Il Gruppo Hera Top Employer per l’undicesimo anno consecutivo. Premiata Hextra, la strategia d’impresa che mette le persone al centro e le coinvolge verso uno scopo comune
Per il Gruppo Hera l’attenzione alle risorse umane è un elemento portante della strategia d’impresa. Le modalità organizzative della multiutility, fortemente innovative, hanno alla base il coinvolgimento di tutti i lavoratori, così che essi possano dare significato e concretezza al loro operato in modo coerente al purpose aziendale. Il Gruppo Hera continua così a dedicare risorse, attenzione e impegno ai 9000 lavoratori ottenendo per l’undicesima volta consecutiva la certificazione del Top Employer Institute olandese, che dal 1991 conduce una ricerca incentrata sugli standard qualitativi in termini di gestione delle risorse umane. Top Employer è uno dei più prestigiosi riconoscimenti a livello internazionale del settore. Il rigoroso processo di selezione e certificazione delle aziende si basa su un’analisi di dati e verifiche approfondite che riguardano:
- investimenti in formazione e sviluppo
- politiche di welfare e on-boarding per i neo-assunti
- pianificazione dei processi di selezione e carriera
- strategie mirate a far crescere i talenti
- cultura aziendale e ambiente di lavoro
Tra le best practice che la contraddistinguono, spicca tra tutte Hextra, il piano integrato di welfare aziendale rivolto a tutti i dipendenti del Gruppo (per un investimento di 4, 9 milioni di euro nel 2019) e caratterizzato da una quota di risorse economiche “personalizzabile”da ciascun lavoratore in base alle proprie esigenze, nonché dalla possibilità di convertire parte del premio di risultato in un’ulteriore quota welfare. Per il miglioramento della qualità e dell’agilità del lavoro, sedi e ambienti di lavoro sono stati resi sempre più confortevoli, funzionali e collaborativi, e già dal 2017 è stato introdotto lo smart working che, dopo una fase sperimentale con risultati positivi e significativi, coinvolge oggi oltre 1500 lavoratori. Resta, inoltre, centrale l’impegno per la garanzia delle pari opportunità, per l’inclusione e per la valorizzazione delle diversità, come testimoniato dal recente ingresso nel Bloomberg Gender-Equality Index 2020e dal “Diversity& Inclusion Index”di Refinitiv (ex Thomson Reuters), nell’edizione 2019 Hera è risultata la terza azienda in Italia e la 14esima a livello internazionale, nonché prima multiutility in assoluto.
Herasi conferma, inoltre, ai primi posti tra le aziende italiane che investono sullo sviluppo personale e professionale dei propri dipendenti con quasi 29 ore di formazione pro capite all’anno, ben al di sopra alla media nazionale del settore, pari a circa 250mila ore erogate complessivamente, grazie a un investimento di 1,7 milioni di euro; Hera risponde a uno scenario occupazionale in rapida evoluzione,promuovendo tra i propri lavoratori digitalizzazione e nuove competenze, per sviluppare un know-how tecnologico e tecnico capace di accompagnare e sostenere la crescita e la complessità raggiunta dal Gruppo. In questo ambito, è fondamentale il ruolo svolto da Heracademy, la corporate university che permette alla multiutility di dialogare con le aziende e le principali istituzioni del territorio.
“Ricevere questa certificazione per l’undicesimo anno consecutivo è la dimostrazione della validità del percorso intrapreso –ha dichiarato il Presidente Esecutivo di Hera Tomaso Tommasi di Vignano–. Ma non per questo pensiamo sia abbastanza. Ai nostri dipendenti, infatti, vogliamo continuare a dedicare risorse importanti in termini di sviluppo, benessere, formazione, fornendo loro le migliori condizioni di lavoro possibili: questo significa anche garantire un contesto lavorativo inclusivo e partecipativo.Hera è un’azienda in continua crescita e i risultati sono il frutto dell’impegno dei lavoratori che,ogni giorno, con le loro attività creano valore sui territori dove operiamo. La strada da percorrere è quella che conduce al miglior servizio per i cittadini e le comunità locali e senza le persone, senza metterle al centro dei processi di creazione del valore e senza farle sentire protagoniste nel business e nelle sfide del nostro tempo, nessuna strategia potrebbe tradursi in realtà”.
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