La Camera di commercio di Bologna, prima in Italia, mette a disposizione un contributo alle imprenditrici che diventeranno madri nel corso del 2020
Un milione di euro a fondo perduto. Questa la cifra stanziata dalla Camera di Commercio e che potrà essere usata per coprire i costi della babysitter o dell’asilo nido, per aumentare l’organico dell’azienda per far fronte alla minore presenza in ufficio, allestire postazioni di lavoro a casa, acquistando computer, portatili o notebook, stampanti, scanner, attivare collegamenti internet ad alta velocità. I soldi potranno finanziare anche la collaborazione con temporary manager.
Per ogni neo-mamma imprenditrice, che sia iscritta alla Camera di commercio, il contributo massimo sarà di 12.500 euro. Chi è mamma dal primo gennaio in poi potrà presentare le domande sul portale della Camera di Commercio di Bologna.
«Abbiamo voluto riservare un milione di euro alle imprenditrici che diventeranno mamme quest’anno – ha spiegato Valerio Veronesi, presidente della Camera di commercio di Bologna – Gestire un’impresa richiede un impegno costante, ogni giorno a qualsiasi ora. Farlo con un neonato è una avventura tanto bella quanto impegnativa. Il nostro obiettivo è riconoscere e valorizzare le imprenditrici, non farle sentire sole, fornire loro un aiuto concreto: un milione di euro per rendere la loro vita più facile a casa e in impresa».
La Camera di Commercio non farà valutazioni di merito, ma erogherà i contributi tenendo conto dell’ordine cronologico di presentazione delle candidature, con l’obiettivo, se l’iniziativa sarà apprezzata, di rinnovarla negli anni successivi e soddisfare quante più richieste possibile.
«Un gesto di democrazia paritaria», come lo ha definito la consigliera della Camera di Commercio Donatella Bellini. «È un aiuto concreto per loro e per i loro collaboratori — ribadisce la consigliera Rita Ghedini— nell’ottica di favorire l’attrattività imprenditoriale del territorio».
Sei una mamma imprenditrice? Raccontaci la tua storia è l’iniziativa con la quale la Camera ha chiesto alle donne che hanno già vissuto questa esperienza di raccontarla, ed è proprio attraverso la testimonianza delle neo mamme impreditrici e l’ascolto dei loro bisogni che si è reso necessario il sostegno economico: «Io non avevo nessuno che potesse aiutarmi a gestire il bimbo ma dovevo farcela! E così ho fatto frullare il mio cervello e mi sono rimboccata le maniche. Un vero imprenditore non può arrendersi!».
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Novembre 18, 2024