TAC, Touch and Contact, è la nuova applicazione pensata da un team under 30 che rivoluziona il tessuto delle relazioni aziendali, l’archiviazione dei dati ed è interamente sostenibile e people oriented
TAC sta per Touch and Contact ed è un’applicazione che permette di digitalizzare i procedimenti aziendali ormai obsoleti, facendo guadagnare tempo, risparmiare costi e semplificare la gestione del proprio network, troppo spesso soggetto a inutili complicazioni. Pensiamo ad esempio ai tradizionali biglietti da visita, destinati a essere superati quando le informazioni del contatto cambiano nel tempo, oppure a follow-up e condivisione di recapiti e documenti in occasione di riunioni aziendali, eventi o manifestazioni.
L’applicazione mobile è disponibile sia per IOS che Android e tramite sito web, TAC permette di avere sempre tutto a portata di mano mediante un cruscotto aziendale che consente analisi, supervisione e gestione. Il profilo di ogni professionista, elegante, immediato e ben visibile nell’app, sarà composto da informazioni personali, link social e foto così da far associare sempre un volto a un nome, mentre le aziende in cerca di funzioni aggiuntive potranno contare su uno strumento che genera e gestisce le pagine dei propri dipendenti.
Il creatore di TAC e giovane imprenditore romano, Roberto Sfoglietta, classe 1994 e legato alla realtà di Starting Finance Deal, Laureato in Entrepreneurship & Innovation presso l’Università Luiss di Roma, Co-founder e CEO di altre due startup, ci spiega come l’idea sia nata da un’effettiva necessità di semplificazione tanto delle relazioni che della loro gestione burocratica amministrativa: “bisogna pensare ad alleggerire gli scambi, la conoscenza tra le persone, perché sono questi che muovono e ottimizzano la produzione”. La società nasce nel settembre 2019 con un primo round di investimenti pari a 155.000 euro e con un secondo round preseed da 200.000 euro e una valutazione post-money di 2.000.000 di euro. A dicembre 2020 Tac è pronta per essere lanciata e proprio in queste ultime settimane è avvenuto lo sbarco della app sugli app store.
“TAC nasce dalla difficoltà di conservare contatti indispensabili e documenti utili. Siamo partiti sviluppando l’idea della digitalizzazione dei biglietti da visita cartacei, per poi collaborare con diversi liberi professionisti e imprese, al fine di definire l’insieme di funzionalità che digitalizzano e migliorano la produttività”, ha spiegato Angioli.
“Crediamo fortemente che i vertici coglieranno l’occasione per rivoluzionare il modus operandi delle loro aziende, – prosegue Roberto Sfoglietta – il lancio della nostra app è significativo soprattutto nel mondo B2B, perché rende snelli tutti quei processi che comportano perdite di tempo e di risorse indispensabili da collocare su altre attività”.
Il funzionamento è semplicissimo: due utenti TAC possono rimanere in contatto con facilità e il “tac” è proprio il match tra due smartphone che permette, semplicemente avvicinando i dispositivi, lo scambio profili e documenti. Tramite TAC si potranno creare delle stanze virtuali accessibili con un rapido click o scan del QR Code e tutte le informazioni saranno salvate in cloud e sincronizzate tra smartphone, tablet e web in realtime. Coloro che invece non hanno scaricato la app, a seguito del match, potranno ricevere via mail il biglietto da visita della persona incontrata con tutti i contatti e info a lui/lei relativi.
Laureato all’Università Luiss Guido Carli che lo ha formato nella consapevolezza dell’importanza di azioni riguardanti il welfare e la centralità dell’individuo inserito in un orizzonte in continuo mutamento, e rispetto al quale bisogna sempre essere pronti a innovarlo all’insegna della sostenibilità, Sfoglietta ha sottolineato anche il valore di rispetto ambientale di TAC: “attraverso le sue funzionalità smart, TAC vuole ridurre, se non eliminare completamente, l’uso di supporti stampati offline per il business e ogni profilo può verificare in qualsiasi momento, attraverso la visualizzazione di report infografici, quanta carta ha risparmiato e quanti alberi ha salvato grazie a TAC”.
“Sostenibilità digitale” attraverso la quale si potrà dare un’accelerazione rilevante al livello di innovazione della propria impresa specie in previsione degli importanti investimenti del Recovery Plan. Sono i dati Istat, recentemente pubblicati con riferimento al 2020, a raccontare che l’82% delle imprese con almeno 10 addetti non adotta più di 6 tecnologie tra le 12 considerate dall’indicatore europeo di digitalizzazione (nel Mezzogiorno è l’87,1). Le applicazioni digitali più evolute sono poco utilizzate tra le PMI e circa l’8% dichiara di avvalersi di due dispositivi smart o sistemi interconnessi, di robotica e analisi di big data e solo il 4,5% utilizza stampanti 3d nei passaggi di produzione.
“Siamo chiamati a rendere le nostre vite e il nostro modo di lavorare adattabile al contesto attuale: semplificazione, sostenibilità e digitalizzazione sono le chiavi attraverso le quali ripensare la centralità dell’individuo, e tutto ciò che lo/a riguarda”, conclude Sfoglietta.
Lucia Medri
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Novembre 18, 2024