. A distanza di due anni di emergenza pandemica, un’occasione per riflettere sulle modalità di lavoro e ottimizzazione dei risultati
Il lavoro diventerà ibrido tra casa e ufficio, ci si baserà sempre di più sui risultati e si viaggerà di meno perché tutto quello che potrà essere fatto online andrà a sostituire i viaggi di lavoro classici. Questi e molti altri sono i temi emersi durante il webinar La misurazione del lavoro: tempo o risultati? organizzato da Ruling Companies dove sono intervenuti l’Avvocato Aldo Bottini Partner Studio Toffoletto De Luca Tamajo e Soci, Alessandro Camilleri Director of Human Resource Corporate Functions Gruppo Hera, Cristiana Milanesi P&O Director South Europe and Global Sales Business Partner Mars e Salvatore Poloni Condirettore Generale Banco BPM Presidente del Comitato per gli Affari Sindacali e del Lavoro ABI (CASL).
Come si misura quindi il lavoro, oggi? Attraverso la quantità di tempo impiegata per realizzarlo oppure basandoci solo sui risultati? Il tema dello smart working è sempre più al centro dell’attenzione sia da parte delle aziende che del mondo politico italiano. In questi ultimi due anni la nuova organizzazione del lavoro da remoto ha permesso alle aziende di andare avanti nonostante la complessità della situazione pandemica, trovando nuovi equilibri e ridisegnando i confini del lavoro. Emerge come l’importanza della fiducia derivata dalla responsabilizzazione delle persone rispetto alla dinamica del controllo subordinato al presenzialismo sia una chiave di volta per crescere.
Si aprirà una nuova concezione della cultura aziendale: quella del risultato: “Lo smart working abbinato a figure di smart manager sarà la chiave di volta nel lavoro, che però andrà anche adattata ad una nuova visione della retribuzione che dovrà essere calibrata alla quantità di tempo impiegata per realizzare una specifica attività” ha spiegato l’Avvocato Aldo Bottini firma anche del Sole 24 Ore. Che cosa desiderano però oggi i lavoratori? Vogliono tornare in ufficio oppure preferiscono lavorare in smart working? Cristiana Milanesi P&O Director South Europe and Global Sales Business Partner Mars ci dice che solo il 12% delle persone intende tornare al modello di lavoro in ufficio mentre l’88% preferisce proseguire il proprio lavoro a casa. Puntare alla combinazione ufficio e remoto sarà la chiave di volta. La flessibilità è il nuovo tema, ogni azienda si deve porre questo nuovo obiettivo per organizzare livelli e metodi di lavoro differenti. “Spingeremo sulla flessibilità dell’orario, bisognerà trovare il giusto equilibrio per costruire una modalità di lavoro che sia ibrido. Un mix di presenza in azienda unito ad un approccio in smart working può funzionare. Il concetto dell’ufficio resterà sempre centrale ma assumendo un ruolo diverso più di incontro, scambio di opinioni e idee che di operatività”.
Workshop, aggiornamenti, possibilità di incontrarsi per progettare insieme: questo sarà il nuovo concetto di ufficio per le aziende che vorranno proiettarsi in questa nuova dinamica per costruire occasioni di socialità. Durante il periodo Covid Salvatore Poloni Co-Direttore Generale Banco BPM Presidente del Comitato per gli Affari Sindacali e del Lavoro ABI (CASL) ha fatto in modo che venisse sempre mantenuta costante l’operatività aziendale per garantire la continuità dei servizi. “Trovare una soluzione ibrida ed equilibrata tra lavoro in presenza, digitalizzazione e smart working sarà fondamentale per trovare un corretto equilibrio di crescita futura aziendale e personale”. Non si deve più puntare alle mansioni ma alle competenze. Ragionare in maniera aperta rende più flessibile il lavoro, così come puntare alle competenze del singolo sarà fondamentale nella crescita aziendale ha spiegato durante il suo intervento Alessandro Camilleri Director of Human Resource Corporate Functions Gruppo Hera.
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Novembre 18, 2024